mercoledì 30 settembre 2020

Biblioteca di football perduto

 

“IL CALCIO ITALIANO NEL MONDO” di Fabrizio Bombelli

”Il Calcio Italiano nel Mondo” si propone di fornire al lettore una visione generale delle squadre italiane (nazionali, rappresentative e clubs) impegnate nelle competizioni internazionali di tutte le discipline ispirate allo sport più praticato al mondo, il tutto con un occhio di riguardo alle regole, statistiche e palmares dei protagonisti, dal passato ai giorni nostri.


  • Formato: eBook Kindle

  • Lingue: Italiano (Pubblicato)


martedì 8 settembre 2020

1910: PRO VERCELLI - INTERNAZIONALE, DAL FOOTBALL AL PODISMO

Calciatori e società di calcio impegnate in gare di corsa e staffette. È accaduto nell'estate del 1910 quando, grazie al patrocinio de La Gazzetta dello Sport, calcio e atletica si sono unite in una competizione certo bizzarra ma anche interessante. Che poi protagoniste di questa sfida siano state Pro Vercelli e Internazionale a pochissimi mesi di distanza dai “fatti” successivi alla gara di spareggio del campionato di calcio, rende l'evento ancora più gustoso.

Il football in Italia si praticava da pochi anni e pochi erano ancora gli appassionati e anche gli “addetti ai lavori”, tanto che gli studi e le analisi sul valore e sull'importanza della fisicità dei calciatori era proprio agli esordi. Le gare organizzate nell'estate del 1910 mettono in mostra un elemento che sino a quel momento non era stato ancora debitamente studiato e analizzato nella sua unicità: l'atletismo e la velocità del calciatore.

 

Il 17 luglio 1910 al Velodromo di Milano si svolge, tra le altre, il “Criterium di velocità tra i footballers”, con gare podistiche sulle distanze dei 250 metri e dei 1.000 metri. I nomi dei calciatori che partecipano sono di quelli importanti, alcuni di loro sono tra i migliori calciatori italiani del periodo.

(...) Immaginatevi il Marassi, la poderosa ala destra del Genoa alle prese coll'altrettanto rapido Binaschi della Pro Vercelli. Immaginatevi Varisco, uno dei più veloci footballers alle prese coi velocissimi Sala e Boffi.” 1

Così La Gazzetta dello Sport presenta l'avvenimento. L'interesse è senz'altro rilevante. I nomi, come detto, sono importanti. Ci sono i vercellesi Leone, Binaschi, Milano I e Fresia; i freschi campioni d'Italia dell'Internazionale Campelli, Boffi, Fossati e Peyer; Bojocchi, De Simoni e Varisco dell'U.S.M e tanti altri.

Cinque le società impegnate: Ausonia Football Club, Internazionale Football Club, Pro Vercelli, Associazione Calcio Vicenza e Unione Sportiva Milanese. Manca l'Andrea Doria perché i suoi migliori calciatori erano già impegnati con la squadra ginnastica al concorso di Bruxelles.

Ovviamente non mancano i premi. Gerolamo Radice, inventore dell'omonima “Scarpa Radice”, per l'occasione dona “una elegantissima coppa” destinata alla società che risulterà avere la migliore classifica complessiva nelle gare dei 250 e 1.000 metri. Non solo. Il presidente della FI.G.C. Bosisio dona a sua volta una targa destinata alla Società vincitrice della gara di staffetta.

Stando al resoconto de La Gazzetta dello Sport la manifestazione si rivela essere molto interessante, mettendo in luce la più che buona condizione fisica ed atletica dei calciatori italiani. Non solo:

(…) La vittoria di Vercelli ha confermate le opinioni degli intenditori sul valore assoluto degli uomini di quella squadra gloriosa: perché le stesse qualità di velocità e resistenza esperite sui campi di football furono affermate nella riunione del Velodromo. (…)”2

In particolare si mette in luce il capitano della Pro Vercelli Milano I, il quale nelle gare disputate mette in luce tutte quelle doti di eccellente corridore che già sui campi da football lo avevano fatto diventare uno dei migliori calciatori della sua epoca, vincendo la finale dei 1.000 metri in 2'57”. Le sue straordinarie prestazioni si sono rivelate determinanti per la conquista della coppa da parte della Pro Vercelli.

(...) Esteticamente è il tipo del corridore perfetto sulla media distanza, ed infatti quelle stesse qualità che ne hanno fatto fino ad oggi un elemento prezioso ed indispensabile nella prima squadra italiana, lo hanno condotto alla vittoria in una prova di 1.000 metri (…).3

Insomma, la Pro Vercelli in quegli anni non vinceva soltanto campionati di calcio, ma i suoi calciatori le permettevano di primeggiare anche in altre discipline sportive. Eppure, come sappiamo, il dominio delle “Bianche Casacche” proprio nel 1910 viene spezzato da un club giovane ma ben attrezzato: l'Internazionale di Milano. Giusto in aprile i milanesi vincono il campionato nel famoso e chiacchierato spareggio proprio contro i vercellesi, spareggio che porta con sé una lunga scia di veleni e polemiche4. Nel Criterium del Velodromo se la Pro Vercelli vince la coppa grazie a Milano I, l'Internazionale si aggiudica la gara di staffetta grazie alla squadra formata da Fossati, Corinaldesi, De Magistris e Boffi. A volte il destino si diverte, ma in alcune circostanze l'uomo gli dà una mano. Come detto Pro Vercelli e Internazionale si divido equamente i premi, ma alcuni giorni dopo proprio La Gazzetta dello Sport nel suo resoconto si rammarica del fatto che la Pro Vercelli non abbia potuto avere al meglio proprio Milano I nella gara di staffetta, “velando” in qualche modo la vittoria nerazzurra5. La replica della società milanese non si fa attendere e il 28 luglio l'Internazionale lancia una nuova sfida alla Pro Vercelli:

(...) Nel mentre vi facciamo notare che l'Internazionale non aveva in campo i suoi migliori uomini, esclusi dalla gara per virtù del vostro regolamento, mentre ciò non succedeva per la nostra consorella della quale noi non abbiamo mai messo in dubbio il valore, ci dichiariamo sempre a vostra disposizione per qualunque gara e qualunque epoca e con tutti i nostri soci per soddisfare l'opinione pubblica la quale certamente vede in modo falso il nostro valore e il nostro buon nome per le dichiarazioni che appaiono sul vostro giornale. (...)”6

La sfida, dunque, è lanciata. E prontamente la stessa sfida viene raccolta dalla Pro Vercelli che propone gare individuali sulle distanze dei 250 e 1.000 metri e gare di staffetta per quattro corridori su percorso olimpionico7.

Nel frattempo, sempre La Gazzetta dello Sport organizza un convegno aperto ai rappresentanti delle società calcistiche per un chiarimento in vista dalla successiva assemblea federale. Questo convegno viene fissato a Milano per il giorno 8 settembre, data scelta per la sfida podistica tra Pro Vercelli e Internazionale8. In mattinata il convegno e nel pomeriggio, con inizio alle 15.30, l'attesa riunione podistica tra le due società la cui direzione è affidata ad una giuria composta dall'Avv. Bozino per la Pro Vercelli, a Gama direttore sportivo dell'Internazionale e al presidente della Federazione Podistica Italiana dott. Dal Bo9.

Si può anche dire che la lunga battaglia tra le due società iniziata nell'ottobre del 1909 con l'avvio del campionato, culminata con lo spareggio-farsa del 24 aprile e continuata con polemiche anche forti sui giornali e in FI.G.C., l'8 settembre abbia trovato finalmente una conclusione, non in un campo da football bensì su una pista d'atletica.

L'esito finale è a favore dei vercellesi. Binda dell'Internazionale vince la gara dei 250 metri, Milano I della Pro Vercelli quella dei 1.000 metri. La staffetta, dunque, decreterà la vincitrice. La Pro Vercelli schiera Binaschi, Cottino, Bacolla e Milano I; l'Internazionale Gama, Binda, Bazzaro e Fossati. Le prime due frazioni sono nettamente a vantaggio dei milanesi, poi nella terza Bacolla recupera molto dello svantaggio tanto che nell'ultima frazione, quella da 800 metri, i due capitani Milano I e Fossati sono quasi appaiati. Così La Gazzetta dello Sport racconta l'ultima frazione:

(...) La gara si trasforma in una corsa d'attesa: infatti i due campioni procedono insieme per lungo tratto, Milano però attende evidentemente d'impegnarsi in ultimo, mentre l'angoscia stringe tutti i presenti. Suona la campana dell'ultimo giro: Fossati è il primo ad entrare decisamente in azione, ed all'esterno inizia un aumento progressivo. Milano però resiste, ed all'entrata dell'ultima curva, e sul rettilineo finale, con uno sforzo ammirevole sorpassa il pericoloso avversario.”10

 

Il curioso esperimento piace, tanto che anche nell'estate del 1911 verrà organizzato una gara podistica per calciatori.

Sull'argomento ritorneremo successivamente.




1Cfr. La Gazzetta dello Sport del 16 luglio 1910

2Cfr. La Gazzetta dello Sport del 20 luglio 1910

3Cfr. La Gazzetta dello Sport del 26 luglio 1910

4ALESSANDRO, BASSI, Il football del pionieri, Bradipolibri Editore, 2012, pagg.83-84

5Cfr. La Gazzetta dello Sport del 26 luglio 1910

6Cfr. La Gazzetta dello Sport del 28 luglio 1910

7Cfr. La Gazzetta dello Sport del 1° e 7 agosto 1910

8Cfr. La Gazzetta dello Sport del 19 e 29 agosto 1910. Nel numero del 19 agosto viene erroneamente scritta quale data scelta quella del 4 settembre: in realtà la data corretta è 8 settembre, come peraltro proposto dalla Pro Vercelli il 1° agosto.

9Cfr. La Gazzetta dello Sport del 5 settembre 1910

10Cfr. La Gazzetta dello Sport del 9 settembre 1910