In marzo una selezione
del XX Autoparco di Modena affrontava una squadra di militari belgi
capitanati da Van Hege; in aprile una squadra di soldati inglesi di
stanza ad Arquata Scrivia, tra le cui file giocava Walsingham, già
visto in Italia negli anni precedenti la guerra, dopo aver giocato
contro il Genoa si misurava con il Milan1;
a Cremona, agli inizi di giugno, durante una manifestazione sportiva,
una rappresentativa militare inglese veniva sconfitta 2-1 da una
rappresentativa di giocatori lombardi2.
Questi sono soltanto
alcuni esempi di molti incontri di calcio che si disputano per tutto
il 1918 tra selezioni militari: il football e più in generale lo
sport è diventato uno strumento che assolve una duplice funzione al
fronte, da un lato serve per rinvigorire il fisico e dall'altro per
distrarre i soldati.
Soprattutto dopo la
disfatta di Caporetto lo sport e l'educazione fisica trovarono sempre
maggiore spazio nei territori delle operazioni militari, così come
vennero organizzate manifestazioni e incontri tra truppe alleate. Un
interessante studio di Lauro Rossi svela come anche nei campi di
concentramento si praticasse attività sportiva, soprattutto nei
campi di prigionia per ufficiali, dove venivano organizzati incontri
di boxe, football e rugby3.
Sul campo del Genoa
Cricket a Marassi la domenica di Pasqua, il 31 marzo, si disputarono
gare militari, tra le quali tiro alla fune, corsa ad ostacoli, lancio
di bombe e soprattutto una gara di football tra una selezione
militare inglese e una squadra del Genoa “arricchita” da altri
calciatori sotto le armi che vide la vittoria di questi ultimi per
2-0 con reti di De Vecchi su rigore e Gavoglio4.
Visto il notevole
successo di pubblico, la manifestazione venne replicata il 25 maggio,
questa volta riservata alle reclute del 1900:
“(...)
già ferve vivissimo il lavoro di allenamento tanto più che questi
giovani soldati, la maggior parte contadini, sono ignari d'ogni
genere di sport scientifico. Essi si addestrano alle future prove con
entusiasmo veramente commovente.”5
Come si può intuire,
ormai l'utilizzo dello sport nella vita e nell'addestramento militare
è diventato prassi consolidata e i giornali dell'epoca non mancano
di caldeggiare e stimolare l'utilizzo della pratica sportiva quale
forma di educazione e formazione del soldato.
“(...)
Caporetto ha insegnato qualcosa anche per quanto riguarda
l'educazione sportiva del soldato! (…) Dal Comando Supremo e dalla
trincea partono sicure attestazioni di fiducia nello sport, severo,
impareggiabile educatore di anime e corpi. (…) Lo Sport deve
imperare ovunque prospera e olezza il divino fiore della gioventù.
Spalanchiamo ad esso le porte delle caserme, moltiplichiamo i campi
sportivi, al fronte e nelle retrovie, mandiamo palloni, guanti di
boxe, attrezzi ai nostri meravigliosi combattenti. Un esercito di
sportsmen è un magnifico esercito di soldati. (…)”6
Durante il fine settimana
della Pasqua del 1918 a Milano venne organizzato un meeting
amichevole che vide la partecipazione di Milan, Legnano,
Internazionale e U.S. Milanese7.
Tra la fine di aprile e
gli inizi di maggio anche al Velodromo di Milano vengono organizzati
giochi militari che richiamano parecchio pubblico. Le gare di guerra
di domenica 28 aprile prendono il via alle 14.30 e vedono alternarsi
– tra i vari sport – dai più classici incontri di boxe ai più
prettamente militari assalti di scherma con la baionetta, nei quali
si mettono in luce soprattutto i due bersaglieri siciliani Tramonti e
D'Amico. Il programma è denso di gare: una delle più spettacolari,
stando alle cronache dell'epoca, risulta la corsa dei 125 metri ad
ostacoli: in questo caso gli ostacoli sono tipicamente bellici,
costituiti da reticolati profondi, trincee, muri da scalare, fossi e
camminamenti. In questa particolare disciplina il bersagliere
Monferrini in finale precede il tenente D'Amico e il caporale Ceyon.
Altro momento elettrizzante per il pubblico risulta essere la gare di
lancio delle bombe, la gara di tiro alla fune e la staffetta 400
metri8.
In maggio a Modena viene
organizzato un meeting sportivo che ha come clou della giornata la
partita tra una squadra mista italiana e una mista inglese che vide
la netta affermazione della prima per 7-1. la squadra italiana era
così composta: Turrini; De Nardo, Vielmi; Parodi, Carcano, Leone;
Capuzzo, Albertoni, Fresia, Ferrero, Forlivesi9.
Sempre in maggio un'altra riunione sportiva pro mutilati era
organizzata dalla società Esperia di Sampierdarena alla quale
partecipavano molti atleti sia italiani che inglesi: ovviamente non
mancava la gara di football che vide la vittoria degli inglesi sulla
prima squadra della Spes10.
3 LAURO,
ROSSI, “Lo sport nei campi di prigionia durante la Grande
Guerra”, in “Lo
sport alla Grande Guerra” -
Quaderni della Società Italiana di Storia dello Sport n.4, marzo
2015
4 Cfr.
Il Lavoro del 2 aprile 1918. Dallo stesso giornale conosciamo
la formazione schierata dalla squadra italiana: Da Prà, De Nordo,
De Vecchi, Ferrari, Brunoldi, Magni, Mariani, Santamaria, Gavoglio,
Profumo, Leone
5 Cfr.
Il Lavoro del 5 maggio 1918
7 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
8 aprile 1918
9 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
24 maggio 1918
10 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
29 aprile 1918