giovedì 26 settembre 2019

Oggi è il compleanno del catenaccio: ecco la storia del suo inventore, che non era italiano...


Il 26 settembre del 1905 in una Vienna che rapidamente sul finire del secolo precedente era diventata uno dei centri culturali più importanti d'Europa, scossa dalle nuove teorie di Freud e dall'affermazione dello Jugendstil, nasce Karl Rappan considerato l'inventore del verrou, il modulo di gioco calcistico che ha caratterizzato buona parte del XX secolo.
Ne scrivo oggi QUI per calciomercato.com


martedì 24 settembre 2019

IL SECOLO GRANATA. IL FOOTBALL DEI PIONIERI A REGGIO EMILIA (Parte II)

Il football a Reggio dalla Grande guerra all'Associazione Calcio Reggiana


Nel 1914 per la prima volta una squadra reggiana si iscrive ad un campionato federale, è il Reggio F.C. che partecipa al campionato emiliano di promozione. Il torneo è suddiviso in vari gironi regionali, il Reggio viene inserito in un girone con i carpigiani della Jucunditas e i modenesi dell'Audax. L'esordio è a Carpi, il Reggio perde 2-1 l'8 marzo; la domenica successiva non gioca la partita in programma con l'Audax per...mancanza dell'arbitro ufficiale: “(...) Domenica scorsa doveva aver luogo la seconda giornata del campionato a Reggio col match Reggio-Audax, ma l'incontro ufficiale è mancato per il non intervento dell'arbitro – dove si vede che la prudenza non è mai troppa! - e si è svolto invece un incontro amichevole, chiusosi con esito pari per 1 a 1”1.
Dopo la forzata sosta il Reggio il 29 marzo alla Badia si prende la rivincita sui carpigiani della Jucunditas battendoli 2-1, ma sciupa la domenica successiva l'aggancio in vetta alla classifica pareggiando 1-1 sul campo neutro di Carpi contro l'Audax. Con ancora una sola partita da giocare il Reggio ha 3 punti in classifica contro i 4 della Jucunditas che il 19 aprile può conquistare la promozione nel caso vinca contro l'Audax. Cosa che puntualmente...non accade perchè il 19 aprile la Jucunditas in un tempo da lupi perde inaspettatamente 1-2 rimettendo così in gioco il Reggio che il 26 aprile in casa ha la possibilità battendo l'Audax di vincere il girone.
JUCUNDITAS 4
REGGIO 3
AUDAX 3
E invece alla Badia è una disfatta per il Reggio che dopo aver chiuso in parità 1-1 il primo tempo, cede di schianto nella ripresa e perdendo 1-4 dice addio al sogno di vincere il torneo di Promozione2.
Nel giugno del 1914, mentre l'Europa inizia a fare i conti con la deflagrazione di una crisi che ben presto porterà il continente prima e il mondo poi dentro un conflitto drammatico, alcuni soci dissidenti del Reggio si unisco alla squadra del Brenno e danno vita ad una nuova squadra cittadina, la Juventus Reggio, con maglia nera bordata di bianco e stella bianca sul petto, che esordisce al Mirabello domenica 21 giugno battendo 4-1 la squadra riserve dell'Audax di Modena3. La Juventus è una società ambiziosa che riesce ad attrarre a sé numerosi giocatori tra i quali alcuni degli elementi migliori del Reggio, tra i quali Bietti, Vacondio, Gibertoni e Bertani. Intanto il 27 giugno per il Reggio F.C. vengono eletti Luigi Cammarosano presidente e commissari sportivi Ulderico Pedroni e Roberto Farioli4.
Il Calcio - Società federate a tutto il 15.10.1914
Alla ripresa dell'attività dopo la pausa estiva Juventus e Reggio si iscrivono entrambe al campionato di Promozione 1914/15 organizzato dal Comitato Regionale Veneto-Emiliano suddiviso in due gironi, uno veneto ed uno emiliano5. Il Giornale di Reggio nell'edizione del 20 dicembre così si esprime sulle due squadre cittadine: “(...) al Juventus nuoce la leggerezza della squadra che inoltre è ancor nuova a duri cimenti; il Reggio sarà invece «andiccapato» dall'assenza di ben cinque giocatori attualmente sotto le armi”6. L'esordio dunque è fissato per domenica 20 dicembre, quando il Reggio vince nella nebbia della Badia 1-0 contro il Mantova con rete di Lumetti alla mezzora della ripresa, mentre la Juventus va a perdere 2-0 a Carpi contro la Jucunditas7. Giusto il tempo di smaltire l'emozione dell'esordio che per la domenica successiva il torneo mette in calendario la prima stracittadina ufficiale tra il Reggio e la Juventus. Il pubblico, che nel frattempo si è diviso nelle simpatie tra le due squadre reggiane, è assoluto protagonista, tanto che Il Giornale di Reggio nel numero del 29 dicembre deplora alcuni atteggiamenti dei soci e simpatizzanti juventini8. Apriti cielo! Il giorno successivo il Consiglio Direttivo della Juventus scrive una piccata lettera al giornale evidenziando che non fu “(...) il pubblico juventino a promuovere disordini, bensì i sostenitori del Reggio F.C. che, non badando a spreco di energie, offesero continuamente e arbitro e giocatori, provocando gli ospiti juventini”: insomma, se derby dev'essere che lo sia a tutti i livelli!9 A quel punto giusto il tempo del brindisi di mezzanotte che già sul numero del 1° Gennaio Il Giornale di Reggio ospita la replica del Consiglio Direttivo del Reggio che analiticamente non solo respinge le accuse juventine ma articola in tre punti il contegno offensivo e provocatorio di spettatori e dirigenti nero stellati10. Si indulge in questa sede sull'accaduto perché pare piuttosto paradigmatico di quale fosse il clima che in quegli anni c'era attorno ai campi da calcio: a Reggio si iniziava con quel match, nel resto del Paese già da alcuni anni gli animi si erano fatti piuttosto accesi.
Il Calcio del 15 gennaio 1915
Che la dirigenza del Reggio fosse piuttosto focosa ne è testimonianza diretta il bollettino ufficiale della F.I.G.C. che nel numero del 15 gennaio 1915 riporta le deliberazioni della seduta del 30 dicembre nella quale il Comitato Regionale Veneto-Emiliano ammoniva ufficialmente il Reggio F.C.
“a provvedere affinché la sua Segreteria abbia a tenere un contegno più rispettoso verso i Comitati Regionali, e più ossequente verso i deliberato di questo C.R. a scanso di provvedimenti disciplinari”. Insomma una bella lavata di capo che – peraltro – non pare abbia suggestionato più di tanto i dirigenti reggiani se è vero che nella seduta successiva del 5 gennaio il Comitato Regionale respingeva il reclamo avanzato dal Reggio perché non presentato secondo norma e si invitava “nuovamente questa società a voler provvedere, entro il 10 corr. ad uno spogliatoio per l'Arbitro, nel suo campo”11.
Per la partita del 3 gennaio contro la Jucunditas alla Badia ricoperta di neve viene aperta una porta all'altezza di via Campo Marzio per il “passaggio dei pedoni alla strada di circonvallazione”12 e il pubblico ne approfitta, tanto che molto numeroso assiste alla gara che non ebbe storia con i carpigiani che con due reti per tempo vinsero 4 a 0. Interessante qua riportare ciò che accade al termine dell'incontro:
(...) Alla fine della gara parte del pubblico, composta di ragazzi improvvisò una dimostrazione ostile all'arbitro a base di fischi e di innocue palle di neve quando questi salì sulla carrozza che lo accompagnò alla stazione assieme ai dirigenti del Reggio.”13
Episodi questi che ebbero ripercussioni nel Comitato Regionale. Infatti nella seduta del 12 gennaio il Reggio veniva multato di L.25 per “violenze del pubblico contro l'Arbitro (…) con avvertenza che qualora tali incidenti dovessero ripetersi, questo R.C. dovrà prendere più gravi provvedimenti.”14
Quel torneo fu molto avaro di soddisfazioni per le due compagini reggiane, la Juventus riuscì a vincere una sola partita, proprio il “derby” contro il Reggio del 17 gennaio giocato sul campo neutro dell'Audax di Modena grazie alla rete di Guidetti15, mentre il Reggio dopo le due vittorie nelle prime due partite, infilò soltanto sconfitte, così che la classifica finale del torneo fu la seguente:
JUCUNDITAS 10
MANTOVA 8
REGGIO 4
JUVENTUS 2
Juventus Reggio 1914/15
Oggettivamente c'era da ripensare l'idea di avere due squadre in una città piccola come Reggio Emilia, ma in un primo momento l'unico pensiero era quello di ottenere la supremazia cittadina. La dirigenza juventina così scriveva al Giornale di Reggio nell'aprile del 1915:
(...) La Juventus Foot-Ball Club di Reggio benchè moralmente detenga il titolo di campione reggiana avrebbe tanto piacere di detenerlo di fatto, incontrandosi in un match colla consorella Reggio Foot-Ball Club, ma siccome questa, per due volte non ha accettato ai nostri inviti di un incontro, la Juventus F.B.C. si crede in dovere di detenere questo titolo senz'altro.”16
Ulderico Pedroni il giorno successivo rispondeva secco che “i campionati non si sono mai disputati in gare amichevoli” a sottolineare che il Reggio avrebbe risposto soltanto ad una sfida ufficiale. Insomma, punzecchiature e scaramucce che portarono ad organizzare la sfida. Sfida che si disputò domenica 16 maggio al campo della Badia, nella stessa giornata in cui a Roma il Re annunciava di non aver accettato le dimissioni del Presidente del Consiglio Salandra e da lì a una settimana l'Italia sarebbe entrata in guerra. Guerra che aveva già chiamato alle armi molti giovani calciatori, un paio dei quali dello stesso Reggio che alla sfida con la Juventus si presentò mancante di vari giocatori, tra i quali Iori e Roveri già arruolati17. L'incontro tanto auspicato e tanto atteso in realtà non ebbe storia: i bianconeri juventini segnarono tre reti nei primi minuti di gioco con Bertani, Cagnoli e Corradi, mentre il Reggio riuscì a segnare il goal della bandiera con Carmi sul finire del primo tempo per il 3 a 1 finale a favore della Juventus18. Il “giallo” era però dietro l'angolo. La settimana successiva, per indisponibilità del Mirabello, la Juventus non si presentava alla gara di ritorno e tanto bastò al Giornale di Reggio per scrivere che il titolo di campione reggiano non poteva essere assegnato19. La questione della supremazia reggiana tra le due società resterà per sempre aperta: la guerra riduce, a Reggio come in tutta Italia, l'attività sportiva e sempre più giovani calciatori partono per il fronte; in più il Reggio deve fare i conti con i soliti problemi finanziari e la Juventus con il fatto che non ha più l'utilizzo del Mirabello e così le due società si trovano concordi sulla necessità di unirsi per mantenere vivo il gioco del calcio in città. Prima, però, pare importante parlare di una partita che si disputò domenica 13 alla Badia il cui ricavato venne devoluto ai comitati cittadini di preparazione civile. L'incontro rientra in una vasta casistica di incontri calcistici benefici che caratterizzarono tutto il periodo bellico in tutta la Penisola, tanto che anche la Nazionale di calcio giocò alcune di queste partite20. Domenica 13 giugno, dunque, al campo della Badia si incontrarono per questo match benefico il Reggio F.B.C. e il Modena che all'epoca era un'ottima squadra e che nella stagione successiva del 1915/16 avrebbe conteso sino all'ultimo al Milan la conquista della Coppa Federale. Come detto l'incontro era a scopo benefico e Il Giornale di Reggio non mancò di sottolineare questo importante aspetto:
(...) Come siamo certissimi che il bel sesso non mancherà di rendere gaia la partita con la sua presenza in ispecie che la Direzione del Reggio f.b.c., con giusto e cavalleresco pensiero, ha tolto alle signore e signorine, per questa manifestazione, il libero ingresso al campo, dando loro agio di poter personalmente rispondere alla beneficenza.”21
Come accennato, Reggio e Juventus dopo essersi data battaglia per oltre un anno decidono che per la sopravvivenza di entrambe è necessario unire le forze. Così sabato 18 dicembre le due società sanciscono la loro fusione: “(...) Di comune accordo venne stabilito che la Società porterà il nome di Reggio Football Club, avendo però il colore della maglia nero con risvolti bianchi.” Il giorno successivo il “nuovo” Reggio esordiva a Modena vincendo 2 a 1 contro l'Audax22.
Con il 1916 il Reggio F.C. si iscrive alla Coppa Emilia assieme a Bologna, Audax Modena, Fortitudo Bologna e Modena.
La prima giornata vede la vittoria del Reggio sull'Audax per 2-0, mentre l'incontro tra Bologna e Fortitudo viene sospeso dopo 25 minuti per un forte temporale. Il Reggio, dalle cronache de La Gazzetta dello Sport gioca molto male ma la sua superiorità è talmente evidente che con una rete per tempo non ha difficoltà a vincere la partita: dopo pochi minuti Cagnoli firma l'1-0 e al 25° della ripresa Tomasina fissa il punteggio sul 2-0 finale23. La domenica successiva il Reggio espugna il campo fuori Porta Zamboni a Bologna imponendosi 1-0 sulla Fortitudo. I bianconeri reggiani sono privi di Tomasina e del portiere Galliano e soltanto a due minuti dalla fine riescono a segnare la rete della vittoria con Bertani, con un colpo di testa su cross dalla destra di Spizzo24.
La competizione procede spedita e il programma della terza giornata prevede un turno di riposo per il Bologna: ne approfitta il Reggio che a domicilio sul campo della Badia batte il Modena 2-1 allungando solitario in testa alla classifica. Subito in vantaggio il Modena con una rete di Gay, rinforzo proveniente dalla Pro Vercelli, alla mezzora un palo di Tomasina viene ribattuto in rete da Bertani per il provvisorio 1-1. Nella ripresa ancora Bertani al 72° approfittando di un'uscita infelice del portiere modenese segna il definitivo 2-1 a favore del Reggio25.Domenica 21 maggio il Reggio riposa e affronta in amichevole il Parma rinforzato dal noto attaccante Fresia, primo calciatore italiano a giocare in Inghilterra e da Lissone portiere del Genoa. La vittoria va ai bianconeri del Reggio per 2-1. 
Durante la settimana il Comitato Regionale Emilia che sovrintende all'organizzazione della manifestazione per conto della F.I.G.C. delibera l'annullamento della partita del 30 aprile vinta dal Reggio sull'Audax prescrivendone la ripetizione nel giorno in cui si sarebbe dovuta recuperare la partita tra Bologna e Fortitudo sospesa sempre nella prima giornata26.
Il match Reggio – Audax è stato annullato per mancanza di tessere di diversi giocatori di ambedue le squadre. La gara si ripeterà sul campo del Reggio F.B.C. il prossimo giugno.”
Pertanto la classifica diventa la seguente:
REGGIO 4 2 giocate, 2 vinte
BOLOGNA 4 2 giocate, 2 vinte
MODENA 2 3 giocate, 1 vinta, 2 perse
AUDAX 2 2 giocate, 1 vinta, 1 persa
FORTITUDO 0 3 giocate, 3 perse
Con questa nuova classifica domenica 28 maggio è in programma il big match della Coppa Emilia al campo della Badia tra il Reggio e il Bologna, mentre a Modena, sotto una pioggia torrenziale, i gialloblu del Modena regolano l'Audax per 4-2. Come detto la partita di cartello della giornata si gioca alla Badia per la supremazia nella Coppa. Il Reggio F.C. si presenta con questa formazione:
GALLIANO; BIETTI, VACONDIO; BOIARDI, TADDEI, GOBBI; SPIZZO, TOMASINA, CAGNOLI, BERTANI, GUIDETTI.
Il Bologna parte veemente e al 20° si porta in vantaggio con Badini. Il Reggio non si dà per vinto e al 40° riesce a pareggiare con Cagnoli e chiudere così il primo tempo sul punteggio di 1-1. la ripresa è tutta a vantaggio dei reggiani che nel breve volgere di un paio di minuti, tra il 15° e il 17° chiudono l'incontro. Protagonista assoluto è l'ex giocatore del Roman Tomasina che non solo segna la doppietta vincente per i bianconeri reggiani, ma si fa anche espellere lasciando i suoi compagni in 10 per l'ultima mezzora dell'incontro. Pur in inferiorità numerica il Reggio è padrone dell'incontro e va vicino a segnare anche la quarta rete con Bertani27. Dato il deliberato del C.R.E., il girone di andata si chiude il 1° giugno con la ripetizione della prima giornata. Nessun risultato a sorpresa, tanto che il Bologna ha la meglio sulla Fortitudo (3-2) e il Reggio regola ancora 2-0 i modenesi dell'Audax. Entrambe le squadre si presentano molto rimaneggiate, il Reggio con molti della seconda squadra e l'Audax addirittura gioca tutta la partita in 9 uomini. La superiorità del Reggio è assoluta e senza nessuno sforzo segna una rete per tempo con Taddei e Bietti, consolidandosi così solitaria in vetta alla classifica28.
Il girone di ritorno inizia domenica 4 giugno con il ritorno a campi invertiti delle partite giocate appena 3 giorni prima. Frizzante l'incontro di Modena tra l'Audax e il Reggio, sferzato da un forte vento. Subito in vantaggio gli ospiti con Cagnoli che “da metà campo riesce, dribblando gli avversari, a portarsi sotto la porta dell'Audax e con un bel tiro marca il goal.29L'inizio del secondo tempo è tutto modenese che con un uno-due micidiale ribalta il risultato. Il Reggio non demorde, si riprende e prima pareggia con Spizzo e quindi segna la rete della vittoria con Tomasina. Il copione non prevede sorprese neppure sull'altro campo, dove la Fortitudo cede 3-1 al Bologna. Ormai il destino della coppa è scritto: se la giocheranno Reggio e Bologna. Anche nella giornata successiva queste due squadre non conoscono cedimenti e vincono le loro rispettive gare, il Bologna regola 3-2 il Modena, il Reggio liquida la formalità Fortitudo con un perentorio 3-0 grazie alle reti di Bertani dopo una favolosa discesa dalla prima linea reggiana, Tomasina e Guidetti. Peccato soltanto per l'afa opprimente che ha reso meno interessante, stando alle cronache dell'epoca, il match per il numeroso ed elegante pubblico che ha affollato la Badia.
La domenica successiva il Bologna riposa e il Reggio ne approfitta per allungare deciso in classifica, vincendo a Modena una fondamentale partita. Dopo mezzora Casalini “dall'ala destra segna un magnifico goal, imparabile.” Passano appena cinque minuti e Tomasina raddoppia: così il primo tempo si chiude sul 2-0 per il Reggio. “Nel secondo tempo Reggio non si impegna, gioca fiacco (…) gli attacchi modenesi però sono tutti infranti dalla magnifica difesa appostagli dalla coppia Bietti Vacondio, insuperabile per calma, decisione e potenza.” Al 28° Taddei tocca il pallone con le mani in area e l'arbitro concede il rigore al Modena che così firma l'1-2 finale.
Il 25 giugno tocca al Reggio riposare e per l'occasione ospita alla Badia per un incontro benefico, davanti al pubblico delle grandi occasioni, niente meno che l'Internazionale di Aebi, Peterli e Agradi. La vittoria dei nerazzurri milanesi è netta con un 0-3 che non ammette repliche.
In Coppa Emilia il Bologna vince in casa dell'Audax e il Modena non ha difficoltà a battere a Bologna la Fortitudo: ancora tra Reggio e Bologna ci sono soltanto due punti di distanza, pertanto la Coppa verrà assegnata all'ultima giornata. Così il verdetto finale è atteso per domenica 2 luglio, quando al campo dello Sterlino va in scena quello che è un vero e proprio spareggio, l'incontro tra Bologna e Reggio. Il Resto del Carlino così presenta l'incontro:
(...) L'avvenimento sportivo richiamerà indubbiamente una gran folla di appassionati che avranno nel match che si annuncia interessantissimo oltre chè pel valore della vittoria, anche per l'equilibrio di forse esistenti tra i due teams, l'occasione di applaudire ed incoraggiare la calorosa linadra del vecchio Club cittadino. Entrambe le squadre allineeranno tutti i migliori loro elementi.”30
Il Resto del Carlino 3 luglio 1916
L'attesa è spasmodica tanto che pur sotto un sole cocente il pubblico che affolla il campo è davvero numeroso. In realtà la partita si riduce al solo primo tempo, quando cioè i padroni di casa sopravanzano completamente l'avversario e lo sovrastano con una doppietta di Badini e una terza rete di Delle Valle. Nella ripresa non accade praticamente nulla e così il Bologna si aggiudica la Coppa Emilia31.
CLASSIFICA FINALE
BOLOGNA 14
REGGIO 14
MODENA 6
AUDAX 4
FORTITUDO 2
Con l'autunno del 1916, a differenza degli altri anni, il calcio a Reggio Emilia non riprese. Vero che La Gazzetta dello Sport nel numero del 6 ottobre si augurava che la società del Reggio riuscisse a formare una squadra competitiva, ma con la chiamata alle armi della classe 1897 il Reggio perdeva molti dei suoi uomini migliori, il portiere Silingardi, l'ala sinistra Guidetti e quel Taddei del quale parleremo più avanti: “Le nuove chiamate alle armi hanno fatto larghi vuoti anche nella promettente squadra del Reggio, che la stagione scorsa dimostrò di poter bene stare a fianco della maggiori consorelle”32. Come bene scrive Luigi Barbieri, invece a Reggio Emilia purtroppo “nel novembre 1916 ogni attività calcistica erasi spenta. (…) La società [Reggio F.C.] si sciolse e con essa scomparve il bel campo della Badia che pian piano, dopo aver lasciato vedere qualche squarcio nell'assito, ritornò area fabbricabile”33.
Nel resto d'Italia a football si continuò a giocare, con sempre maggiore difficoltà, anche per tutto il 1917, mentre a Reggio di notizie non ce ne sono e soltanto dopo la Battaglia del Solstizio – come la ridefinì D'Annunzio – del giugno 1918 con la quale veniva ad esaurirsi l'offensiva austro-ungarica, a Reggio si riprese timidamente a parlare di calcio. In realtà le partite che vennero disputate in città erano incontri che una selezione di calciatori reggiani sotto le insegne del Reggio F.C. giocarono contro la squadra del Deposito Bombardieri di Scandiano34. Se ne accenna qua solo brevemente perchè pare corretto e doveroso dare risalto allo sport militare che tanta parte ebbe negli anni della Grande guerra, tanto che al fronte come nelle maggiori città numerosissime furono le manifestazioni sportive organizzate35.
Con le celebrazioni del 4 novembre 1918 tornava finalmente la pace e si ricominciava a parlare di football. Sul finire del 1918 a Reggio Emilia viene ricostituita l'Unione Sportiva Edera e La Gazzetta dello Sport nel numero de 27 dicembre si chiede se la vita sportiva a Reggio Emilia sia in ripresa, così come in tutte le altre città italiane, sottolineando come “la cittadinanza, la classe commerciale specialmente, gli enti cittadini dovranno non soltanto incoraggiare teoricamente, ma aiutare finanziariamente, come del resto avviene in quasi tutte le città e cittadine d'Italia, le iniziative sportive”36.
Severino Taddei
Il 9 febbraio 1919 iniziano gli allenamenti sul campo delle Tagliate fuori Porta Santo Stefano della squadra di football dell'U.S.Edera, allenamenti che vengono diretti da Severino Taddei37. Taddei è un nome di un'importanza capitale nella storia del football della città, perché lui sarà “il papà” della Reggiana. Nato a Reggio nel 1897 “Umberloun” – così soprannominato per il fisico possente - si appassiona da subito al nuovo gioco che pratica sul campo della palestra Camparini, parte soldato a Torino e da qui si arruola e finisce con il combattere sul Carso durante la Prima guerra mondiale38. Tornato a Reggio a guerra terminata, Taddei ha voglia di riprendere il discorso calcistico interrotto e gioca alcune partite con la squadra di football dell'Edera sino all'estate del 1919 quando il 5 giugno fonda egli stesso un club, con tanto di sottoscrizione pubblica:
Il 5 giugno 1919 per iniziativa del sig. Severino Taddei si fondò il Reggio F.B. And Kricket Club. (…) Il campo di gioco fu segnato sul prato del Mirabello alla distanza di circa 40 metri dalla V. Emilia”39; intanto a luglio viene anche ricostituita l'Audax Football Club con sede in via Emilia Santo Stefano 2640, seppur sin da subito palesi grosse difficoltà finanziarie, tanto che la Presidenza sul finire di agosto lancia una pubblica petizione con tanto di apertura di un libretto bancario presso la Cassa di Risparmio ove far fluire le donazioni41. Queste società per tutta l'estate del 1919 organizzano incontri e manifestazioni sportive, anche se la più attiva è senza dubbio l'Edera che in occasione dei festeggiamenti del XX settembre, assieme alle autorità militari e alle associazioni patriottiche, organizza una due giorni di eventi sportivi al Mirabello, con serata di gala prevista al teatro Municipale con la messa in scena della “Norma”42.
Sempre il 21 settembre il Reggio pareggia in amichevole con il Bologna allo Sterlino per 2 a 2 con doppietta di Cagnoli43, ma ormai i giochi sono fatti e il calcio cittadino sta finalmente per riunirsi sotto un'unica bandiera.
Il Giornale di Reggio - Nasce la Reggiana
Il 25 settembre 1919 i soci del Reggio Foot-Ball Kricket Club, dell'Audax e della Juventus, “(...) desiderosi di combattere sui campi dello sport battaglie degne del bel nome sportivo della nostra città” si riuniscono e danno vita all'Associazione Reggiana Calcio44. Appena tre giorni più tardi la squadra della Reggiana disputa la sua prima partita a Mantova: si gioca sotto una pioggia torrenziale e la vittoria arride al Mantova per 3-045. Così Il Giornale di Reggio spiega i motivi della sconfitta:
(...) La vittoria dell'A.C.M. non può quindi stupire né demoralizzare, perchè i nostri furono fortemente danneggiati dalla pioggia, dallo stato del campo e dalla mancanza per quasi tutto il secondo tempo del centro half Vacondio, contuso (…)”46.
Sempre lo stesso giorno, a Reggio Emilia, la seconda squadra della Reggiana giocava contro i concittadini dello Sport Club Giovanile e quella partita generò più di una polemica. In verità quell'incontro non venne mai terminato per le reiterate e vibranti proteste dei giocatori dello Sport Club Giovanile che ritenevano la rete della Reggiana convalidata dall'arbitro segnata in fuorigioco. Le proteste andarono avanti per così tanto tempo che i giocatori della Reggiana abbandonarono il campo47. Il 3 ottobre nei locali del Caffè Falcelli in Piazza Grande durante l'assemblea straordinaria veniva ratificato lo statuto societario48: finiva così quel lungo processo che iniziato una decina di anni prima con i primi calci di alcuni ragazzini aveva portato alla nascita della società che da quel momento avrebbe contraddistinto la città di Reggio Emilia nel calcio italiano. 


 
1Cfr. La Gazzetta dello Sport del 16-20 marzo 1914
2Cfr. La Giustizia del 27 aprile 1914
3Cfr. Il Giornale di Reggio del 23 giugno 1914
4Cfr. Il Giornale di Reggio del 29 giugno 1914
5Cfr. Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco del Calcio del 15 dicembre 1914
6Cfr. Il Giornale di Reggio del 20 dicembre 1914
7Cfr. Il Giornale di Reggio del 23 e 24 dicembre 1914
8Cfr. Il Giornale di Reggio del 29 dicembre 1914
9Cfr. Il Giornale di Reggio del 30 dicembre 1914
10Cfr. Il Giornale di Reggio del 1 gennaio 1915
11Cfr. Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco del Calcio del 15 gennaio 1915
12Cfr. Il Giornale di Reggio del 3 gennaio 1915
13Cfr. Il Giornale di Reggio del 7 gennaio 1915
14Cfr. Il Calcio – Bollettino Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco del Calcio del 30 gennaio 1915
15Cfr. Il Giornale di Reggio del 24 gennaio 1915
16Cfr. Il Giornale di Reggio del 10 aprile 1915
17Cfr. Il Giornale di Reggio del 16 maggio 1915
18Cfr. Il Giornale di Reggio del 19 gennaio 1915
19Cfr. Il Giornale di Reggio del 25 maggio 1915
20BASSI, ALESSANDRO, Op. cit.
21Cfr. Il Giornale di Reggio del 13 giugno 1915
22Cfr. Il Giornale di Reggio del 20 dicembre 1915
23Cfr. La Gazzetta dello sport del 1° maggio 1916 e Il Giornale di Reggio del 1°maggio 1916
24Cfr. Il Giornale di Reggio del 11 maggio 1916
25Cfr. La Gazzetta dello sport del 15 maggio 1916 e Il Giornale di Reggio del 14-17 maggio 1916
26Cfr. La Gazzetta dello sport del 26 maggio 1916
27Cfr. Il Giornale di Reggio del 31 maggio 1916
28Cfr. La Gazzetta dello sport del 2 giugno 1916
29Cfr. Il Giornale di Reggio del 8 giugno 1916
30Cfr. Il Resto del Carlino del 2 luglio 1916
31Cfr. La Gazzetta dello sport del 3 luglio 1916 e Il Resto del Carlino del 3 luglio 1916
32Cfr. La Gazzetta dello sport del 6 ottobre 1916
33BARBIERI, LUIGI, Op. cit., pag.191
34GIOVANNINI, GIACOMO – MAZZALI, GIACOMO, Op. cit., pag. 18
35Per maggiori e più esaustive notizie relative al calcio militare durante la Prima guerra mondiale cfr., tra gli altri, BASSI, ALESSANDRO, Op. cit.
36Cfr. La Gazzetta dello sport del 27 dicembre 1918
37Cfr. Il Giornale di Reggio del 6 febbraio 1919
38DEL BUE, MAURO, Op. cit., pagg. 27-28
39BARBIERI, LUIGI, Op. cit., pag.191; Il Giornale di Reggio del 7 giugno 1919
40Cfr. Il Giornale di Reggio del 30 luglio 1919; Cfr. La Gazzetta dello sport del 19 settembre 1919
41Cfr. Il Giornale di Reggio del 27 agosto 1919
42Cfr. La Gazzetta dello sport del 18-21 settembre 1919
43Cfr. La Gazzetta dello sport del 24 settembre 1919
44Cfr. Il Giornale di Reggio del 30 settembre 1919
45Cfr. La Gazzetta dello sport del 30 settembre 1919
46Cfr. Il Giornale di Reggio del 2 ottobre 1919
47Cfr. Il Giornale di Reggio del 7 ottobre 1919
48Cfr. Il Giornale di Reggio del 3 ottobre 1919


venerdì 20 settembre 2019

IL SECOLO GRANATA. IL FOOTBALL DEI PIONIERI A REGGIO EMILIA (Parte I)

Dai primi calci alla Palestra Camparini al campo chiuso della Badia

Prati del Mirabello, 1899 - foto archivio Biblioteca Panizzi Reggio Emilia
Povero gioco del calcio! Come sei vilipeso e tenuto in poco conto nella città di Reggio”
Così si legge in una lettera inviata da un lettore a L'Italia Centrale nella primavera del 19101, quando il football è ormai da alcuni anni giunto a piantare il seme anche nella città di Reggio Emilia.
Come sappiamo, tante sono le vie attraverso le quali il gioco del football, tra la seconda metà del'800 e i primi anni del '900, arriva in Italia: le vie commerciali e le rotte navali dall'Inghilterra, i contatti con le zone danubiane nel nord-est e – ruolo tutt'altro che marginale – il mondo della ginnastica2. A Reggio il calcio arriva un po' più tardi rispetto ad altre città emiliane, forse per un certo disinteresse della classe politica e amministrativa della città, forse perché distante dalle vie commerciali fatto è che mentre già dal 1898 si giocava un campionato organizzato dalla Federazione italiana calcistica (nata in quello stesso anno come Federazione Italiana del Football), i reggiani poterono vedere il nuovo gioco solo a partire dalla seconda metà del primo decennio del Novecento. 
Le fonti fanno datare con una certa approssimazione quale “data zero” per il calcio a Reggio Emilia quella del gennaio 1909 quando il 17 gennaio viene offerta alla cittadinanza la prima dimostrazione di football di cui si ha notizia certa.
L'Italia Centrale
Ciò di cui si parla è la prima esibizione pubblica di cui si ha notizia, ma presumibilmente già da tempo in città si giocava al football anche se i giornali dell'epoca non mettono in evidenza la cosa: erano gli studenti a giocarci nei pressi della Palestra Camparini, dietro la Basilica della Ghiara. A raccontarcelo, una quindicina di anni più tardi è Luigi Barbieri in un lungo racconto – si potrebbe anche definire la prima “storia” del calcio reggiano – apparso nel mensile La Provincia di Reggio nel numero doppio di aprile e maggio del 1922. Barbieri così scrive a proposito di quei primi calci adolescenti: “Furono gli allievi delle Scuole medie i quali dopo le lezioni di «educazione fisica» apprese nella Palestra Camparini si portavano sul prato prospiciente e al lancio della «palla vibrata» cominciarono a preferire il giuoco del calcio.”3 Purtroppo per loro, nessun trafiletto sui giornali a testimoniare quelle partite e quelle corse a perdifiato rincorrendo un pallone.
L'Italia Centrale 16 gennaio 1909
Comunque, le protagoniste di quel 17 gennaio 1909 sono due società ginnastiche, la Forti per essere Liberi e il Club Sport Virtus che danno vita ad un incontro “sotto la tettoia del mercato nuovo”: per alcuni detto mercato nuovo viene identificato nel Foro Boario, per altri nel Mercato Bovino nell'attuale Viale Monte San Michele4. Le scarse e scarne cronache dell'epoca riportano di quella partita soltanto il punteggio (3 a 2 per la Forti per essere Liberi), ottenuto – si legge “alla terza ripresa”5: considerato che si trattava di due squadre ginniche, non è dato sapere con quali regole si sia giocato, tenuto conto che il football nel mondo della ginnastica aveva regole leggermente diverse da quello giocato sotto l'egida della Federcalcio, che si rifaceva alle regole della Football Association inglese. Siamo dunque nel 1909, un anno che è fondamentale per il destino del gioco del football in Italia. Le società che ancora oggi ammiriamo in serie A a quel tempo sono già nate tutte: Genoa, Juventus, Milan, Lazio, Torino e Internazionale. La Federazione quell'anno muta il proprio nome in quello attuale e adotta il primo regolamento organico del gioco del calcio: insomma mentre a livello nazionale il calcio si struttura via via in maniera sempre più precisa, a Reggio muove i suoi primi, timidi, passi.
La lettera pubblicata sul numero de L'Italia Centrale del 24 aprile 1910 è interessante perché se è vero che il football a Reggio Emilia arriva in ritardo rispetto ad altre realtà del centro-nord, è altrettanto vero che, come è accaduto un po' ovunque, impiega ben poco tempo per attirare l'attenzione delle persone, tanto da far lamentare il lettore di quel giornale la scarsità dei campi dove praticare il football. Quasi a dare ragione alle lagnanze del lettore, proprio in calce alla lettera il giornale pubblica la notizia che l'incontro del 25 aprile tra la Robur et Virtus di Reggio e l'Associazione Studentesca di Modena, in un primo momento in programma al Mirabello, dovrà essere giocata a Modena in quanto il campo reggiano non viene concesso per la partita6. A partire dunque da quel 1910 si organizzano sempre più partite di football in città, così come sono numerose le società sportive e calcistiche che vengono fondate negli anni a cavaliere tra i primi due decenni del XX secolo: a solo titolo esemplificativo riportiamo la notizia riguardante la vittoria, nel marzo 1910, dell'Unione Sportiva Reggiana di una partita durata oltre due ore contro l'Italo-Azzurra sullo spiazzo della Palestra Camparini7.
Negli anni successivi rapidamente nascono – e altrettanto velocemente muoiono – parecchie compagini calcistiche cittadine – spesso in ambito studentesco, ma ancora il calcio fa fatica ad imporsi all'attenzione generale, i giornali continuano ad essere piuttosto scarni di notizie, mentre l'attenzione – non solo reggiana – si sofferma su fatti e notizie riguardanti la guerra di Libia che vede la Nazione impegnata dal 1911, guerra alla quale con grande convinzione partono come soldati parecchi giovani reggiani. Che il football facesse ancora pochi proseliti a Reggio Emilia lo dice senza troppi giri di parole L'Italia Centrale nel numero del 17 febbraio 1911 là dove nel riportare la notizia di una gara disputata dalla Robur et Virtus constata la sparuta presenza di pubblico che pare essere molto più “rapito” dalle celebrazioni del carnevale, così come peraltro anche alcuni giocatori “assenti dalla nostra città dato le feste di carnevale”8.
Il 12 maggio dell'anno successivo la Robur et Virtus al Mirabello batte 3-0 l'Ausonia F.B.C., il redattore innesca una polemica sul fatto che i vincitori avessero inserito in squadra alcuni giocatori provenienti da fuori provincia, polemica rintuzzata con la replica piccata della stessa società per opera di Ulderico Pedroni9. L'evento sportivo più importante di quel 1912 per la città di Reggio Emilia non è però calcistico, bensì ciclistico perché il Giro d'Italia passa a Reggio Emilia il 21 maggio. I corridori partiti da Padova alle 5.15 del mattino transitano dalla circonvallazione reggiana poco prima di mezzogiorno, molti sportivi e studenti si assiepano sul ponte del Crostolo per vederli scorrere:”(...) I corridori arrivano tutti coperti di polvere, e sono addirittura irriconoscibili. A male pena riusciamo a leggere i numeri a cui corrispondono secondo l'ordine di passaggio”10. Il ciclismo è ancora all'epoca lo sport più popolare in Italia; a Reggio Emilia il calcio è sempre uno sport di nicchia, anche se durante questo 1912 nascono altre squadre e vengono disputate partite al Mirabello – basti ricordare quella del 2 giugno tra l'Ausonia e la seconda squadra del Modena (1-3)11 -, a testimonianza comunque di una vivacità che culmina sul finire dell'anno con la costituzione del Reggio Football Club, primo vero club cittadino di football.
L'Italia Centrale 7 dicembre 1912
Il 3 dicembre 1912 l'Ausonia Football Club e l'Associazione Reggiana del calcio si fondono e danno vita al Reggio Football Club: presidente viene nominato Enrietto Rossi, vice presidente William Ruozzi.12 L'8 dicembre il Reggio F.C. gioca la sua prima partita contro il Carpi soccombendo per 2-1 ma mettendo in mostra la buona prova del terzino Pelizzi, dell'ala destra Borghi e del capitano Chierici, davanti a tanto pubblico e tanto freddo. Le tre reti vengono segnate tutte nel primo tempo, con il Carpi che si porta sul 2 a 0, “facilitati nel secondo da un errore di Pellizzi, che d'altronde con una splendida ripresa rimediò ad usura al suo fallo”13. Vale comunque la pena ricordare quella storica prima formazione: Manfredi; Cantarelli, Pelizzi; Campari, Chierici (cap), Ruozi; Borghi, Costa, Roberti, Fanti, Tedeschi14.
Domenica 15 dicembre al Mirabello il Reggio F.C. organizza una partita di esibizione in famiglia tra le sue due prime squadre e una settimana dopo gioca contro la seconda squadra del Modena15.

Il 1913 è un anno da segnare con la matita rossa negli annali calcistici cittadini. A maggio il Reggio F.C. grazie al suo dirigente Ulderico Pedroni, organizza il torneo calcistico più importante mai disputato sino ad allora in città e per l'occasione viene concesso l'uso del Mirabello. Il Torneo Emiliano di football vede la partecipazione – al fianco del Reggio F.C. - del Bologna, la squadra emiliana più importante, dell'Internazionale di Milano, già campione d'Italia nel 1910 e vera attrazione del torneo e dei carpigiani della Jucunditas. La Provincia di Reggio scrive in data 5 maggio nell'articolo di presentazione, là dove pone l'accento su come “l'educazione fisica della nostra gioventù sia tenuta in grande considerazione”16. Senza voler entrare approfonditamente in argomento, con la Guerra di Libia del 1911 e con le spinte futuriste di quegli stessi anni l'attività fisica viene sempre più caldeggiata e intesa come strumento di addestramento alla fatica e allenamento anche militare, concetto questo che troverà una sua compiutezza l'indomani della disfatta di Caportetto17. Tornando al torneo, per l'occasione il campo del Mirabello viene fatto oggetto di importanti opere di miglioramento, tanto che lo stesso giornale il 9 maggio così dipinge la scena alla quale assiste un qualsiasi passante dalle parti del Mirabello in quei giorni di vigilia:
La Provincia di Reggio 5 maggio 1913
I giornali reggiani danno ampio risalto all'evento, enfatizzando la portata del torneo. Qua ci pare preliminarmente interessante sottolineare quanto
Fervet opus; questa è la frase che corre spontanea alla mente di chi fa una capatina al campo del Mirabello. Mentre una schiera di giocatori dà gli ultimi calci d'allenamento, alcuni operai lavorano assiduamente a cintare il campo di gioco che vedrà domenica e lunedì quattro forti squadre contendersi la vittoria e i ricchi premi.”18
Eh sì, ricchi premi. Perché il Reggio F.C. organizza le cose per bene e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione e del Ministero della Guerra vengono messe in palio medaglie e targhe, come era uso fare in quegli anni. C'è un passaggio nello stesso articolo che pare importante sottolineare poiché si va a riallacciare a quanto scritto in precedenza circa il poco interesse che il football all'inizio aveva suscitato tra le classi dirigenziali cittadine e la sua poca diffusione in città rispetto ad altre realtà del periodo:
(...) La notizia del torneo di foot-ball, che per la poco diffusione che questo gioco ha nella nostra città, parve un iniziativa audace e fors'anche arrischiata, è ormai sulla bocca di tutti”
E ancora:
(...) E benché pochi siano nella nostra città che s'interessano delle vicende di questo gioco, pure la fama di Campelli, di De Vecchi [sic!], di Fossati e di tutti gli altri campioni che compongono l'équipe che avremo occasione di applaudire, ha sollevato grande aspettativa tra il nostro pubblico.”19
Ulderico Pedroni
Tralasciando l'errore dell'articolista là dove indica la presenza di De Vecchi nelle fila dei nerazzurri, quando sappiamo che il figlio di Dio era un calciatore del Milan, è certo che questo torneo pare abbia fatto da volano per il definitivo decollo del football nella nostra città. E non potrebbe essere altrimenti se si considera che proprio in quello stesso anno, in autunno, come vedremo a breve viene inaugurato anche un campo sportivo dedicato appositamente al gioco del football. Che ci fosse l'idea di creare un nuovo campo da football lo si intuisce anche nell'articolo apparso sempre su La Provincia di Reggio il 12 maggio a commento della prima giornata del torneo, articolo che inoltre mette in risalto l'imponente affluenza di pubblico:
Un pubblico numerosissimo è accorso ad assistere alla prima giornata del grande Torneo di foot-ball indetto dal Reggio F.C. Non è esagerato dire che più di duemila e cinquecento persone, tra cui molte signore e signorine affollavano le tribune e i posti popolari del...provvisorio campo del Mirabello. E certamente l'affluenza sarebbe stata ancora maggiore, se il tempo, dopo la fitta pioggia della mattinata, non si fosse mantenuto incerto.”20
Come bene si legge viene posta in rilievo la buona presenza di pubblico femminile, un elemento che accomuna tutta l'esperienza del football nei suoi anni pionieristici in Italia. Il football in Italia nei suoi primi anni infatti è uno sport d'élite, un divertimento della nobiltà e dei ceti più abbienti e sin tanto che rimase tale la presenza femminile ai bordi del campo fu una costante, una peculiarità propria del gioco del football nostrano21, poi tutto ciò muterà rapidamente negli anni a cavaliere dei primi due decenni del Novecento22. Tornando al torneo, alle 14 vengono sorteggiati gli accoppiamenti e quindi vengono disputate le due partite così sorteggiate:
REGGIO – JUCUNDITAS = 0-0 (per sorteggio vince la Jucunditas)
INTERNAZIONALE – BOLOGNA = 2-1
Lunedì 12 maggio era in programma la seconda giornata con le finali, ma il Bologna si ritirava e lasciava Reggio Emilia così perdendo ogni premio. A quel punto l'Internazionale acconsentiva a giocare – dopo aver disputato la finale con la Jucunditas – a giocare un'altra partita con il Reggio. Quindi davanti ad un pubblico forse ancor più numeroso del giorno prima, l'Internazionale si esibisce in due partite, entrambe della durata di un'ora ed entrambe terminate con il punteggio di 10 a 0 a suo favore. Una volta terminate le gare e le premiazioni la giornata viene conclusa all'Albergo della Stazione dove il Reggio F.C. “offerse una bicchierata agli ospiti milanesi”23. Reggio e Jucunditas si sarebbero incontrate la domenica successiva in conclusione del torneo.
La Giustizia
Il 1913 calcistico reggiano non è importante soltanto per la disputa di questo prestigioso torneo che ha segnato comunque un momento decisivo per la penetrazione di questo sport nella società reggiana, è degno di nota anche perché in autunno viene inaugurato il primo campo nato proprio per giocarci le partite di calcio.
L'inaugurazione del campo in località Badia tra le odierne viale Risorgimento e via Terrachini avviene il 5 ottobre 1913, con tanto di madrina, la signora Elide Benelli, e musica offerta dalle Officine meccaniche. Non manca, ovviamente, il calcio con due partite: il Reggio Football Club batte il Parma 6-1 e il Como batte il Verona Football Club per 2-124. La Badia si presenta come un campo dalle dimensioni regolamentari per lo svolgimento delle partite di football delimitato lungo tutto il perimetro da una palizzata in legno. A tal proposito il quotidiano La Giustizia riporta anche un elenco provvisorio dei sottoscrittori delle quote per la costruzione del “campo chiuso”, peculiarità propria della Badia poiché il Mirabello all'epoca non era ancora recintato.

(1 - Continua)


 

1Cfr. L'Italia Centrale del 24 aprile 1910
2Per meglio approfondire cfr. BASSI, ALESSANDRO, Il football dei pionieri, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012; PAPA, ANTONIO – PANICO, GUIDO, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002; MANU, GABRIELE – SCIALANGA, MARCO, Football tra storia e leggenda, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012
3BARIBIERI, LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società locale: l'A.C. Reggiana, La Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, n. 4-5, aprile-maggio 1922, pag,189
4Sul punto e non solo Cfr. le varie pubblicazioni dedicate alla storia della Reggiana scritte nei vari anni, tra le altre: BARIBIERI, LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società locale: l'A.C. Reggiana, La Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, poi ripreso in Forza Reggiana n. 3 del 7 ottobre 1956; DEL BUE, MAURO, Una storia Reggiana 1919-1945: Le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, Montecchio, 2007; GIOVANNINI, GIACOMO – MAZZALI, GIACOMO, La maglia granata, Ed. Il Voltone, Reggio Emilia, 2019; FANTICINI, EZIO – LIGABUE, ANDREA, La storia della Reggiana, Poligrafici Editoriale, Bologna, 1993; FERRARACCIO, ALFREDO – FONTANELLI, CARLO, La favola granata, Geo Edizioni, 2003; SERRA, LUCIANO, Maglia granata e calzoncini blu, in La Reggiana News n. 2 del settembre 1989
5Cfr. L'Italia Centrale del 16-18 gennaio 1909. Per un ritratto di Enrico Camparini Cfr. L'Italia Centrale del 28 febbraio 1911
6Cfr. L'Italia Centrale del 21-25 aprile 1910
7Cfr. L'Italia Centrale del 8 marzo 1910
8Cfr. L'Italia Centrale del 17 febbraio 1911
9Cfr. L'Italia Centrale del 13-14 maggio 1912
10Cfr. L'Italia Centrale del 22 maggio 1912
11Cfr. L'Italia Centrale del 3 giugno 1912
12Cfr. L'Italia Centrale del 7 dicembre 1912
13Cfr. L'Italia Centrale del 9 dicembre 1912
14BARBIERI, LUIGI, Op. Cit., pag. 190
15Cfr. L'Italia Centrale del 15-22 dicembre 1912
16Cfr. La Provincia di Reggio del 5 maggio 1913
17BASSI, ALESSANDRO, Il football italiano alla Grande guerra 1915-1918, Photocity Edizioni, Napoli, 2018
18Cfr. La Provincia di Reggio del 9 maggio 1913
19Ibidem
20Cfr. La Provincia di Reggio del 12 maggio 1913
21Antonio, Papa, Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002
22Cfr. per approfondimenti, tra gli altri, http://storiedifootballperduto.blogspot.com/2018/07/il-calcio-tra-identita-nazionale-e.html
23Cfr. La Provincia di Reggio del 13 maggio 1913
24Cfr. La Giustizia del 4 ottobre 1913 e La Gazzetta dello Sport del 6 ottobre 1913