venerdì 15 maggio 2015

15 maggio 1910: nasce la Nazionale italiana di calcio

Cinque Arbitri , Umberto Meazza (U.S. Milanese), Gama (F.C. Internazionale), Recalcati (U.S. Milanese), Crivelli (F.C. Ausonia) e Campero (Milan Club) in quattro mesi vararono quella che doveva essere la prima rappresentativa italiana dei giocatori di calcio. La Commissione selezionatrice impostò una squadra fortemente milanese, se è vero che ben 8 undicesimi dei giocatori provenivano dalle squadre milanesi, con un solo ligure e due piemontesi a completare la formazione. I giocatori della Pro Vercelli – squalificati in seguito ai fatti accaduti in concomitanza con lo spareggio per l'assegnazione del titolo di campione d'Italia di alcuni giorni prima - rimasero esclusi dalle convocazioni.
Il 18 aprile del 1910 vennero rese note le convocazioni dei 28 giocatori tra i quali la Commissione avrebbe dovuto selezionare quelli che sarebbero andati a comporre la squadra della selezione italiana. Vennero formate due squadre:
  • Probabili: De Simoni (U.S. Milanese); Binaschi (Pro Vercelli), Calì (Andrea Doria); Ara (Pro Vercelli), Milano I (Pro Vercelli) e Leone (Pro Vercelli); Bontadini (Ausonia), Rizzi (Ausonia), Cevenini (Milan Club), Boiocchi (U.S. Milanese), Lana (Milan Club)
  • Possibili: Pennano (Juventus); Goccione (Juventus), Varisco (U.S. Milanese); Trerè (Ausonia), Fossati (F.C. Internazionale), Colombo (Milan Club); Borel (Juventus), Zuffi II (Juventus), Berardo (F.C. Piemonte), Rampini (Pro Vercelli), Corna (Pro Vercelli)
Riserve ulteriori erano l’half-back di sinistra Caimi (U.S. Milanese), il forward estremo destro Carrer (Milan Club), l’half-back centro Ferraris (Genoa Club), il forward estremo sinistro Marassi (Genoa Club), il forward interno destro Pizzi (U.S. Milanese) e il back Servetto (Pro Vercelli); da rimarcare come nella lista mancassero i giocatori del Torino, poiché la squadra granata aveva chiesto alla Commissione di non convocare i loro giocatori in quanto impegnati in una tournée in Svizzera. A seguito, però, della squalifica dei giocatori vercellesi, la Commissione dovette modificare le due formazioni e chiamò i torinesi Cappello, Capra, Fresia e Debernardi. 
 
Pertanto il 5 maggio le due selezioni si affrontarono con queste formazioni:
Probabili: De Simoni; Varisco, Calì; Trerè, Fossati, Cappello; Bontadini, Rizzi, Cevenini, Boiocchi, Lana.
Possibili: Pennano; De Vecchi, Capra; Colombo, Goccione, Caimi; Borel, Zuffi, Fresia, Berardo, Debernardi.
Vinse abbastanza nettamente la squadra dei Probabili per 4-1, mentre tre giorni più tardi, stando alle cronache dell’epoca, le due squadre si incontrarono ancora una volta, non più nelle stesse formazioni, ma con variazioni approntate dalla Commissione che, a detta dei cronisti, avrebbero provocato uno scadimento generale nella qualità del gioco. Il Corriere della Sera svelò le modalità adottate in gran segreto dalla Commissione circa la scelta dell’undici titolare. Nessun dubbio attorno alla scelta di De Simoni, Varisco, Fossati, Cappello, Debernardi, Trerè e Lana. Discussioni accese invece per quel che riguardava la linea dei forwards, in particolare sulla scelta tra Boiocchi e Marassi, ma la vera battaglia si accese sui nomi dei backs di sinistra: De Vecchi e Calì. Visto che non si riusciva a trovare un accordo, si decise per una votazione, e “vinse” Calì con 3 voti contro 2.
Il primo, storico, incontro si disputò quindi il 15 maggio all'Arena civica di Milano, davanti a più di 4.000 spettatori contro la nazionale di Francia, la quale aveva sfidato gli inglesi a casa loro perdendo 10-1 e che era stata inoltre battuta a Parigi dal Belgio per 0-4. La partita venne organizzata in occasione del VII° Congresso internazionale di football che si tenne proprio a Milano nella primavera di quell’anno. I giocatori italiani indossavano camicie bianche economiche con colletto inamidato, cinque di loro portavano mutandoni neri mentre gli altri sei li avevano bianchi. La formazione fu la seguente:
De Simoni (U.S. Milanese); Varisco (U.S. Milanese), Calì (Andrea Doria - Capitano); Trerè (Ausonia), Fossati (F.C. Internazionale), Capello D. (F.C. Torino); Debernardi (F.C: Torino), Rizzi (Ausonia), Cevenini I (Milan Club), Lana (Milan Club), Boiocchi (U.S. Milanese)
La Francia si presentava con la maglia a strisce bianco e azzurro e i paramani rossi; arbitro fu Goodley, il quale poté dirigere l’incontro in quanto aveva mantenuto la propria carica di arbitro ufficiale della Federazione inglese.
Dopo tredici minuti Pietro Lana, su passaggio di Boiocchi, firmò la prima storica rete della nazionale italiana, poi Fossati fece il 2-0. Terminò 6-2 per l'Italia, con Lana autore di tre reti e una grande euforia. Così il Corriere il giorno successivo terminava il lungo resoconto dell’incontro:
(…) una netta vittoria, e meritata, che avrebbe potuto anche essere maggiore. (…) La squadra italiana si attenne (…) ad un gioco basso, raso terra: velocissima sulla palla, instancabile, i suoi continui passaggi snervarono gli avversari e li scombussolarono. Fu questa rapidità di gioco che ci fruttò la vittoria, unita al grande spirito di altruismo di cui diedero prova i forwards, che avanzavano di passaggio in passaggio. Tutti gli italiani vollero superarsi e sono tutti degni di lode.”
Non si può peraltro tacere ciò che scrisse La Stampa Sportiva a commento della larga vittoria:
(...) E' da notarsi però che la squadra nazionale francese non annovera punto i rappresentanti dei grandi Club come il Racing, lo Stade, l'A.S.F., il Club Fraçais, ecc., che sono dissidenti dalla Federazione francese in seguito ancora alle controversie, dilettantismo o professionismo, lasciate insolute da due anni dalla pseudo-dilettantistica Federazione internazionale ieri radunatasi a Congresso a Milano. (...)”

Così la F.I.G.C. ricorda quella storica partita: https://youtu.be/HYl3VmZegGM

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