giovedì 26 settembre 2019
Oggi è il compleanno del catenaccio: ecco la storia del suo inventore, che non era italiano...
Il 26 settembre del 1905 in una Vienna che rapidamente sul finire del secolo precedente era diventata uno dei centri culturali più importanti d'Europa, scossa dalle nuove teorie di Freud e dall'affermazione dello Jugendstil, nasce Karl Rappan considerato l'inventore del verrou, il modulo di gioco calcistico che ha caratterizzato buona parte del XX secolo.
Ne scrivo oggi QUI per calciomercato.com
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martedì 24 settembre 2019
IL SECOLO GRANATA. IL FOOTBALL DEI PIONIERI A REGGIO EMILIA (Parte II)
Il
football a Reggio dalla Grande guerra all'Associazione Calcio
Reggiana
Nel
1914 per la prima volta una squadra reggiana si iscrive ad un
campionato federale, è il Reggio F.C. che partecipa al campionato
emiliano di promozione. Il torneo è suddiviso in vari gironi
regionali, il Reggio viene inserito in un girone con i carpigiani
della Jucunditas e i modenesi dell'Audax. L'esordio è a Carpi, il
Reggio perde 2-1 l'8 marzo; la domenica successiva non gioca la
partita in programma con l'Audax per...mancanza dell'arbitro
ufficiale: “(...) Domenica scorsa doveva aver luogo la
seconda giornata del campionato a Reggio col match Reggio-Audax, ma
l'incontro ufficiale è mancato per il non intervento dell'arbitro –
dove si vede che la prudenza non è mai troppa! - e si è svolto
invece un incontro amichevole, chiusosi con esito pari per 1 a 1”1.
Dopo la forzata sosta il Reggio il 29 marzo alla Badia si prende la
rivincita sui carpigiani della Jucunditas battendoli 2-1, ma sciupa
la domenica successiva l'aggancio in vetta alla classifica
pareggiando 1-1 sul campo neutro di Carpi contro l'Audax. Con ancora
una sola partita da giocare il Reggio ha 3 punti in classifica contro
i 4 della Jucunditas che il 19 aprile può conquistare la promozione
nel caso vinca contro l'Audax. Cosa che puntualmente...non accade
perchè il 19 aprile la Jucunditas in un tempo da lupi perde
inaspettatamente 1-2 rimettendo così in gioco il Reggio che il 26
aprile in casa ha la possibilità battendo l'Audax di vincere il
girone.
JUCUNDITAS 4
REGGIO 3
AUDAX 3
E
invece alla Badia è una disfatta per il Reggio che dopo aver chiuso
in parità 1-1 il primo tempo, cede di schianto nella ripresa e
perdendo 1-4 dice addio al sogno di vincere il torneo di Promozione2.
Nel
giugno del 1914, mentre l'Europa inizia a fare i conti con la
deflagrazione di una crisi che ben presto porterà il continente
prima e il mondo poi dentro un conflitto drammatico, alcuni soci
dissidenti del Reggio si unisco alla squadra del Brenno e danno vita
ad una nuova squadra cittadina, la Juventus Reggio, con maglia nera
bordata di bianco e stella bianca sul petto, che esordisce al
Mirabello domenica 21 giugno battendo 4-1 la squadra riserve
dell'Audax di Modena3.
La Juventus è una società ambiziosa che riesce ad attrarre a sé
numerosi giocatori tra i quali alcuni degli elementi migliori del
Reggio, tra i quali Bietti, Vacondio, Gibertoni e Bertani. Intanto il
27 giugno per il Reggio F.C. vengono eletti Luigi Cammarosano
presidente e commissari sportivi Ulderico Pedroni e Roberto Farioli4.
Il Calcio - Società federate a tutto il 15.10.1914 |
Alla
ripresa dell'attività dopo la pausa estiva Juventus e Reggio si
iscrivono entrambe al campionato di Promozione 1914/15 organizzato
dal Comitato Regionale Veneto-Emiliano suddiviso in due gironi, uno
veneto ed uno emiliano5.
Il Giornale di Reggio
nell'edizione del 20 dicembre così si esprime sulle due squadre
cittadine: “(...) al Juventus nuoce la leggerezza della
squadra che inoltre è ancor nuova a duri cimenti; il Reggio sarà
invece «andiccapato»
dall'assenza di ben cinque giocatori attualmente sotto le armi”6.
L'esordio dunque è fissato per domenica 20 dicembre, quando il
Reggio vince nella nebbia della Badia 1-0 contro il Mantova con rete
di Lumetti alla mezzora della ripresa, mentre la Juventus va a
perdere 2-0 a Carpi contro la Jucunditas7.
Giusto il tempo di smaltire l'emozione dell'esordio che per la
domenica successiva il torneo mette in calendario la prima
stracittadina ufficiale tra il Reggio e la Juventus. Il pubblico, che
nel frattempo si è diviso nelle simpatie tra le due squadre
reggiane, è assoluto protagonista, tanto che Il Giornale
di Reggio nel numero del 29
dicembre deplora alcuni atteggiamenti dei soci e simpatizzanti
juventini8.
Apriti cielo! Il giorno successivo il Consiglio Direttivo della
Juventus scrive una piccata lettera al giornale evidenziando che non
fu “(...) il pubblico juventino a promuovere disordini,
bensì i sostenitori del Reggio F.C. che, non badando a spreco di
energie, offesero continuamente e arbitro e giocatori, provocando gli
ospiti juventini”: insomma, se
derby dev'essere che lo sia a tutti i livelli!9
A quel punto giusto il tempo del brindisi di mezzanotte che già sul
numero del 1° Gennaio Il Giornale di Reggio
ospita la replica del Consiglio Direttivo del Reggio che
analiticamente non solo respinge le accuse juventine ma articola in
tre punti il contegno offensivo e provocatorio di spettatori e
dirigenti nero stellati10.
Si indulge in questa sede sull'accaduto perché pare piuttosto
paradigmatico di quale fosse il clima che in quegli anni c'era
attorno ai campi da calcio: a Reggio si iniziava con quel match, nel
resto del Paese già da alcuni anni gli animi si erano fatti
piuttosto accesi.
Che la dirigenza del Reggio fosse piuttosto focosa
ne è testimonianza diretta il bollettino ufficiale della F.I.G.C.
che nel numero del 15 gennaio 1915 riporta le deliberazioni della
seduta del 30 dicembre nella quale il Comitato Regionale
Veneto-Emiliano ammoniva ufficialmente il Reggio F.C. “a
provvedere affinché la sua Segreteria abbia a tenere un contegno più
rispettoso verso i Comitati Regionali, e più ossequente verso i
deliberato di questo C.R. a scanso di provvedimenti disciplinari”.
Insomma una bella lavata di capo che – peraltro – non pare abbia
suggestionato più di tanto i dirigenti reggiani se è vero che nella
seduta successiva del 5 gennaio il Comitato Regionale respingeva il
reclamo avanzato dal Reggio perché non presentato secondo norma e si
invitava “nuovamente questa società a voler provvedere,
entro il 10 corr. ad uno spogliatoio per l'Arbitro, nel suo campo”11.
Il Calcio del 15 gennaio 1915 |
Per
la partita del 3 gennaio contro la Jucunditas alla Badia ricoperta di
neve viene aperta una porta all'altezza di via Campo Marzio per il
“passaggio dei pedoni alla strada di circonvallazione”12
e il pubblico ne approfitta, tanto che molto numeroso assiste alla
gara che non ebbe storia con i carpigiani che con due reti per tempo
vinsero 4 a 0. Interessante qua riportare ciò che accade al termine
dell'incontro:
“(...)
Alla fine della gara parte del pubblico, composta di ragazzi
improvvisò una dimostrazione ostile all'arbitro a base di fischi e
di innocue palle di neve quando questi salì sulla carrozza che lo
accompagnò alla stazione assieme ai dirigenti del Reggio.”13
Episodi
questi che ebbero ripercussioni nel Comitato Regionale. Infatti nella
seduta del 12 gennaio il Reggio veniva multato di L.25 per “violenze
del pubblico contro l'Arbitro (…) con avvertenza che qualora tali
incidenti dovessero ripetersi, questo R.C. dovrà prendere più gravi
provvedimenti.”14
Quel
torneo fu molto avaro di soddisfazioni per le due compagini reggiane,
la Juventus riuscì a vincere una sola partita, proprio il “derby”
contro il Reggio del 17 gennaio giocato sul campo neutro dell'Audax
di Modena grazie alla rete di Guidetti15,
mentre il Reggio dopo le due vittorie nelle prime due partite, infilò
soltanto sconfitte, così che la classifica finale del torneo fu la
seguente:
JUCUNDITAS 10
MANTOVA
8
REGGIO
4
JUVENTUS
2
Juventus Reggio 1914/15 |
Oggettivamente
c'era da ripensare l'idea di avere due squadre in una città piccola
come Reggio Emilia, ma in un primo momento l'unico pensiero era
quello di ottenere la supremazia cittadina. La dirigenza juventina
così scriveva al Giornale di Reggio nell'aprile del 1915:
“(...)
La Juventus Foot-Ball Club di Reggio benchè moralmente detenga il
titolo di campione reggiana avrebbe tanto piacere di detenerlo di
fatto, incontrandosi in un match colla consorella Reggio Foot-Ball
Club, ma siccome questa, per due volte non ha accettato ai nostri
inviti di un incontro, la Juventus F.B.C. si crede in dovere di
detenere questo titolo senz'altro.”16
Ulderico
Pedroni il giorno successivo rispondeva secco che “i
campionati non si sono mai disputati in gare amichevoli”
a sottolineare che il Reggio avrebbe risposto soltanto ad una sfida
ufficiale. Insomma, punzecchiature e scaramucce che portarono ad
organizzare la sfida. Sfida che si disputò domenica 16 maggio al
campo della Badia, nella stessa giornata in cui a Roma il Re
annunciava di non aver accettato le dimissioni del Presidente del
Consiglio Salandra e da lì a una settimana l'Italia sarebbe entrata
in guerra. Guerra che aveva già chiamato alle armi molti giovani
calciatori, un paio dei quali dello stesso Reggio che alla sfida con
la Juventus si presentò mancante di vari giocatori, tra i quali Iori
e Roveri già arruolati17.
L'incontro tanto auspicato e tanto atteso in realtà non ebbe storia:
i bianconeri juventini segnarono tre reti nei primi minuti di gioco
con Bertani, Cagnoli e Corradi, mentre il Reggio riuscì a segnare il
goal della bandiera con Carmi sul finire del primo tempo per il 3 a 1
finale a favore della Juventus18.
Il “giallo” era però dietro l'angolo. La settimana successiva,
per indisponibilità del Mirabello, la Juventus non si presentava
alla gara di ritorno e tanto bastò al Giornale di Reggio
per scrivere che il titolo di campione reggiano non poteva essere
assegnato19.
La questione della supremazia reggiana tra le due società resterà
per sempre aperta: la guerra riduce, a Reggio come in tutta Italia,
l'attività sportiva e sempre più giovani calciatori partono per il
fronte; in più il Reggio deve fare i conti con i soliti problemi
finanziari e la Juventus con il fatto che non ha più l'utilizzo del
Mirabello e così le due società si trovano concordi sulla necessità
di unirsi per mantenere vivo il gioco del calcio in città. Prima,
però, pare importante parlare di una partita che si disputò
domenica 13 alla Badia il cui ricavato venne devoluto ai comitati
cittadini di preparazione civile. L'incontro rientra in una vasta
casistica di incontri calcistici benefici che caratterizzarono tutto
il periodo bellico in tutta la Penisola, tanto che anche la Nazionale
di calcio giocò alcune di queste partite20.
Domenica 13 giugno, dunque, al campo della Badia si incontrarono per
questo match benefico il Reggio F.B.C. e il Modena che all'epoca era
un'ottima squadra e che nella stagione successiva del 1915/16 avrebbe
conteso sino all'ultimo al Milan la conquista della Coppa Federale.
Come detto l'incontro era a scopo benefico e Il Giornale di
Reggio non mancò di
sottolineare questo importante aspetto:
“(...)
Come siamo certissimi che il bel sesso non mancherà di rendere gaia
la partita con la sua presenza in ispecie che la Direzione del Reggio
f.b.c., con giusto e cavalleresco pensiero, ha tolto alle signore e
signorine, per questa manifestazione, il libero ingresso al campo,
dando loro agio di poter personalmente rispondere alla beneficenza.”21
Come
accennato, Reggio e Juventus dopo essersi data battaglia per oltre un
anno decidono che per la sopravvivenza di entrambe è necessario
unire le forze. Così sabato 18 dicembre le due società sanciscono
la loro fusione: “(...) Di comune accordo venne stabilito
che la Società porterà il nome di Reggio Football Club, avendo però
il colore della maglia nero con risvolti bianchi.”
Il giorno successivo il “nuovo” Reggio esordiva a Modena vincendo
2 a 1 contro l'Audax22.
Con
il 1916 il Reggio F.C. si iscrive alla Coppa Emilia assieme a
Bologna, Audax Modena, Fortitudo Bologna e Modena.
La
prima giornata vede la vittoria del Reggio sull'Audax per 2-0, mentre
l'incontro tra Bologna e Fortitudo viene sospeso dopo 25 minuti per
un forte temporale. Il Reggio, dalle cronache de La
Gazzetta
dello
Sport
gioca molto male ma la sua superiorità è talmente evidente che con
una rete per tempo non ha difficoltà a vincere la partita: dopo
pochi minuti Cagnoli firma l'1-0 e al 25° della ripresa Tomasina
fissa il punteggio sul 2-0 finale23. La
domenica successiva il Reggio espugna il campo fuori Porta Zamboni a
Bologna imponendosi 1-0 sulla Fortitudo. I bianconeri reggiani sono
privi di Tomasina e del portiere Galliano e soltanto a due minuti
dalla fine riescono a segnare la rete della vittoria con Bertani, con
un colpo di testa su cross dalla destra di Spizzo24.
La
competizione procede spedita e il programma della terza giornata
prevede un turno di riposo per il Bologna: ne approfitta il Reggio
che a domicilio sul campo della Badia batte il Modena 2-1 allungando
solitario in testa alla classifica. Subito in vantaggio il Modena con
una rete di Gay, rinforzo proveniente dalla Pro Vercelli, alla
mezzora un palo di Tomasina viene ribattuto in rete da Bertani per il
provvisorio 1-1. Nella ripresa ancora Bertani al 72° approfittando
di un'uscita infelice del portiere modenese segna il definitivo 2-1 a
favore del Reggio25.Domenica
21 maggio il Reggio riposa e affronta in amichevole il Parma
rinforzato dal noto attaccante Fresia, primo calciatore italiano a
giocare in Inghilterra e da Lissone portiere del Genoa. La vittoria
va ai bianconeri del Reggio per 2-1.
Durante la settimana il Comitato
Regionale Emilia che sovrintende all'organizzazione della
manifestazione per conto della F.I.G.C. delibera l'annullamento della
partita del 30 aprile vinta dal Reggio sull'Audax prescrivendone la
ripetizione nel giorno in cui si sarebbe dovuta recuperare la partita
tra Bologna e Fortitudo sospesa sempre nella prima giornata26.
“Il
match Reggio – Audax è stato annullato per mancanza di tessere di
diversi giocatori di ambedue le squadre. La gara si ripeterà sul
campo del Reggio F.B.C. il prossimo giugno.”
Pertanto la classifica diventa la seguente:
REGGIO 4 2 giocate, 2 vinte
BOLOGNA 4 2 giocate, 2 vinte
MODENA 2 3 giocate, 1 vinta, 2 perse
AUDAX 2 2 giocate, 1 vinta, 1 persa
FORTITUDO 0 3 giocate, 3 perse
Con questa nuova classifica domenica 28 maggio è in
programma il big match della Coppa Emilia al campo della Badia tra il
Reggio e il Bologna, mentre a Modena, sotto una pioggia torrenziale,
i gialloblu del Modena regolano l'Audax per 4-2. Come detto la
partita di cartello della giornata si gioca alla Badia per la
supremazia nella Coppa. Il Reggio F.C. si presenta con questa
formazione:
GALLIANO; BIETTI, VACONDIO; BOIARDI, TADDEI, GOBBI;
SPIZZO, TOMASINA, CAGNOLI, BERTANI, GUIDETTI.
Il
Bologna parte veemente e al 20° si porta in vantaggio con Badini. Il
Reggio non si dà per vinto e al 40° riesce a pareggiare con Cagnoli
e chiudere così il primo tempo sul punteggio di 1-1. la ripresa è
tutta a vantaggio dei reggiani che nel breve volgere di un paio di
minuti, tra il 15° e il 17° chiudono l'incontro. Protagonista
assoluto è l'ex giocatore del Roman Tomasina che non solo segna la
doppietta vincente per i bianconeri reggiani, ma si fa anche
espellere lasciando i suoi compagni in 10 per l'ultima mezzora
dell'incontro. Pur in inferiorità numerica il Reggio è padrone
dell'incontro e va vicino a segnare anche la quarta rete con
Bertani27.
Dato il deliberato del C.R.E., il girone di andata si chiude il 1°
giugno con la ripetizione della prima giornata. Nessun risultato a
sorpresa, tanto che il Bologna ha la meglio sulla Fortitudo (3-2) e
il Reggio regola ancora 2-0 i modenesi dell'Audax. Entrambe le
squadre si presentano molto rimaneggiate, il Reggio con molti della
seconda squadra e l'Audax addirittura gioca tutta la partita in 9
uomini. La superiorità del Reggio è assoluta e senza nessuno sforzo
segna una rete per tempo con Taddei e Bietti, consolidandosi così
solitaria in vetta alla classifica28.
Il
girone di ritorno inizia domenica 4 giugno con il ritorno a campi
invertiti delle partite giocate appena 3 giorni prima. Frizzante
l'incontro di Modena tra l'Audax e il Reggio, sferzato da un forte
vento. Subito in vantaggio gli ospiti con Cagnoli che “da
metà campo riesce, dribblando gli avversari, a portarsi sotto la
porta dell'Audax e con un bel tiro marca il goal.29”L'inizio
del secondo tempo è tutto modenese che con un uno-due micidiale
ribalta il risultato. Il Reggio non demorde, si riprende e prima
pareggia con Spizzo e quindi segna la rete della vittoria con
Tomasina. Il copione non prevede sorprese neppure sull'altro campo,
dove la Fortitudo cede 3-1 al Bologna. Ormai il destino della coppa è
scritto: se la giocheranno Reggio e Bologna. Anche nella giornata
successiva queste due squadre non conoscono cedimenti e vincono le
loro rispettive gare, il Bologna regola 3-2 il Modena, il Reggio
liquida la formalità Fortitudo con un perentorio 3-0 grazie alle
reti di Bertani dopo una favolosa discesa dalla prima linea reggiana,
Tomasina e Guidetti. Peccato soltanto per l'afa opprimente che ha
reso meno interessante, stando alle cronache dell'epoca, il match per
il numeroso ed elegante pubblico che ha affollato la Badia.
La
domenica successiva il Bologna riposa e il Reggio ne approfitta per
allungare deciso in classifica, vincendo a Modena una fondamentale
partita. Dopo mezzora Casalini “dall'ala
destra segna un magnifico goal, imparabile.”
Passano appena cinque minuti e Tomasina raddoppia: così il primo
tempo si chiude sul 2-0 per il Reggio. “Nel
secondo tempo Reggio non si impegna, gioca fiacco (…) gli attacchi
modenesi però sono tutti infranti dalla magnifica difesa appostagli
dalla coppia Bietti Vacondio, insuperabile per calma, decisione e
potenza.”
Al 28° Taddei tocca il pallone con le mani in area e l'arbitro
concede il rigore al Modena che così firma l'1-2 finale.
Il 25 giugno tocca al Reggio riposare e per l'occasione
ospita alla Badia per un incontro benefico, davanti al pubblico delle
grandi occasioni, niente meno che l'Internazionale di Aebi, Peterli e
Agradi. La vittoria dei nerazzurri milanesi è netta con un 0-3 che
non ammette repliche.
In
Coppa Emilia il Bologna vince in casa dell'Audax e il Modena non ha
difficoltà a battere a Bologna la Fortitudo: ancora tra Reggio e
Bologna ci sono soltanto due punti di distanza, pertanto la Coppa
verrà assegnata all'ultima giornata. Così
il verdetto finale è atteso per domenica 2 luglio, quando al campo
dello Sterlino va in scena quello che è un vero e proprio spareggio,
l'incontro tra Bologna e Reggio. Il
Resto del Carlino
così presenta l'incontro:
“(...)
L'avvenimento sportivo richiamerà indubbiamente una gran folla di
appassionati che avranno nel match che si annuncia interessantissimo
oltre chè pel valore della vittoria, anche per l'equilibrio di forse
esistenti tra i due teams, l'occasione di applaudire ed incoraggiare
la calorosa linadra del vecchio Club cittadino. Entrambe le squadre
allineeranno tutti i migliori loro elementi.”30
Il Resto del Carlino 3 luglio 1916 |
L'attesa
è spasmodica tanto che pur sotto un sole cocente il pubblico che
affolla il campo è davvero numeroso. In realtà la partita si riduce
al solo primo tempo, quando cioè i padroni di casa sopravanzano
completamente l'avversario e lo sovrastano con una doppietta di
Badini e una terza rete di Delle Valle. Nella ripresa non accade
praticamente nulla e così il Bologna si aggiudica la Coppa Emilia31.
CLASSIFICA FINALE
BOLOGNA 14
REGGIO 14
MODENA 6
AUDAX 4
FORTITUDO 2
Con l'autunno del 1916, a
differenza degli altri anni, il calcio a Reggio Emilia non riprese.
Vero che La Gazzetta dello Sport nel
numero del 6 ottobre si augurava che la società del Reggio riuscisse
a formare una squadra competitiva, ma con la chiamata alle armi della
classe 1897 il Reggio perdeva molti dei suoi uomini migliori, il
portiere Silingardi, l'ala sinistra Guidetti e quel Taddei del quale
parleremo più avanti: “Le nuove chiamate alle armi hanno
fatto larghi vuoti anche nella promettente squadra del Reggio, che la
stagione scorsa dimostrò di poter bene stare a fianco della maggiori
consorelle”32.
Come bene scrive Luigi Barbieri, invece a Reggio Emilia
purtroppo “nel novembre 1916 ogni attività calcistica erasi
spenta. (…) La società [Reggio
F.C.] si sciolse e con essa scomparve il bel campo della
Badia che pian piano, dopo aver lasciato vedere qualche squarcio
nell'assito, ritornò area fabbricabile”33.
Nel resto d'Italia a
football si continuò a giocare, con sempre maggiore difficoltà,
anche per tutto il 1917, mentre a Reggio di notizie non ce ne sono e
soltanto dopo la Battaglia del Solstizio
– come la ridefinì D'Annunzio – del giugno 1918 con la quale
veniva ad esaurirsi l'offensiva austro-ungarica, a Reggio si riprese
timidamente a parlare di calcio. In realtà le partite che vennero
disputate in città erano incontri che una selezione di calciatori
reggiani sotto le insegne del Reggio F.C. giocarono contro la squadra
del Deposito Bombardieri di Scandiano34.
Se ne accenna qua solo brevemente perchè pare corretto e doveroso
dare risalto allo sport militare che tanta parte ebbe negli anni
della Grande guerra, tanto che al fronte come nelle maggiori città
numerosissime furono le manifestazioni sportive organizzate35.
Con
le celebrazioni del 4 novembre 1918 tornava finalmente la pace e si
ricominciava a parlare di football. Sul finire del 1918 a Reggio
Emilia viene ricostituita l'Unione Sportiva Edera e La
Gazzetta dello Sport nel numero
de 27 dicembre si chiede se la vita sportiva a Reggio Emilia sia in
ripresa, così come in tutte le altre città italiane, sottolineando
come “la cittadinanza, la classe commerciale
specialmente, gli enti cittadini dovranno non soltanto incoraggiare
teoricamente, ma aiutare finanziariamente, come del resto avviene in
quasi tutte le città e cittadine d'Italia, le iniziative sportive”36.
Severino Taddei |
Il 9 febbraio 1919
iniziano gli allenamenti sul campo delle Tagliate fuori Porta Santo
Stefano della squadra di football dell'U.S.Edera, allenamenti che
vengono diretti da Severino Taddei37.
Taddei è un nome di un'importanza capitale nella storia del football
della città, perché lui sarà “il papà” della Reggiana. Nato a
Reggio nel 1897 “Umberloun” – così soprannominato per il
fisico possente - si appassiona da subito al nuovo gioco che pratica
sul campo della palestra Camparini, parte soldato a Torino e da qui
si arruola e finisce con il combattere sul Carso durante la Prima
guerra mondiale38.
Tornato a Reggio a guerra terminata, Taddei ha voglia di riprendere
il discorso calcistico interrotto e gioca alcune partite con la
squadra di football dell'Edera sino all'estate del 1919 quando il 5
giugno fonda egli stesso un club, con tanto di sottoscrizione
pubblica:
“Il 5 giugno 1919
per iniziativa del sig. Severino Taddei si fondò il Reggio F.B. And
Kricket Club. (…) Il campo di gioco fu segnato sul prato del
Mirabello alla distanza di circa 40 metri dalla V. Emilia”39;
intanto a luglio viene anche ricostituita l'Audax Football Club con
sede in via Emilia Santo Stefano 2640,
seppur sin da subito palesi grosse difficoltà finanziarie, tanto che
la Presidenza sul finire di agosto lancia una pubblica petizione con
tanto di apertura di un libretto bancario presso la Cassa di
Risparmio ove far fluire le donazioni41.
Queste società per tutta l'estate del 1919 organizzano incontri e
manifestazioni sportive, anche se la più attiva è senza dubbio
l'Edera che in occasione dei festeggiamenti del XX settembre, assieme
alle autorità militari e alle associazioni patriottiche, organizza
una due giorni di eventi sportivi al Mirabello, con serata di gala
prevista al teatro Municipale con la messa in scena della “Norma”42.
Sempre il 21 settembre il
Reggio pareggia in amichevole con il Bologna allo Sterlino per 2 a 2
con doppietta di Cagnoli43,
ma ormai i giochi sono fatti e il calcio cittadino sta finalmente per
riunirsi sotto un'unica bandiera.
Il Giornale di Reggio - Nasce la Reggiana |
Il 25 settembre 1919 i
soci del Reggio Foot-Ball Kricket Club, dell'Audax e della Juventus,
“(...) desiderosi di combattere sui campi dello sport battaglie
degne del bel nome sportivo della nostra città” si riuniscono
e danno vita all'Associazione Reggiana Calcio44.
Appena tre giorni più tardi la squadra della Reggiana disputa la sua
prima partita a Mantova: si gioca sotto una pioggia torrenziale e la
vittoria arride al Mantova per 3-045.
Così Il Giornale di Reggio
spiega i motivi della sconfitta:
“(...)
La vittoria dell'A.C.M. non può quindi stupire né demoralizzare,
perchè i nostri furono fortemente danneggiati dalla pioggia, dallo
stato del campo e dalla mancanza per quasi tutto il secondo tempo del
centro half Vacondio, contuso (…)”46.
Sempre
lo stesso giorno, a Reggio Emilia, la seconda squadra della Reggiana
giocava contro i concittadini dello Sport Club Giovanile e quella
partita generò più di una polemica. In verità quell'incontro non
venne mai terminato per le reiterate e vibranti proteste dei
giocatori dello Sport Club Giovanile che ritenevano la rete della
Reggiana convalidata dall'arbitro segnata in fuorigioco. Le proteste
andarono avanti per così tanto tempo che i giocatori della Reggiana
abbandonarono il campo47.
Il 3 ottobre nei locali del Caffè Falcelli in Piazza Grande durante
l'assemblea straordinaria veniva ratificato lo statuto societario48:
finiva così quel lungo processo che iniziato una decina di anni
prima con i primi calci di alcuni ragazzini aveva portato alla
nascita della società che da quel momento avrebbe contraddistinto la
città di Reggio Emilia nel calcio italiano.
1Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
16-20 marzo 1914
2Cfr.
La Giustizia del 27 aprile
1914
3Cfr.
Il Giornale di Reggio del 23
giugno 1914
4Cfr.
Il Giornale di Reggio del 29
giugno 1914
5Cfr.
Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana
Giuoco del Calcio del 15
dicembre 1914
6Cfr.
Il Giornale di Reggio del 20
dicembre 1914
7Cfr.
Il Giornale di Reggio del 23
e 24 dicembre 1914
8Cfr.
Il Giornale di Reggio del 29
dicembre 1914
9Cfr.
Il Giornale di Reggio del 30
dicembre 1914
10Cfr.
Il Giornale di Reggio del 1
gennaio 1915
11Cfr.
Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana
Giuoco del Calcio del 15
gennaio 1915
12Cfr.
Il Giornale di Reggio del 3
gennaio 1915
13Cfr.
Il Giornale di Reggio del 7
gennaio 1915
14Cfr.
Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana
Giuoco del Calcio del 30
gennaio 1915
15Cfr.
Il Giornale di Reggio del 24
gennaio 1915
16Cfr.
Il Giornale di Reggio del 10
aprile 1915
17Cfr.
Il Giornale di Reggio del 16
maggio 1915
18Cfr.
Il Giornale di Reggio del 19
gennaio 1915
19Cfr.
Il Giornale di Reggio del 25
maggio 1915
20BASSI,
ALESSANDRO, Op. cit.
21Cfr.
Il Giornale di Reggio del 13
giugno 1915
22Cfr.
Il Giornale di Reggio del 20
dicembre 1915
24Cfr.
Il Giornale di Reggio del 11
maggio 1916
26Cfr.
La Gazzetta dello sport del
26 maggio 1916
27Cfr.
Il Giornale di Reggio del 31
maggio 1916
28Cfr.
La Gazzetta dello sport del
2 giugno 1916
29Cfr.
Il Giornale di Reggio del 8
giugno 1916
30Cfr.
Il Resto del Carlino del 2
luglio 1916
32Cfr.
La Gazzetta dello sport del
6 ottobre 1916
33BARBIERI,
LUIGI, Op. cit., pag.191
34GIOVANNINI,
GIACOMO – MAZZALI, GIACOMO, Op. cit., pag. 18
35Per
maggiori e più esaustive notizie relative al calcio militare
durante la Prima guerra mondiale cfr., tra gli altri, BASSI,
ALESSANDRO, Op. cit.
36Cfr.
La Gazzetta dello sport del
27 dicembre 1918
37Cfr.
Il Giornale di Reggio del 6
febbraio 1919
38DEL
BUE, MAURO, Op. cit., pagg. 27-28
41Cfr.
Il Giornale di Reggio del 27
agosto 1919
42Cfr.
La Gazzetta dello sport del
18-21 settembre 1919
43Cfr.
La Gazzetta dello sport del
24 settembre 1919
44Cfr.
Il Giornale di Reggio del 30
settembre 1919
45Cfr.
La Gazzetta dello sport del
30 settembre 1919
46Cfr.
Il Giornale di Reggio del 2
ottobre 1919
47Cfr.
Il Giornale di Reggio del 7
ottobre 1919
48Cfr.
Il Giornale di Reggio del 3
ottobre 1919
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Ulderico Pedroni
venerdì 20 settembre 2019
IL SECOLO GRANATA. IL FOOTBALL DEI PIONIERI A REGGIO EMILIA (Parte I)
Dai primi calci alla
Palestra Camparini al campo chiuso della Badia
Prati del Mirabello, 1899 - foto archivio Biblioteca Panizzi Reggio Emilia |
“Povero gioco del
calcio! Come sei vilipeso e tenuto in poco conto nella città di
Reggio”
Così
si legge in una lettera inviata da un lettore a L'Italia
Centrale nella primavera del
19101,
quando il football è ormai da alcuni anni giunto a piantare il seme
anche nella città di Reggio Emilia.
Come sappiamo, tante sono le vie
attraverso le quali il gioco del football, tra la seconda metà
del'800 e i primi anni del '900, arriva in Italia: le vie commerciali
e le rotte navali dall'Inghilterra, i contatti con le zone danubiane
nel nord-est e – ruolo tutt'altro che marginale – il mondo della
ginnastica2.
A Reggio il calcio arriva un po' più tardi rispetto ad altre città
emiliane, forse per un certo disinteresse della classe politica e
amministrativa della città, forse perché distante dalle vie
commerciali fatto è che mentre già dal 1898 si giocava un
campionato organizzato dalla Federazione italiana calcistica (nata in
quello stesso anno come Federazione Italiana del Football), i
reggiani poterono vedere il nuovo gioco solo a partire dalla seconda
metà del primo decennio del Novecento.
Le fonti fanno
datare con una certa approssimazione quale “data zero” per il
calcio a Reggio Emilia quella del gennaio 1909 quando il 17 gennaio
viene offerta alla cittadinanza la prima dimostrazione di football di
cui si ha notizia certa.
L'Italia Centrale |
L'Italia Centrale 16 gennaio 1909 |
Comunque, le protagoniste di quel 17 gennaio 1909
sono due società ginnastiche, la Forti per essere Liberi
e il Club Sport Virtus
che danno vita ad un incontro “sotto la tettoia del
mercato nuovo”: per alcuni
detto mercato nuovo viene identificato nel Foro Boario, per altri nel
Mercato Bovino nell'attuale Viale Monte San Michele4.
Le scarse e scarne cronache dell'epoca riportano di quella partita
soltanto il punteggio (3 a 2 per la Forti per essere Liberi),
ottenuto – si legge “alla terza ripresa”5:
considerato che si trattava di due squadre ginniche, non è dato
sapere con quali regole si sia giocato, tenuto conto che il football
nel mondo della ginnastica aveva regole leggermente diverse da quello
giocato sotto l'egida della Federcalcio, che si rifaceva alle regole
della Football Association inglese. Siamo dunque nel 1909, un anno
che è fondamentale per il destino del gioco del football in Italia.
Le società che ancora oggi ammiriamo in serie A a quel tempo sono
già nate tutte: Genoa, Juventus, Milan, Lazio, Torino e
Internazionale. La Federazione quell'anno muta il proprio nome in
quello attuale e adotta il primo regolamento organico del gioco del
calcio: insomma mentre a livello nazionale il calcio si struttura via
via in maniera sempre più precisa, a Reggio muove i suoi primi,
timidi, passi.
La lettera pubblicata sul
numero de L'Italia Centrale
del 24 aprile 1910 è interessante perché se è vero che il football
a Reggio Emilia arriva in ritardo rispetto ad altre realtà del
centro-nord, è altrettanto vero che, come è accaduto un po'
ovunque, impiega ben poco tempo per attirare l'attenzione delle
persone, tanto da far lamentare il lettore di quel giornale la
scarsità dei campi dove praticare il football. Quasi a dare ragione
alle lagnanze del lettore, proprio in calce alla lettera il giornale
pubblica la notizia che l'incontro del 25 aprile tra la Robur et
Virtus di Reggio e l'Associazione Studentesca di Modena, in un primo
momento in programma al Mirabello, dovrà essere giocata a Modena in
quanto il campo reggiano non viene concesso per la partita6.
A partire dunque da quel 1910 si organizzano sempre più partite di
football in città, così come sono numerose le società sportive e
calcistiche che vengono fondate negli anni a cavaliere tra i primi
due decenni del XX secolo: a solo titolo esemplificativo riportiamo
la notizia riguardante la vittoria, nel marzo 1910, dell'Unione
Sportiva Reggiana di una partita durata oltre due ore contro
l'Italo-Azzurra sullo spiazzo della Palestra Camparini7.
Negli
anni successivi rapidamente nascono – e altrettanto velocemente
muoiono – parecchie compagini calcistiche cittadine – spesso in
ambito studentesco, ma ancora il calcio fa fatica ad imporsi
all'attenzione generale, i giornali continuano ad essere piuttosto
scarni di notizie, mentre l'attenzione – non solo reggiana – si
sofferma su fatti e notizie riguardanti la guerra di Libia che vede
la Nazione impegnata dal 1911, guerra alla quale con grande
convinzione partono come soldati parecchi giovani reggiani. Che il
football facesse ancora pochi proseliti a Reggio Emilia lo dice senza
troppi giri di parole L'Italia Centrale
nel numero del 17 febbraio 1911 là dove nel riportare la notizia di
una gara disputata dalla Robur et Virtus
constata la sparuta presenza di pubblico che pare essere molto più
“rapito” dalle celebrazioni del carnevale, così come peraltro
anche alcuni giocatori “assenti dalla nostra città dato
le feste di carnevale”8.
Il 12 maggio dell'anno
successivo la Robur et Virtus al Mirabello batte 3-0 l'Ausonia
F.B.C., il redattore innesca una polemica sul fatto che i vincitori
avessero inserito in squadra alcuni giocatori provenienti da fuori
provincia, polemica rintuzzata con la replica piccata della stessa
società per opera di Ulderico Pedroni9.
L'evento sportivo più importante di quel 1912 per la città di
Reggio Emilia non è però calcistico, bensì ciclistico perché il
Giro d'Italia passa a Reggio Emilia il 21 maggio. I corridori partiti
da Padova alle 5.15 del mattino transitano dalla circonvallazione
reggiana poco prima di mezzogiorno, molti sportivi e studenti si
assiepano sul ponte del Crostolo per vederli scorrere:”(...) I
corridori arrivano tutti coperti di polvere, e sono addirittura
irriconoscibili. A male pena riusciamo a leggere i numeri a cui
corrispondono secondo l'ordine di passaggio”10.
Il ciclismo è ancora all'epoca lo sport più popolare in Italia; a
Reggio Emilia il calcio è sempre uno sport di nicchia, anche se
durante questo 1912 nascono altre squadre e vengono disputate partite
al Mirabello – basti ricordare quella del 2 giugno tra l'Ausonia e
la seconda squadra del Modena (1-3)11
-, a testimonianza comunque di una vivacità che culmina sul finire
dell'anno con la costituzione del Reggio Football Club, primo vero
club cittadino di football.
L'Italia Centrale 7 dicembre 1912 |
Il 3
dicembre 1912 l'Ausonia Football Club e l'Associazione Reggiana del
calcio si fondono e danno vita al Reggio Football Club: presidente
viene nominato Enrietto Rossi, vice presidente William Ruozzi.12
L'8 dicembre il Reggio F.C. gioca la sua prima partita contro il
Carpi soccombendo per 2-1 ma mettendo in mostra la buona prova del
terzino Pelizzi, dell'ala destra Borghi e del capitano Chierici,
davanti a tanto pubblico e tanto freddo. Le tre reti vengono segnate
tutte nel primo tempo, con il Carpi che si porta sul 2 a 0,
“facilitati nel secondo da un errore di Pellizzi, che d'altronde
con una splendida ripresa rimediò ad usura al suo fallo”13.
Vale comunque la pena ricordare quella storica prima formazione:
Manfredi; Cantarelli, Pelizzi; Campari, Chierici (cap), Ruozi;
Borghi, Costa, Roberti, Fanti, Tedeschi14.
Domenica 15 dicembre al
Mirabello il Reggio F.C. organizza una partita di esibizione in
famiglia tra le sue due prime squadre e una settimana dopo gioca
contro la seconda squadra del Modena15.
Il 1913 è un anno da
segnare con la matita rossa negli annali calcistici cittadini. A
maggio il Reggio F.C. grazie al suo dirigente Ulderico Pedroni, organizza il torneo calcistico più importante
mai disputato sino ad allora in città e per l'occasione viene
concesso l'uso del Mirabello. Il Torneo Emiliano di football vede la
partecipazione – al fianco del Reggio F.C. - del Bologna, la
squadra emiliana più importante, dell'Internazionale di Milano, già
campione d'Italia nel 1910 e vera attrazione del torneo e dei
carpigiani della Jucunditas. La Provincia
di Reggio scrive in data 5
maggio nell'articolo di presentazione, là dove pone l'accento su
come “l'educazione fisica della nostra gioventù sia
tenuta in grande considerazione”16.
Senza voler entrare approfonditamente in argomento, con la Guerra di
Libia del 1911 e con le spinte futuriste di quegli stessi anni
l'attività fisica viene sempre più caldeggiata e intesa come
strumento di addestramento alla fatica e allenamento anche militare,
concetto questo che troverà una sua compiutezza l'indomani della
disfatta di Caportetto17.
Tornando al torneo, per l'occasione il campo del Mirabello viene
fatto oggetto di importanti opere di miglioramento, tanto che lo
stesso giornale il 9 maggio così dipinge la scena alla quale assiste
un qualsiasi passante dalle parti del Mirabello in quei giorni di
vigilia:
La Provincia di Reggio 5 maggio 1913 |
“Fervet
opus; questa è la frase che corre spontanea alla mente di chi fa una
capatina al campo del Mirabello. Mentre una schiera di giocatori dà
gli ultimi calci d'allenamento, alcuni operai lavorano assiduamente a
cintare il campo di gioco che vedrà domenica e lunedì quattro forti
squadre contendersi la vittoria e i ricchi premi.”18
Eh
sì, ricchi premi. Perché il Reggio F.C. organizza le cose per bene
e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione e del Ministero
della Guerra vengono messe in palio medaglie e targhe, come era uso
fare in quegli anni. C'è un passaggio nello stesso articolo che pare
importante sottolineare poiché si va a riallacciare a quanto scritto
in precedenza circa il poco interesse che il football all'inizio
aveva suscitato tra le classi dirigenziali cittadine e la sua poca
diffusione in città rispetto ad altre realtà del periodo:
“(...)
La notizia del torneo di foot-ball, che per la poco diffusione che
questo gioco ha nella nostra città, parve un iniziativa audace e
fors'anche arrischiata, è ormai sulla bocca di tutti”
E
ancora:
“(...)
E benché pochi siano nella nostra città che s'interessano delle
vicende di questo gioco, pure la fama di Campelli, di De Vecchi
[sic!],
di Fossati e di tutti gli altri campioni che compongono l'équipe che
avremo occasione di applaudire, ha sollevato grande aspettativa tra
il nostro pubblico.”19
Ulderico Pedroni |
Tralasciando l'errore
dell'articolista là dove indica la presenza di De Vecchi nelle fila
dei nerazzurri, quando sappiamo che il figlio di Dio
era un calciatore del Milan, è certo che questo torneo pare
abbia fatto da volano per il definitivo decollo del football nella
nostra città. E non potrebbe essere altrimenti se si considera che
proprio in quello stesso anno, in autunno, come vedremo a breve viene
inaugurato anche un campo sportivo dedicato appositamente al gioco
del football. Che ci fosse l'idea di creare un nuovo campo da
football lo si intuisce anche nell'articolo apparso sempre su La
Provincia di Reggio il 12 maggio
a commento della prima giornata del torneo, articolo che inoltre
mette in risalto l'imponente affluenza di pubblico:
“Un
pubblico numerosissimo è accorso ad assistere alla prima giornata
del grande Torneo di foot-ball indetto dal Reggio F.C. Non è
esagerato dire che più di duemila e cinquecento persone, tra cui
molte signore e signorine affollavano le tribune e i posti popolari
del...provvisorio campo del Mirabello. E certamente l'affluenza
sarebbe stata ancora maggiore, se il tempo, dopo la fitta pioggia
della mattinata, non si fosse mantenuto incerto.”20
Come
bene si legge viene posta in rilievo la buona presenza di pubblico
femminile, un elemento che accomuna tutta l'esperienza del football
nei suoi anni pionieristici in Italia. Il football in Italia nei suoi
primi anni infatti è uno sport d'élite, un
divertimento della nobiltà e dei ceti più abbienti e sin tanto che
rimase tale la presenza femminile ai bordi del campo fu una costante,
una peculiarità propria del gioco del football nostrano21,
poi tutto ciò muterà rapidamente negli anni a cavaliere dei primi
due decenni del Novecento22.
Tornando al torneo, alle 14 vengono sorteggiati gli accoppiamenti e
quindi vengono disputate le due partite così sorteggiate:
REGGIO
– JUCUNDITAS = 0-0 (per sorteggio vince la Jucunditas)
INTERNAZIONALE
– BOLOGNA = 2-1
Lunedì 12 maggio era in
programma la seconda giornata con le finali, ma il Bologna si
ritirava e lasciava Reggio Emilia così perdendo ogni premio. A quel
punto l'Internazionale acconsentiva a giocare – dopo aver disputato
la finale con la Jucunditas – a giocare un'altra partita con il
Reggio. Quindi davanti ad un pubblico forse ancor più numeroso del
giorno prima, l'Internazionale si esibisce in due partite, entrambe
della durata di un'ora ed entrambe terminate con il punteggio di 10 a
0 a suo favore. Una volta terminate le gare e le premiazioni la
giornata viene conclusa all'Albergo della Stazione dove il Reggio
F.C. “offerse una bicchierata agli ospiti milanesi”23.
Reggio e Jucunditas si sarebbero incontrate la domenica successiva in
conclusione del torneo.
La Giustizia |
Il 1913 calcistico
reggiano non è importante soltanto per la disputa di questo
prestigioso torneo che ha segnato comunque un momento decisivo per la
penetrazione di questo sport nella società reggiana, è degno di
nota anche perché in autunno viene inaugurato il primo campo nato
proprio per giocarci le partite di calcio.
L'inaugurazione del campo
in località Badia tra le odierne viale Risorgimento e via Terrachini
avviene il 5 ottobre 1913, con tanto di madrina, la signora Elide
Benelli, e musica offerta dalle Officine meccaniche. Non manca,
ovviamente, il calcio con due partite: il Reggio Football Club batte
il Parma 6-1 e il Como batte il Verona Football Club per 2-124.
La Badia si presenta come un campo dalle dimensioni regolamentari per
lo svolgimento delle partite di football delimitato lungo tutto il
perimetro da una palizzata in legno. A tal proposito il quotidiano La
Giustizia riporta anche un
elenco provvisorio dei sottoscrittori delle quote per la costruzione
del “campo chiuso”,
peculiarità propria della Badia poiché il Mirabello all'epoca non
era ancora recintato.
(1 - Continua)
1Cfr.
L'Italia Centrale del 24
aprile 1910
2Per
meglio approfondire cfr. BASSI, ALESSANDRO, Il football dei
pionieri, Bradipolibri Editore,
Ivrea, 2012; PAPA, ANTONIO – PANICO, GUIDO, Storia
sociale del calcio in Italia,
Il Mulino, Bologna, 2002; MANU, GABRIELE – SCIALANGA, MARCO,
Football tra storia e leggenda,
Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012
3BARIBIERI,
LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società
locale: l'A.C. Reggiana, La
Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, n. 4-5, aprile-maggio 1922,
pag,189
4Sul
punto e non solo Cfr. le varie pubblicazioni dedicate alla storia
della Reggiana scritte nei vari anni, tra le altre: BARIBIERI,
LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società
locale: l'A.C. Reggiana, La
Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, poi ripreso in Forza
Reggiana n. 3 del 7 ottobre
1956; DEL BUE, MAURO, Una storia Reggiana 1919-1945: Le
partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione,
Montecchio,
2007;
GIOVANNINI,
GIACOMO – MAZZALI, GIACOMO, La
maglia granata,
Ed. Il Voltone, Reggio Emilia, 2019; FANTICINI, EZIO – LIGABUE,
ANDREA, La storia
della Reggiana,
Poligrafici Editoriale, Bologna, 1993; FERRARACCIO, ALFREDO –
FONTANELLI, CARLO, La
favola granata,
Geo Edizioni, 2003; SERRA, LUCIANO, Maglia
granata e calzoncini blu,
in La Reggiana News n. 2 del settembre 1989
5Cfr.
L'Italia Centrale del 16-18
gennaio 1909. Per un ritratto di Enrico Camparini Cfr. L'Italia
Centrale del 28 febbraio 1911
6Cfr.
L'Italia Centrale del 21-25
aprile 1910
7Cfr.
L'Italia Centrale del 8
marzo 1910
8Cfr.
L'Italia Centrale del 17
febbraio 1911
9Cfr.
L'Italia Centrale del 13-14
maggio 1912
10Cfr.
L'Italia Centrale del 22 maggio
1912
11Cfr.
L'Italia Centrale del 3 giugno
1912
12Cfr.
L'Italia Centrale del 7
dicembre 1912
13Cfr.
L'Italia Centrale del 9
dicembre 1912
14BARBIERI,
LUIGI, Op. Cit., pag. 190
15Cfr.
L'Italia Centrale del 15-22
dicembre 1912
16Cfr.
La Provincia di Reggio del 5
maggio 1913
17BASSI,
ALESSANDRO, Il football italiano alla Grande guerra 1915-1918,
Photocity Edizioni, Napoli, 2018
18Cfr.
La Provincia di Reggio del 9
maggio 1913
19Ibidem
20Cfr.
La Provincia di Reggio del
12 maggio 1913
21Antonio,
Papa, Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia,
Il Mulino, Bologna, 2002
22Cfr.
per approfondimenti, tra gli altri,
http://storiedifootballperduto.blogspot.com/2018/07/il-calcio-tra-identita-nazionale-e.html
23Cfr.
La Provincia di Reggio del
13 maggio 1913
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