mercoledì 17 giugno 2020

Biblioteca di football perduto

Storie del Calcio” si sofferma su alcuni momenti significativi della storia della Nazionale.
Il libro è stato scritto attingendo ai ricordi personali dell’autore, appassionato di sport da una vita, ampliati e impreziositi da ricerche sulla storia della Nazionale italiana di calcio.
Non a caso la narrazione inizia con i Mondiali del Cile del 1962, i primi di cui l’autore abbia qualche ricordo. Il libro non ha la pretesa di essere una storia della Nazionale in senso stretto. È un insieme di storie del calcio in cui la Nazionale è protagonista, sia nel bene, sia nel male. L’autore ha scelto gli avvenimenti che gli hanno ispirato un racconto, cercando di inquadrare gli avvenimenti sportivi nel loro momento storico.
Nel primo capitolo si prendono in esame otto edizioni dei Mondiali.
Nel 1962 l’Italia gioca contro il Cile la famigerata ‘Battaglia di Santiago’, una maledetta partita avvenimento centrale del primo racconto. Nel 1966, ai Mondiali d’Inghilterra, l’Italia incappa nella clamorosa sconfitta contro la Corea del Nord, difficile da dimenticare per chi l’ha vissuta. Nel 1970 l’Italia è protagonista della ‘Partita del Secolo’, il famoso 4-3 ai supplementari contro la Germania, salvo poi crollare in finale sotto i colpi di un Brasile irripetibile. Quello del 1974 è stato definito ‘Il Mondiale delle Chinagliate’, riferendosi ai comportamenti discutibili di Giorgio Chinaglia, attorno alla cui vita si svolge questa storia. Il 1982 è quello della vittoria in Spagna, quello dell’Italia Mundial e di Paolo Rossi, ribattezzato nell’occasione Pablito. Il 1986 è il mondiale di Maradona, ma visto dalla prospettiva dell’Italia è quello della fine dell’era di Enzo Bearzot. Il Mondiale 1990, in Italia, è soprattutto quello di Schillaci, protagonista inaspettato, e della missione incompiuta di Azeglio Vicini. L’ultimo Mondiale di questa storia è quello del trionfo del 2006, quello del cielo azzurro sopra Berlino.
Nel secondo capitolo si torna indietro agli anni Trenta.
Sono anni in cui l’Italia del calcio si rivela al mondo intero, vincendo tutto. Grande protagonista di questo periodo è Vittorio Pozzo, commissario tecnico della Nazionale, che per le sue vittorie non pretenderà mai una sola lira di compenso. La sua fonte di reddito rimarrà sempre il suo lavoro di giornalista sportivo per ‘La Stampa’ di Torino. Nel decennio Pozzo riesce a vincere due Mondiali, un’Olimpiade e due Coppe Internazionali, il torneo antesignano degli Europei.
Il terzo capitolo è dedicato agli oriundi.
Nella Nazionale italiana hanno giocato anche figli e nipoti dei nostri emigrati, avvalendosi del doppio passaporto. La grande emigrazione, iniziata agli albori del Regno d’Italia, ha prodotto una generazione di italiani all'estero dalla quale gli sport di squadra, hanno attinto a piene mani. L’ultima parte tratta brevemente degli altri sport, visto che il calcio in questo senso ha fatto scuola.
Autore: Alberto Zanichelli

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