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martedì 10 aprile 2018

IL FOOTBALL DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO

4. Il Convegno di Rapallo del novembre 1917

Con le prime giornate di novembre si ritornò a parlare di sport, e in molti casi questo venne utilizzato ancora una volta come strumento di propaganda. Ne è un esempio la prima pagina de La Gazzetta dello Sport del 2 novembre, nel pieno dell'emozione suscitata dalla rotta di Caporetto, nel presentare l'imminente Giro di Lombardia:
Una gara ciclistica si svolge mentre il nemico, varcato un tratto della patria frontiera, crede con orgoglio offensivo di aver fiaccata ogni energia italiana e di avere la nostra Nazione alla sua mercé. Esso non vi riuscirà.1

Per domenica 4 novembre era in programma l'atteso incontro tra Internazionale e Milan. Le cronache riportano di una partita divisa in due, un tempo per parte: nel primo il Milan dominò gli avversari senza riuscire peraltro a segnare, mentre il secondo fu a tutto vantaggio dei neroazzurri che riuscirono con Aebi a segnare la rete decisiva per aggiudicarsi la vittoria 1-02. Nelle altre partite valide per la Coppa Mauro il Legnano si riscattò rifilando tre reti all'Enotria, mentre finiva in pareggio (1-1) la sfida tra Nazionale e Saronno. L'evento sportivo della giornata, però, fu senz'altro la tredicesima edizione del Giro di Lombardia, che resisteva quale unico evento sportivo italiano a non aver conosciuto interruzioni dall'inizio della guerra. La gara partì alle 8.10 da Corso Sempione e al termine dei 205 chilometri del percorso la vittoria arrise all'aviatore belga Philipphe Thys che in 7 ore e 2 minuti batteva in volata il francese Pelissier3.

Tra il 6 e il 7 novembre a Rapallo, presso i locali del Kursall New Casino si tenne la conferenza interalleata con i delegati italiani, francesi e britannici. In buona sostanza durante questa Conferenza vennero toccati, tra gli altri, due punti fondamentali, uno collegato all'altro. Mentre l'Italia ribadiva con forza la necessità di ricevere aiuti militari ingenti ed immediati, gli alleati chiedevano come condicio sine qua non la deposizione del generale Cadorna. Questo secondo punto fu ben presto risolto con la decisione di istituire un Comitato militare interalleato permanente, nel quale il membro italiano fu individuato proprio in Cadorna. Deciso ciò successivamente ci si concentrò quasi esclusivamente sul numero di divisioni alleate da mandare in aiuto a quelle italiane. Orlando ne aveva chieste inizialmente 15, gli Alleati ne ritenevano sufficienti 8: solo al termine dei lavori e chiara del tutto la situazione drammatica che riguardava il fronte italiano si giunse ad un accordo, mentre Sonnino tranquillizzava gli Alleati sul fatto che fossero già state richiamate le classi dal 1874 al 1899 e anticipata persino la classe del 19004.
Così in data 8 novembre il Generale Cadorna viene sostituito dal generale Diaz a Comando supremo dell'Esercito italiano e ai giornali viene inviata la seguente nota:
Essendo stato deciso nei colloqui di Rapallo di creare un Consiglio supremo politico fra gli alleati, per tutto il fronte occidentale, assistito da un Comitato militare centrale permanente, sono stati nominati a far parte di tale Comitato militare: per la Francia il generale Foch; per l'Inghilterra il generale Wilson e per l'Italia il generale Cadorna. A sostiuire il generale Cadorna al Comando supremo è stato con R. Decreto odierno nominato Capo di Stato Maggiore del R. Esercito il generale Diaz, e come Sotto-Capi in generali Badoglio e Giardino.5

 Il 10 novembre il Re Vittorio Emanuele chiamava l'intera Nazione all'unità e alla vittoria con un proclama che si concludeva con queste parole:
(...) Italiani, cittadini e soldati, siate un esercito solo! Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. (…) Al nemico, che ancora più che sulla vittoria militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponde con una sola coscienza, con una voce sola: tutti siamo pronti a dar tutto per la vittoria e per l'onore d'Italia.”6


1 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 2 novembre 1917
2 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 4 novembre 1917, n°306
3 Cfr. Il Secolo illustrato – Lo sport illustrato e la guerra del 15 novembre 1917, n° 22
4 ALDROVANDRI MARESCOTTI, LUIGI, Guerra diplomatica – Ricordi e frammenti di diario (1914-1919), Mondadori, Milano, 1939. Riporta le parole di Orlando a Rapallo il quale faceva presente che sul fronte italiano l'Italia “ha contro sé tutto l'esercito austriaco nella sua parte efficiente, nonché considerevoli rinforzi tedeschi valutati a 300.000 uomini. (…) Sotto l'urto, il fronte italiano fu sfondato presso la II armata, e si verificò tra le truppe di essa quella propagazione di panico a cui in talune circostanze non si sottraggono gli eserciti più agguerriti.”
5 Cfr. La Stampa del 9 novembre 1917, n°311
6 Cfr. La Stampa del 11 novembre 1917, n°313

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