Cinque
Arbitri , Umberto Meazza (U.S. Milanese), Gama (F.C. Internazionale),
Recalcati (U.S. Milanese), Crivelli (F.C. Ausonia) e Campero (Milan
Club) in quattro mesi vararono quella che doveva essere la prima
rappresentativa italiana dei giocatori di calcio. La Commissione
selezionatrice impostò una squadra fortemente milanese, se è vero
che ben 8 undicesimi dei giocatori provenivano dalle squadre
milanesi, con un solo ligure e due piemontesi a completare la
formazione. I giocatori della Pro Vercelli – squalificati in
seguito ai fatti accaduti in concomitanza con lo spareggio per
l'assegnazione del titolo di campione d'Italia di alcuni giorni prima
- rimasero esclusi dalle convocazioni.
Il
18 aprile del 1910 vennero rese note le convocazioni dei 28 giocatori
tra i quali la Commissione avrebbe dovuto selezionare quelli che
sarebbero andati a comporre la squadra della selezione italiana.
Vennero formate due squadre:
Probabili:
De Simoni (U.S. Milanese); Binaschi (Pro Vercelli), Calì (Andrea
Doria); Ara (Pro Vercelli), Milano I (Pro Vercelli) e Leone (Pro
Vercelli); Bontadini (Ausonia), Rizzi (Ausonia), Cevenini (Milan
Club), Boiocchi (U.S. Milanese), Lana (Milan Club)
Possibili:
Pennano (Juventus); Goccione (Juventus), Varisco (U.S. Milanese);
Trerè (Ausonia), Fossati (F.C. Internazionale), Colombo (Milan
Club); Borel (Juventus), Zuffi II (Juventus), Berardo (F.C.
Piemonte), Rampini (Pro Vercelli), Corna (Pro Vercelli)
Riserve
ulteriori erano l’half-back di sinistra Caimi (U.S. Milanese), il
forward estremo destro Carrer (Milan Club), l’half-back centro
Ferraris (Genoa Club), il forward estremo sinistro Marassi (Genoa
Club), il forward interno destro Pizzi (U.S. Milanese) e il back
Servetto (Pro Vercelli); da rimarcare come nella lista mancassero i
giocatori del Torino, poiché la squadra granata aveva chiesto alla
Commissione di non convocare i loro giocatori in quanto impegnati in
una tournée in Svizzera. A seguito, però, della squalifica dei
giocatori vercellesi, la Commissione dovette modificare le due
formazioni e chiamò i torinesi Cappello, Capra, Fresia e Debernardi.
Pertanto
il 5 maggio le due selezioni si affrontarono con queste formazioni:
Probabili: De Simoni; Varisco, Calì; Trerè,
Fossati, Cappello; Bontadini, Rizzi, Cevenini, Boiocchi, Lana.
Possibili: Pennano; De Vecchi, Capra; Colombo,
Goccione, Caimi; Borel, Zuffi, Fresia, Berardo, Debernardi.
Vinse
abbastanza nettamente la squadra dei Probabili per 4-1, mentre tre
giorni più tardi, stando alle cronache dell’epoca, le due squadre
si incontrarono ancora una volta, non più nelle stesse formazioni,
ma con variazioni approntate dalla Commissione che, a detta dei
cronisti, avrebbero provocato uno scadimento generale nella qualità
del gioco. Il Corriere della Sera
svelò le modalità adottate in gran segreto dalla Commissione circa
la scelta dell’undici titolare. Nessun dubbio attorno alla scelta
di De Simoni, Varisco, Fossati, Cappello, Debernardi, Trerè e Lana.
Discussioni accese invece per quel che riguardava la linea dei
forwards, in
particolare sulla scelta tra Boiocchi e Marassi, ma la vera battaglia
si accese sui nomi dei backs di
sinistra: De Vecchi e Calì. Visto che non si riusciva a trovare un
accordo, si decise per una votazione, e “vinse” Calì con 3 voti
contro 2.
Il
primo, storico, incontro si disputò quindi il 15 maggio all'Arena
civica di Milano, davanti a più di 4.000 spettatori contro la
nazionale di Francia, la quale aveva sfidato gli inglesi a casa loro
perdendo 10-1 e che era stata inoltre battuta a Parigi dal Belgio per
0-4. La partita venne organizzata in occasione del VII° Congresso
internazionale di football che si tenne proprio a Milano nella
primavera di quell’anno. I giocatori italiani indossavano camicie
bianche economiche con colletto inamidato, cinque di loro portavano
mutandoni neri mentre gli altri sei li avevano bianchi. La formazione
fu la seguente:
De Simoni (U.S. Milanese); Varisco (U.S. Milanese),
Calì (Andrea Doria - Capitano);
Trerè (Ausonia), Fossati (F.C. Internazionale), Capello D. (F.C.
Torino); Debernardi (F.C: Torino), Rizzi (Ausonia), Cevenini I (Milan
Club), Lana (Milan Club), Boiocchi (U.S. Milanese)
La
Francia si presentava con la maglia a strisce bianco e azzurro e i
paramani rossi; arbitro fu Goodley, il quale poté dirigere
l’incontro in quanto aveva mantenuto la propria carica di arbitro
ufficiale della Federazione inglese.
Dopo
tredici minuti Pietro Lana, su passaggio di Boiocchi, firmò la prima
storica rete della nazionale italiana, poi Fossati fece il 2-0.
Terminò 6-2 per l'Italia, con Lana autore di tre reti e una grande
euforia. Così il Corriere il
giorno successivo terminava il lungo resoconto dell’incontro:
“(…) una netta vittoria, e meritata, che avrebbe
potuto anche essere maggiore. (…) La squadra italiana si attenne
(…) ad un gioco basso, raso terra: velocissima sulla palla,
instancabile, i suoi continui passaggi snervarono gli avversari e li
scombussolarono. Fu questa rapidità di gioco che ci fruttò la
vittoria, unita al grande spirito di altruismo di cui diedero prova i
forwards, che
avanzavano di passaggio in passaggio. Tutti gli italiani vollero
superarsi e sono tutti degni di lode.”
Non si
può peraltro tacere ciò che scrisse La Stampa Sportiva
a commento della larga vittoria:
“(...)
E' da notarsi però che la squadra nazionale francese non annovera
punto i rappresentanti dei grandi Club
come il Racing, lo
Stade, l'A.S.F.,
il Club Fraçais,
ecc., che sono dissidenti dalla Federazione francese in seguito
ancora alle controversie, dilettantismo o professionismo, lasciate
insolute da due anni dalla pseudo-dilettantistica Federazione
internazionale ieri radunatasi a Congresso a Milano. (...)”