“Nascerà qui, al
ristorante “L'Orologio”, ritrovo di artisti
e sarà per sempre una
squadra di grande talento.
Questa notte splendida
darà i colori al nostro stemma:
il nero e l'azzurro
sullo sfondo d'oro delle stelle.
Si chiamerà
Internazionale, perchè noi siamo fratelli del mondo”
C'è
poesia nei primi attimi di vita dell'Internazionale. Arte e poesia si
mescolano sin da subito nella tavolozza del pittore Giorgio Muggiani,
che disegnerà lo stemma sociale quella sera stessa del 9 marzo 1908.
Erano
giorni, quelli dei primi mesi del 1908, pieni di polemiche. Molti
dirigenti del Milan consideravano ormai quella rossonera una società
superata e disertarono le riunioni che si susseguivano in quei
giorni, quando c'era da decidere come comportarsi rispetto alle nuove
regole introdotte dalla Federazione. Quel gruppo di dissidenti
disertò le riunioni del Milan e organizzò proprie riunioni al Caffè
Vergani, dove nacque quella che viene conosciuta come la “congiura
dei quarantatré”, capeggiata dal pittore Muggiani.
Il
1908 fu un anno decisivo per le sorti del football in Italia. Si
giocarono due campionati contemporaneamente, la Pro Vercelli vinse il
suo primo titolo italiano e nacque l'Inter.
Non
male, eh?
Devi
sapere che all'epoca la Federazione del football aveva al proprio
interno ancora molti esponenti provenienti dal mondo della ginnastica
e devi anche sapere che sin dal primo campionato del 1898 la potente
ed influente Federazione Ginnastica aveva contestato al Genoa (e
quindi alla F.I.F.) il titolo di campione italiano di football,
adducendo il fatto che fosse composto (come tutte le altre squadre di
football dell'epoca) da giocatori straniri, contrariamente alle
squadre di calcio che disputavano i campionati sotto l'egida della
federginnastica, completamnte composte da italiani. Questa polemica,
che serpeggiava sin dall'inizio, esplose proprio al termine della
stagione 1907 e portò la Federazione del football a decidere di far
partecipare al successivo campionato soltanto quelle squadre che si
fossero presentate senza stranieri. In seno al Milan la discussione
fu aspra e quarantatré dissidenti, non inclini a cedere alla
forzatura della Federazione, se ne andarono sbattendo la porta e la
sera del 9 marzo 1908, al ristorante L'Orologio, diedero vita ad una
nuova società, il Football Club Internazionale, con tanto di statuto
e stemma sociale. Tra i quarantatré c'erano i soci più facoltosi
del Milan e quelli appartenenti all'aristocrazia milanese: da qui la
distinzione, per inquadrare le opposte appartenenze, tra
aristocratici e tranvieri.
Il
Milan, non c'è bisogno di sottolinearlo, non prese bene l'iniziativa
dei dissidenti e tentò in ogni modo di mettere i bastoni tra le
ruote alla nuova società. Per l'Inter, nei primi tempi, fu difficile
trovare persino un campo dove svolgere gli allenamenti: primo campo
utilizzato fu quello in via Ripa Ticinese, un campo pieno di sassi
sul Naviglio Grande.
Ma la
buona stella della neonata società è più forte di ogni avversità.
E così l'Internazionale, solo due anni dopo aver visto la luce,
vincerà il suo primo titolo italiano, non senza parecchie polemiche
e molti veleni, nello spareggio-farsa vinto contro la Pro Vercelli,
dopo aver dominato assieme ai piemontesi tutta la stagione.
Ti ho
detto dell'arte. Lo stemma dell'Inter è un'opera d'arte. Intuizione
geniale di Giorgio Muggiani che lo disegnò con colori che fossero in
netto contrasto al rosso del Milan e prendendo chiaramente
ispirazione dagli stemmi inglesi: due cerchi concentrici, uno nero e
uno azzurro, che contengono a loro volta un cerchio con stilizzate le
lettere F C I M sovrapposte scritte in bianco su sfondo dorato, con
la M a ricordare le linee del Duomo. Un piccolo capolavoro di quello
che da lì a pochi anni sarebbe diventato uno dei più conosciuti ed
apprezzati artisti nella cartellonista pubblicitaria del periodo.
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