3. LA “GUERRA DI
SECESSIONE” NEL CALCIO ITALIANO: TRATTATIVE DI PACE
Abbiamo quindi visto che la nuova stagione, quella del
1921-22, partì con due campionati nazionali paralleli e distinti.
Nel mentre la stagione procedeva, le due federazioni tentarono
reciproci approcci per vedere di trovare un'intesa.
Nel
gennaio '22 i delegati delle due federazioni si trovarono a Brusnengo
e lì pervennero ad un accordo sulla base di un campionato a 50
squadre. Come è facile intuire, era compromesso di non facile
accettazione da parte della C.C.I. che infatti non accolse, a
differenza del Consiglio Federale che invece lo approvò il 14
gennaio chiedendone la ratifica all'Assemblea. Le grandi squadre del
nord confederali, dal canto loro, tentarono in ogni modo di
sconfessare i loro stessi delegati, ma questi riuscirono a farsi
riconfermare il mandato, con nuovi e più stringenti obiettivi.
Leggiamo direttamente dall' Annuario
Italiano Giuoco del Calcio
del 1929:
“Affermati
il desiderio che ad un accordo si abbia a giungere, si approva
l'opera sin qui svolta dai Commissari Confederali, ma si esprime il
parere che non tutti i punti del progetto d'accordo siano accoglibili
e che di conseguenza i Commissari abbiano a riabboccarsi con i
Delegati della F.I.G.C. allo scopo di concordare con essi le
modificazioni opportune.”
Si arrivò così al 19 febbraio 1922, con le assemblee
dei due enti. Mentre a Modena l'Assemblea Confederale bocciava il
progetto con 54 voti contro, 25 a favore e 4 astenuti a Torino
l'Assemblea Federale approvava all'unanimità.
Visto così pareva non poterci essere dialogo tra le
parti, ma le trattative comunque proseguivano e il 16 aprile si tenne
un convegno al quale parteciparono i dirigenti di entrambe le parti
allo scopo di studiare il modo migliore per arrivare ad una sintesi e
quindi ad una pacificazione.
Le diplomazie erano al lavoro.
F.I.G.C. e C.C.I. formarono due Commissioni, una per
ogni ente, composte da tre membri e da tre consulenti tecnici con la
facoltà di nominare un arbitro al quale rimettere la decisione su
quanto eventualmente fosse rimasto controverso. E fu così, grazie a
questo instancabile lavoro diplomatico, che il 26 giugno 1922
“scoppiò” la pace: venne infatti decisa la formula del
campionato 1922/23 che sarebbe stato giocato in 3 gironi da 12
squadre ciascuno, delle quali 25 appartenenti alla C.C.I. e 11 alla
F.I.G.C. Il calcio italiano ritornava unito, anche se rimaneva ancora
la distinzione tra Lega Sud e Lega Nord: per avere un'unione anche
“geografica” oltreché politica occorrerà attendere il
campionato 1926/27, quando il campionato verrà disputato in due
gironi misti.
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