13.
Girone finale: terza giornata, il Casale si ritira, la classifica
viene riscritta.
“Il
Casale ha dichiarato forfait per le gare finali del torneo federale.
Rimangono così a disputarsi la coppa il Milan, la Juventus, il
Modena, il Genoa”1
Così
i giornali davano l'ufficialità della notizia del ritiro del Casale,
come peraltro già pronosticato al termine della prima giornata delgirone finale.
In
seguito alla rinuncia dei nerostellati, la Federazione ha dovuto
riscrivere il calendario della manifestazione e sono stati assegnati
4 punti a Genoa, Milan e Modena e 2 alla Juventus.
Due
le partite in programma.
A
Milano, sul campo di Via Arona, sotto una pioggia fitta ed
insistente, il Milan ha battuto la Juventus per 3-2. I rossoneri si
presentavano senza il loro giocatore migliore, il capitano Van Hege
per uno strappo al tendine patito il 25 febbraio, mentre la Juventus
in buona sostanza si presentava con la stessa formazione con la quale
aveva pareggiato la domenica precedente contro il Modena, con la sola
novità di Pavan all'ala sinistra. La partita fu senz'altro
combattuta e anche se giocata in condizioni meteorologiche avverse,
suscitò grande entusiasmo tra il pubblico. Le cronache dell'epoca
riportano di una netta predominanza dei padroni di casa, che
riuscirono a segnare tre reti e sbagliarono anche un rigore con
Cevenini, ma non bisogna dimenticare che la Juventus già nel primo
tempo rimase in dieci uomini per l'infortunio patito da Omodei.
Comunque i bianconeri riuscirono ad andare in vantaggio per primi con
una rete al 27° di Bergante su passaggio di Reynaudi. Il Milan
riprese a macinare gioco e in cinque minuti riuscì a capovolgere il
risultato: al 32° Cevenini pareggiava e due minuti dopo Avanzini, su
passaggio di Morandi, segnava la seconda rete per i rossoneri. La
juventus si ripresentava in attacco e in una di queste occasioni
Omodei si infortunava e lasciava la squadra in dieci: tentava di
approfittarne il Milan che sul finire del tempo sfiorava la terza
rete con una bella rovesciata di Ferrari che lambiva il palo. Dopo
dieci minuti dall'inizio del secondo tempo, la Juventus riusciva a
segnare con Bona, direttamente da calcio di punizione, rimettendo
così il match in parità. Le emozioni non erano però finite. Nelle
file della Juventus rientrava Omodei, seppur ancora infortunato e
poco dopo per un fallo di mano al Milan veniva concesso un calcio di
rigore che, come detto, Cevenini sbagliava tirando addosso al
portiere Terzi. Ma ormai il goal rossonero era nell'aria e al 27°
Cevenini riusciva a risolvere una mischia furibonda in area
bianconera segnando la terza rete per il Milan, quella decisiva2.
L'altra
partita della giornata fu quella che si giocò a Modena davanti ad un
pubblico numeroso e partecipe, e che vide il debutto nel girone
finale del Genoa, partita – anche questa – davvero emozionante e
ricca di reti segnate. Partiva forte il Genoa ma era soltanto un
breve attimo, dieci minuti per essere precisi, poi si scatenava la
squadra emiliana che in cinque minuti con Rampini II e Fresia si
portava sul 2-0. il Genoa accusava il doppio colpo e non riusciva a
reagire, il Modena ne approfittava e prima di andare all'intervallo
segnava altre due reti con Forlivesi e ancora con Rampini II,
chiudendo il primo tempo sul 4-0. Nella ripresa il Genoa cambiava
modulo, spostava De Vecchi in avanti e i miglioramenti si vedevano
subito poiché in dieci minuti i liguri segnavano due volte:
Bergamino al 48° e De Vecchi al 54° su calcio di rigore. I rossoblu
sembravano crederci e producevano il massimo sforzo arrivando a
segnare la terza rete ancora con Bergamino al 70°, ma non riuscivano
a completare la rimonta poiché il Modena resisteva sino alla fine
riuscendo a vincere la partita 4-3, conquistando così la vetta della
classifica3.
Così,
dopo tre giornate e a seguito delle deliberazioni federali la
classifica era la seguente:
MODENA -GENOA 4-3
MILAN-JUVENTUS 3-2
CLASSIFICA:
MODENA 8
MILAN 7
JUVENTUS 5
GENOA 4
1Cfr
Corriere della Sera del 24 febbraio 1916
2Cfr.
La Gazzetta dello sport del
28 febbraio 1916
3Cfr.
Il Resto del Carlino del 28 febbraio 1916