4.
Il Convegno di Rapallo del novembre 1917
Con
le prime giornate di novembre si ritornò a parlare di sport, e in
molti casi questo venne utilizzato ancora una volta come strumento di
propaganda. Ne è un esempio la prima pagina de La
Gazzetta dello Sport
del 2 novembre, nel pieno dell'emozione suscitata dalla rotta
di Caporetto, nel presentare l'imminente Giro di Lombardia:
“Una
gara ciclistica si svolge mentre il nemico, varcato un tratto della
patria frontiera, crede con orgoglio offensivo di aver fiaccata ogni
energia italiana e di avere la nostra Nazione alla sua mercé. Esso
non vi riuscirà.1”
Per
domenica 4 novembre era in programma l'atteso incontro tra
Internazionale e Milan. Le cronache riportano di una partita divisa
in due, un tempo per parte: nel primo il Milan dominò gli avversari
senza riuscire peraltro a segnare, mentre il secondo fu a tutto
vantaggio dei neroazzurri che riuscirono con Aebi a segnare la rete
decisiva per aggiudicarsi la vittoria 1-02.
Nelle altre partite valide per la Coppa Mauro il Legnano si riscattò
rifilando tre reti all'Enotria, mentre finiva in pareggio (1-1) la
sfida tra Nazionale e Saronno. L'evento sportivo della giornata,
però, fu senz'altro la tredicesima edizione del Giro di Lombardia,
che resisteva quale unico evento sportivo italiano a non aver
conosciuto interruzioni dall'inizio della guerra. La gara partì alle
8.10 da Corso Sempione e al termine dei 205 chilometri del percorso
la vittoria arrise all'aviatore belga Philipphe Thys che in 7 ore e 2
minuti batteva in volata il francese Pelissier3.
Tra
il 6 e il 7 novembre a Rapallo, presso i locali del Kursall New
Casino si tenne la conferenza interalleata con i delegati italiani,
francesi e britannici. In buona sostanza durante questa Conferenza
vennero toccati, tra gli altri, due punti fondamentali, uno collegato
all'altro. Mentre l'Italia ribadiva con forza la necessità di
ricevere aiuti militari ingenti ed immediati, gli alleati chiedevano
come condicio sine
qua non
la deposizione del generale Cadorna. Questo secondo punto fu ben
presto risolto con la decisione di istituire un Comitato militare
interalleato permanente, nel quale il membro italiano fu individuato
proprio in Cadorna. Deciso ciò successivamente ci si concentrò
quasi esclusivamente sul numero di divisioni alleate da mandare in
aiuto a quelle italiane. Orlando ne aveva chieste inizialmente 15,
gli Alleati ne ritenevano sufficienti 8: solo al termine dei lavori e
chiara del tutto la situazione drammatica che riguardava il fronte
italiano si giunse ad un accordo, mentre Sonnino tranquillizzava gli
Alleati sul fatto che fossero già state richiamate le classi dal
1874 al 1899 e anticipata persino la classe del 19004.
Così in data 8 novembre il Generale Cadorna viene sostituito dal
generale Diaz a Comando supremo dell'Esercito italiano e ai giornali
viene inviata la seguente nota:
“Essendo
stato deciso nei colloqui di Rapallo di creare un Consiglio supremo
politico fra gli alleati, per tutto il fronte occidentale, assistito
da un Comitato militare centrale permanente, sono stati nominati a
far parte di tale Comitato militare: per la Francia il generale Foch;
per l'Inghilterra il generale Wilson e per l'Italia il generale
Cadorna. A sostiuire il generale Cadorna al Comando supremo è stato
con R. Decreto odierno nominato Capo di Stato Maggiore del R.
Esercito il generale Diaz, e come Sotto-Capi in generali Badoglio e
Giardino.5”
Il 10 novembre il Re Vittorio Emanuele chiamava
l'intera Nazione all'unità e alla vittoria con un proclama che si
concludeva con queste parole:
“(...)
Italiani, cittadini e soldati, siate un esercito solo! Ogni viltà è
tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è
tradimento. (…) Al nemico, che ancora più che sulla vittoria
militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra
compagine, si risponde con una sola coscienza, con una voce sola:
tutti siamo pronti a dar tutto per la vittoria e per l'onore
d'Italia.”6
1 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
2 novembre 1917
2 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
4 novembre 1917, n°306
3 Cfr.
Il Secolo illustrato – Lo sport illustrato e la guerra
del
15 novembre 1917, n° 22
4 ALDROVANDRI
MARESCOTTI, LUIGI, Guerra diplomatica – Ricordi e frammenti di
diario (1914-1919), Mondadori,
Milano, 1939. Riporta le parole di Orlando a Rapallo il quale faceva
presente che sul fronte italiano l'Italia “ha contro sé tutto
l'esercito austriaco nella sua parte efficiente, nonché
considerevoli rinforzi tedeschi valutati a 300.000 uomini. (…)
Sotto l'urto, il fronte italiano fu sfondato presso la II armata, e
si verificò tra le truppe di essa quella propagazione di panico a
cui in talune circostanze non si sottraggono gli eserciti più
agguerriti.”
5 Cfr.
La Stampa del 9 novembre
1917, n°311
6 Cfr.
La Stampa del 11 novembre
1917, n°313
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