venerdì 19 dicembre 2025

🌲 IL FOOTBALL DEI PIONIERI DURANTE LE FESTE DI NATALE (Parte I)

(Il Natale al tempo del football dei pionieri. Iniziamo oggi un viaggio nei giorni festivi trascorsi a dar calci ad un pallone, con una serie di articoli dedicata agli incontri internazionali che si disputavano in Italia nel periodo delle festività di fine anno. )

1.Le origini 

Lo sport in generale, e il football sin dalle sue origini, si è spesso legato a manifestazioni di solidarietà e beneficenza. Già sul finire del XIX secolo, infatti, il giornale milanese di orientamento democratico Il Secolo organizza in occasione del Santo Natale Alberi di Natale di raccolte fondi per i bisognosi. Con le festività del 1897 anche La Gazzetta dello Sport aderisce nel sensibilizzare i propri lettori a partecipare all'Albero di Natale de Il Secolo:

    “(...) I nostri lettori, gli sportsmen, sono nella loro maggioranza agiati, prediletti dalla fortuna; ma lo sport, oltre all'irrobustire il corpo, ingentilisce l'animo: i lettori della Gazzetta dello Sport non possono restare indifferenti al pensiero di riuscire a dare la gioia a qualche povera famiglia nel giorno della festa natalizia. (...)”1

Per il Natale del 1900 nel ricco programma di un ormai consolidato binomio sport e beneficenza fa la sua comparsa anche il football con la partita giocata dal Milan contro la Mediolanum2.

Fermandoci – per ciò che ci interessa – al solo gioco del football, ancor prima della fondazione della Federazione calcistica italiana e della disputa della prima edizione del campionato – entrambi datati 18983 - come sappiamo nel nostro Paese si gioca al football in varie città, come abbondantemente testimoniato da notizie – spesso trafiletti – riportate dai quotidiani dell'epoca. Si gioca prevalentemente in primavera, ma non si disdegna di rincorrere il pallone anche in autunno e in inverno. Solo per citare l'evento più famoso, basti qua ricordare il torneo che il 1°novembre del 1897 viene disputato al Velodromo Umberto I di Torino4 e ancor più la partita che giocano sempre a Torino in Piazza d'Armi il Football Club Torinese e l'International Football Club di Torino domenica 26 dicembre.

Questa è la prima partita “natalizia” di cui si ha notizia certa giocata in Italia, La Gazzetta dello Sport ne scrive nel numero del 31 dicembre:

    “Domenica ebbe luogo una partita fra le squadre miste del Club Torinese e del Club Internazionale. Fra i signori Jourdan e avv. Pecco successe un formidabile urto. L'avv. Pecco ebbe rotto il naso ed il Jourdan riportò una non indifferente ferita alla tempia sinistra.

    Furono fatti medicare alla vicina farmacia dopo di che da bravi footballers ritornarono sul campo per terminare la partita. (...)”

A chiosa dell'articolo relativo sempre alla gara del 26 dicembre 1897, La Gazzetta dello Sport accenna ad un nuovo incontro fissato per il giorno dell'Epifania del 1898, incontro che passerà alla storia come la prima partita di football in Italia giocata da squadre di due città diverse:

    “(…) Il giorno 6 gennaio la migliore squadra si reca a Genova per la sfida lanciata dal Genoa Cricket and Athletic Club.”5

Di quell'incontro sappiamo davvero tutto: tanto spazio viene dato dai giornali dell'epoca6, mentre Gianni Brera nella sua Storia critica del calcio in Italia fornisce anche la rendicontazione finanziaria di quella partita7.

Ciò detto per doverosa premessa, per quel che riguarda gli incontri internazionali nel periodo natalizio giocati in Italia occorre attendere qualche anno ancora, più precisamente il 1903, quando in primavera per la prima volta una squadra italiana affronta una squadra estera8.

Il 1903 è anno da cerchiare in rosso perché in dicembre il Genoa mette per la prima volta in palio un trofeo che nel breve volgere sarà destinato a diventare il più ambito tra i molteplici trofei disputati negli anni pionieristici del nostro football: la Palla Dapples9. Basti qua ricordare che il regolamento prevedeva la disputa del trofeo nel periodo dal 1° novembre al 30 aprile di ogni anno10, tanto che molte sfide negli anni andranno a caratterizzare le festività natalizie. Solo per citare le prime partite, già in quel 1903 la primissima sfida lanciata al Genoa è quella dell'Andrea Doria: il 20 dicembre a Ponte Carrega le due squadre pareggiano 1 a 1 e pareggio sarà anche il secondo match giocato il 26 dicembre. Solo alla terza gara, quella del 6 gennaio 1904, una delle due squadre ha la meglio sull'altra, è il Genoa che battendo l'Andrea Doria 6 a 2 si aggiudica il trofeo. Inizia così una storia affascinante di sfide lanciate che si protrarranno sino al 26 dicembre 1909, giorno in cui i riflettori sulla Palla Dapples si spegnerano per sempre con la definitiva conquista del trofeo da parte del Genoa, ma avremo modo di ritornare in argomento nelle prossime puntate.

Chiudiamo la parentesi riguardante la Palla Dapples e restiamo, però, alle feste di fine anno di quel 1903 perché a Genova, Milano e Torino sono in programma incontri internazionali di rilievo.

 


A Genova si gioca una doppia sfida che una squadra mista composta da giocatori del Genoa e dell'Andrea Doria affronta contro gli svizzeri del Club Athletique di Ginevra. Giovedì 1° gennaio 1904 al Velodromo del Bisagno gli svizzeri hanno la meglio per 2 a 1, mentre il 3 gennaio, questa volta a Ponte Carrega, il match finisce in parità, 1 a 111.

Il match in programma sul campo dell'Acquabella a Milano tra il Milan e il Club Lyon Olympique, invece, non viene disputato a causa delle forti nevicate che interessano Milano e la Lombardia12.

Mistero, infine, per quel che concerne l'annunciata partita di Torino.

La Stampa di Torino nel numero del 25 dicembre annuncia per il 3 gennaio il match internazionale tra la Juventus e i francesi del Lione, indicando per questi ultimi il nome “Racing Club”, mentre nel numero del 29 dicembre riporta la notizia della gara prevista a Milano tra il Milan e il Club Olympique di Lione, “che domenica 3 gennaio si misurerà a Torino con i campioni della Juventus”: è evidente l'incongruenza con la notizia del 25 dicembre circa il nome esatto dell'avversario della Juventus13. L'errore ci può stare, siamo pur sempre agli inizi del football in Italia e la conoscenza delle squadre straniere è ancora parecchio approssimativa, comunque sia quel match viene annullato e pertanto non disputato.

Buon Natale e alla prossima!

 🌲🌲🌲

(Continua - 1)

--------------------------------

1Cfr. La Gazzetta dello Sport del 13 dicembre 1897

2https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2020/12/il-football-favore-de-lalbero-di-natale.html

3BASSI, ALESSANDRO, Solo un gioco?:Scritti di storia del calcio, Independently published, 2024

4Cfr. La Stampa del 2 novembre 1897

5Cfr. La Gazzetta dello Sport del 31 dicembre 1897

6A solo titolo di esempio, non esaustivo, basti ricordare gli articoli apparsi su Il Secolo XIX del 6 gennaio 1898: La Gazzetta dello Sport del 7 e 10 gennaio 1898; Il Caffaro del 7 e 8 gennaio 1898.

7BRERA, GIANNI, Storia critica del calcio in Italia, Bompiani, Milano, 1978

8https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2024/03/gli-incontri-internazionali-di-pasqua.html

9Per un quadro più esaustivo sul trofeo, si legga il mio articolo scritto per calciomercato.com: https://www.calciomercato.com/news/la-leggenda-della-palla-dapples-un-trofeo-che-valeva-piu-della-s-20753

10Cfr. La Gazzetta dello Sport del 21 dicembre 1903

11Cfr. La Stampa del 2 gennaio 1904; La Gazzetta dello Sport del 4 gennaio 1904; La Stampa Sportiva del 10 gennaio 1904

12Cfr. La Gazzetta dello Sport del 1 gennaio 1904

13Cfr. La Stampa del 25 e 29 dicembre 1903

mercoledì 10 dicembre 2025

Album Calciatori Panini Serie B 2025-2026

 La magia delle "figu" Calciatori Panini quest'anno raddoppia! 

Dal 19 dicembre sarà disponibile l'album Calciatori Panini 2025-2026 dedicato alla Serie BKT!

 

 


giovedì 20 novembre 2025

⚽PLAY OFF MONDIALI DA BRIVIDI!

 Tra poche ore sapremo con chi l'Italia dovrà giocare per qualificarsi alla fase finale della Coppa del Mondo di calcio maschile del 2026.

L'avversario del primo turno uscirà da un'urna nella quale sono presenti Svezia, Romania, Macedonia del Nord e Irlanda del Nord, e ben tre di queste nazionali in passato hanno già sbarrato la strada agli Azzurri verso il mondiale.


⚽ Qatar 2022

Il precedente più recente solo quattro anni fa.

Nei gironi di qualificazione l'Italia termina seconda alle spalle della Svizzera (ricordate il rigore sbagliato da Jorginho all'89° proprio contro la Svizzera?), al termine di un poco esaltante 0 a 0 a Belfast contro l'Irlanda del Nord.

Ai play off l'Italia di Mancini – da una manciata di mesi campione d'Europa – si ferma al primo turno eliminata sorprendentemente dalla Macedonia del Nord che vince 1 a 0 a Palermo.

È la sconfitta che impedisce all'Italia di essere presente alla fase finale del Mondiale per la seconda edizione consecutiva.


⚽ Russia 2018

Sì, perché già quattro anni prima l'Italia era inciampata ai play off “di riparazione”.

L'avversario allo spareggio è la Svezia. L'andata a Solna vede i padroni di casa vincere di misura per 1 a 0 grazie ad un rocambolesco goal che lascia comunque vive le speranze per il ritorno. Purtroppo però, a San Siro l'Italia di Ventura non va oltre lo 0 a 0 che premia la Svezia e lascia a casa gli Azzurri, che dopo 60 anni non riescono ad accedere ad una fase finale del Mondiale.


⚽ Svezia 1958

Era già accaduto, infatti, che l'Italia non riuscisse a qualificarsi per la fase finale della Coppa del Mondo nel 1958: allora fu l'Irlanda del Nord a sbarrare la strada all'Italia, non in uno spareggio “secco”, ma nella partita decisiva del mini girone di qualificazione. 

👉 Se vi va vi propongo la lettura di un pezzo che avevo scritto tempo fa per calciomercato.com proprio in merito a quella mancata qualificazione:

https://www.calciomercato.com/notizie/1958-il-mondiale-mancato-dall-italia-una-nazionale-povera-finisc/1312884


 

 

 

venerdì 14 novembre 2025

Album Calciatori Panini 2025-2026

 

 

In anticipo rispetto agli anni precedenti, gustosa anteprima del classico appuntamento di fine anno con l'album di figurine più amato. 

Da martedì 18 novembre in edicola allegato a Topolino troveremo l'album Calciatori Panini 2025-2026 con 4 pacchetti di figurine!


mercoledì 29 ottobre 2025

📷 Album di football perduto

 BOLOGNA - TORINO 1920

 


Campionato Prima Categoria 1919/20

Girone C di Semifinale Interregionale Nord

Bologna - Torino 2-1 del 29 febbraio 1920

domenica 26 ottobre 2025

26 ottobre 1863: nasce la Football Association

 

Con la rivoluzione industriale e il progresso scientifico e tecnologico il XIX° secolo porta con sé dalle isole britanniche anche lo sport, in particolare il gioco del football, sdoganato dalla profonda tradizione popolare ed edulcorato dai tratti più brutali e violenti di quello che – in tono spregiativo – era denominato mob football.

Le classi dominanti, oltre a vedere nello sport un sano e cavalleresco modo di sfidarsi, nella compassata cornice del college, considerano l'attività sportiva anche come uno degli strumenti di disciplina per gli studenti: controllare, delimitare la violenza dello sport popolare all'interno del college può servire a dare uno sfogo disciplinato all'irruenza dei giovani1. Così public school e college favoriscono l'attività sportiva, compreso il football che proprio da quei luoghi parte alla conquista del mondo. Prima, però, ci sarebbe da decidere con quali regole giocare, uniformare perlomeno quelle esistenti, perché quasi ogni college ha norme, usi e costumi propri nel giocare a football. E se – tra mito e realtà – giusto due secoli fa – era il 1823 – lo studente William Webb Ellis ignorando le regole percorse palla in mano tutto il campo del college di Rugby facendo così nascere il rugby game (il primo a dotarsi di un regolamento organico, negli anni '40 del XIX secolo), in altri college non c'era uniformità né sul sistema dei punteggi, né sul numero dei giocatori2.

A Cambridge e a Eton vennero redatti regolamenti del gioco del football, frutto di compromessi, discussioni e accordi tra vari college, con lo scopo di poter giocare tra college diversi senza problemi. Non solo. Verso la metà del secolo il gioco del football esce dagli atenei, tanto che a Sheffield, nel 1857, non solo viene redatto un altro regolamento – le famose Sheffiled Rules – ma anche creato quello che possiamo senz'altro definire il primo club calcistico della storia, lo Sheffield Football Club3.

 

L'anno davvero di svolta è il 1863.

Agli inizi di ottobre un nuovo regolamento di Cambridge viene redatto da un comitato composto da ex studenti di Eton, Harrow, Rugby, Shrewsbury, Marlborugh e Westminster. A quel punto entra in scena un avvocato di Hull che propone di creare un organismo che controlli e regolamenti il gioco del football: l'avvocato in questione è Ebenezer Cobb Morley che organizza così la riunione che il 26 ottobre del 1863 mette attorno ad un tavolo alla Freemansons'Tavern di Long Acre a Covent Garden a Londra i rappresentanti di undici club calcistici londinesi.

Quelle undici società erano: No Names di Kilburn, Barnes Club, War Office Football Club, Crusaders, Forest Club di Leytonstone, Percival House of Blackheath, Crystal Palace Club, Blackheath Club, Kensington School, Surbiton Club e Blackheath Preparatory School4.

Come riporta Alcock nel suo Football – The Association Game del 1906: i rappresentanti di queste società si uniscono formalmente in un'associazione “to be called the Football Association”5.

 

È il primo atto ufficiale della Football Association, seguito da numerose altre riunioni che si tengono sino a dicembre 1863. Il nodo più ingarbugliato da sciogliere riguarda il gioco maschio: da una parte c'è chi vuole continuare a permettere l'uso delle mani e dell'hacking, cioè permettere cariche anche violente sul portatore di palla, dall'altra chi lo vuole vietare. La votazione finale su questo tema vede il prevalere dei secondi sui primi per 13 voti a 46, anche grazie all'attività di Morley che caldeggia l'adozione della filosofia delle regole di Cambridge. Così, dopo l'ultima riunione dell'8 dicembre 1863 viene pubblicato il primo regolamento del gioco del football7.

Il primo match giocato con questo regolamento è del 19 dicembre 1863, quando a Mortlake il Barnes (la squadra di Morley) e il Richmond pareggiano 0 a 0.

 

-------------------------------

1Antonio, Papa – Guido, Panico, "Storia sociale del calcio in Italia", Il Mulino, Bologna 2002

2https://www.treccani.it/enciclopedia/calcio-la-storia-del-calcio_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/

3Manu, Gabriele, Scialanga, Marco, Football tra storia e leggenda – Dalle origini al calcio moderno, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012

4Bassi, Alessandro, Il football dei pionieri – Storia del campionato di calcio in Italia dalle origini alla I guerra mondiale, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012

5Alcock, charles William, Football – The Association Game, George Bell & sons., London, 1906

6Hill, Tim, A photographic history of english football, Parragon Books, Bath, 2004

7Manu, Gabriele, Scialanga, Marco, Op. cit.

domenica 28 settembre 2025

📷 Album di football perduto

 Genoa - Lazio 4-1 del 15 luglio 1923



La partita è la finalissima di andata del campionato di Prima Divisione 1922/23, che vedrà la vittoria del Genoa per 4-1 sul proprio campo di Via del Piano a Marassi.
Il Genoa arriva alla finalissima nazionale dopo aver vinto il girone finale della Lega Nord battendo Pro Vercelli e Padova; la Lazio dopo aver vinto la finale di Lega Sud contro il Savoia.

Nella foto il Laziale Saraceni II e il genoano Catto tentano di intercettare il pallone di testa.


(Fotografia tratta da "Il Calcio" del 23 luglio 1923)

giovedì 25 settembre 2025

BUON COMPLEANNO REGGIANA!

Il Giornale di Reggio

Con le celebrazioni del 4 novembre 1918 tornava finalmente la pace e si ricominciava a parlare di football. Sul finire del 1918 a Reggio Emilia viene ricostituita l'Unione Sportiva Edera e La Gazzetta dello Sport nel numero de 27 dicembre si chiede se la vita sportiva a Reggio Emilia sia in ripresa, così come in tutte le altre città italiane, sottolineando come “la cittadinanza, la classe commerciale specialmente, gli enti cittadini dovranno non soltanto incoraggiare teoricamente, ma aiutare finanziariamente, come del resto avviene in quasi tutte le città e cittadine d'Italia, le iniziative sportive”1.

Il 9 febbraio 1919 iniziano gli allenamenti sul campo delle Tagliate fuori Porta Santo Stefano della squadra di football dell'U.S.Edera, allenamenti che vengono diretti da Severino Taddei2. Taddei è un nome di un'importanza capitale nella storia del football della città, perché lui sarà “il papà” della Reggiana. Nato a Reggio nel 1897 “Umberloun” – così soprannominato per il fisico possente - si appassiona da subito al nuovo gioco che pratica sul campo della palestra Camparini, parte soldato a Torino e da qui si arruola e finisce con il combattere sul Carso durante la Prima guerra mondiale3. Tornato a Reggio a guerra terminata, Taddei ha voglia di riprendere il discorso calcistico interrotto e gioca alcune partite con la squadra di football dell'Edera sino all'estate del 1919 quando il 5 giugno fonda egli stesso un club, con tanto di sottoscrizione pubblica:

Il 5 giugno 1919 per iniziativa del sig. Severino Taddei si fondò il Reggio F.B. And Kricket Club. (…) Il campo di gioco fu segnato sul prato del Mirabello alla distanza di circa 40 metri dalla V. Emilia”4; intanto a luglio viene anche ricostituita l'Audax Football Club con sede in via Emilia Santo Stefano 265, seppur sin da subito palesi grosse difficoltà finanziarie, tanto che la Presidenza sul finire di agosto lancia una pubblica petizione con tanto di apertura di un libretto bancario presso la Cassa di Risparmio ove far fluire le donazioni6. Queste società per tutta l'estate del 1919 organizzano incontri e manifestazioni sportive, anche se la più attiva è senza dubbio l'Edera che in occasione dei festeggiamenti del XX settembre, assieme alle autorità militari e alle associazioni patriottiche, organizza una due giorni di eventi sportivi al Mirabello, con serata di gala prevista al teatro Municipale con la messa in scena della “Norma”7.

Sempre il 21 settembre il Reggio pareggia in amichevole con il Bologna allo Sterlino per 2 a 2 con doppietta di Cagnoli8, ma ormai i giochi sono fatti e il calcio cittadino sta finalmente per riunirsi sotto un'unica bandiera.

Il 25 settembre 1919 i soci del Reggio Foot-Ball Kricket Club, dell'Audax e della Juventus, “(...) desiderosi di combattere sui campi dello sport battaglie degne del bel nome sportivo della nostra città” si riuniscono e danno vita all'Associazione Reggiana Calcio9. Appena tre giorni più tardi la squadra della Reggiana disputa la sua prima partita a Mantova: si gioca sotto una pioggia torrenziale e la vittoria arride al Mantova per 3-010. Così Il Giornale di Reggio spiega i motivi della sconfitta:

“(...) La vittoria dell'A.C.M. non può quindi stupire né demoralizzare, perchè i nostri furono fortemente danneggiati dalla pioggia, dallo stato del campo e dalla mancanza per quasi tutto il secondo tempo del centro half Vacondio, contuso (…)”11.

Sempre lo stesso giorno, a Reggio Emilia, la seconda squadra della Reggiana giocava contro i concittadini dello Sport Club Giovanile e quella partita generò più di una polemica. In verità quell'incontro non venne mai terminato per le reiterate e vibranti proteste dei giocatori dello Sport Club Giovanile che ritenevano la rete della Reggiana convalidata dall'arbitro segnata in fuorigioco. Le proteste andarono avanti per così tanto tempo che i giocatori della Reggiana abbandonarono il campo12. Il 3 ottobre nei locali del Caffè Falcelli in Piazza Grande durante l'assemblea straordinaria veniva ratificato lo statuto societario13: finiva così quel lungo processo che iniziato una decina di anni prima con i primi calci di alcuni ragazzini aveva portato alla nascita della società che da quel momento avrebbe contraddistinto la città di Reggio Emilia nel calcio italiano. 

 

-----------------------

 

1Cfr. La Gazzetta dello sport del 27 dicembre 1918

2Cfr. Il Giornale di Reggio del 6 febbraio 1919

3Del Bue, 2007, pagg. 27-28

4Barbieri, 1922, pag.191; Il Giornale di Reggio del 7 giugno 1919

5Cfr. Il Giornale di Reggio del 30 luglio 1919; Cfr. La Gazzetta dello sport del 19 settembre 1919

6Cfr. Il Giornale di Reggio del 27 agosto 1919

7Cfr. La Gazzetta dello sport del 18-21 settembre 1919

8Cfr. La Gazzetta dello sport del 24 settembre 1919

9Cfr. Il Giornale di Reggio del 30 settembre 1919

10Cfr. La Gazzetta dello sport del 30 settembre 1919

11Cfr. Il Giornale di Reggio del 2 ottobre 1919

12Cfr. Il Giornale di Reggio del 7 ottobre 1919

13Cfr. Il Giornale di Reggio del 3 ottobre 1919


martedì 16 settembre 2025

LA COPPA DEI CAMPIONI

Oggi inizia finalmente la Champions League.

Oltre 70 anni fa si incominciò a pensare ad un torneo continentale che riunisse le migliori squadre d'Europa per decretare chi fosse la migliore del “Vecchio continente”.

Di seguito, in sintesi, i passi fondamentali che portarono alla nascita della Coppa dei campioni, la cui prima edizione venne disputata nel 1955-56 e vinta dal Real Madrid.

 

Ovviamente gli inglesi c'entrano con l'inizio di questa meravigliosa storia, ma non attivamente. È in reazione ad un atteggiamento, ad una postura – forse più giornalistica che altro – di boria inglese che un giornalista francese “butta giù” un'idea intrigante. In verità si può anche affermare che la Coppa dei Campioni sia nata per mano giornalistica, anche se già negli anni precedenti tentativi di mettere uno contro l'altra le migliori formazioni d'Europa c'erano già stati. Con alterne fortune.

Negli anni'20 l'austriaco Hugo Meisl lavora alacremente sull'idea di creare tornei che possano riunire il meglio del calcio continentale dell'epoca, sia a livello di nazionali, sia di club. Ed essendo il meglio espresso dal calcio danubiano e mitteleuropeo nel 1927 vede la luce la Coppa dell'Europa Centrale, che viene giocata dalle migliori squadre di Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia1.

Con la fine della Seconda guerra mondiale, mutano un po' tutti gli scenari europei, non solo politici, sociali ed economici, ma anche calcistici. Ormai la mitteleuropa non è più espressione del meglio del calcio continentale, nuovi soggetti, nuove Nazioni, nuove idee smuovono il mondo calcistico. Tra tutti questi stravolgimenti, la voglia di misurarsi e di competere delle società resta immutata e ben presto si fa esigente la necessità di organizzare un torneo che possa mettere una di fronte all'altra le migliori squadre d'Europa. Il meglio del calcio europeo, in quei primi mesi post bellici viene individuato in Italia, Spagna, Portogallo e Francia e le Federazioni di questi quattro paesi – tutti dell'area latina – danno vita alla Coppa Latina2.

È però con il 1954 che il destino muta e modifica per sempre lo scenario delle sfide continentali.

Gli inglesi, si diceva. Beh, loro il football l'hanno fatto diventare “moderno” alla metà dell'800 e da allora per lunghi decenni si sono reputati i “maestri”, migliori quindi di tutti i “continentali”. Anche quando parte la Coppa del mondo gli inglesi non vi partecipano, ma con il passare degli anni – e con qualche sconfitta di troppo che inevitabilmente subiscono – con il secondo dopoguerra decidono di compiere il “grande passo” di mettersi in gioco. E le cose non è che vadano un gran che bene. Nel 1950 la Nazionale inglese viene eliminata dagli USA, non proprio uno squadrone, mentre nel 1954 esce ai quarti per mano dei campioni in carica dell'Uruguay.

Per quel che riguarda, invece, la storia dei club, forse anche per un intrinseco – e ben remunerato - desiderio di far conoscere il gioco ai profani, sin dalla fine del XIX secolo molte squadre – anche professionistiche – giocano partite di esibizione e tornei amichevoli in giro per l'Europa. La casistica è veramente ampia: qua mi limiterò a ricordare alcune importanti esibizioni avvenute in Italia3 e, soprattutto, il torneo di calcio dell'Esposizione universale di Parigi del 1937 quando il Bologna di Weisz in finale umiliò i “maestri” del Chelsea per 4 a 14.

Insomma, gli anni'50 del XX secolo iniziano con varie delusioni, mitigate però da un paio di vittorie del Wolverhampton Wandereres che fanno gonfiare di molto il petto al giornalismo inglese.

Tutto tra origine da alcune amichevoli che il Wolverhampton organizza in occasione dell'inaugurazione del suo nuovo stadio. Le squadre invitate sono di tutto rispetto: la grande Honvéd di Puskás, Kocsic e degli altri fuoriclasse ungheresi, e la forte squadra sovietica dello Spartak di Mosca. Le due vittorie che il Wolverhampton riesce a cogliere (soprattutto il galvanizzante 3 a 2 ottenuto in rimonta contro gli ungheresi) vengono enfatizzate dalla stampa di Sua Maestà forse con un po' troppo zelo, tanto è vero che il Daily Mail arriva a scrivere che il Wolverhampton “è la migliore squadra del mondo”, riprendendo un'espressione utilizzata proprio dal manager dei Wolves, Stan Cullis: “there they are, the champions of the world”5.

Ora, va bene che già da mezzo secolo era stata firmata l'Entente Cordiale tra Gran Bretagna e Francia, ma i rapporti tra le due Potenze erano sempre state un filo vivaci e frizzanti anche successivamente, fatto sta che in Francia la stampa quella dichiarazione non la prende tanto bene. Soprattutto questo trionfalismo non lo digerisce il francese Gabriel Hanot che quelle gare le aveva viste dal vivo, caporedattore della testata sportiva L'Équipe.

Proprio dalle pagine de L'Équipe Hanot frena subito gli entusiasmi inglesi: “(...) prima di proclamare l'invincibilità del Wolverhampton aspettiamo che replichi le sue vittorie a Budapest e a Mosca. E vediamolo di fronte al Milan e al Real Madrid”6. Non solo. Hanot poi si spinge oltre fantasticando e al tempo stesso lanciando l'idea di un torneo che metta l'una contro l'altra le migliori squadre d'Europa.

Da quel momento un po' tutto procede in discesa. Nel corso dei mesi successivi l'idea viene affinata, e se in un primo momento UEFA – nata da pochissimi mesi7 – appare piuttosto tiepida, i francesi non si danno per vinti e si rivolgono direttamente ai proprietari dei maggiori club europei, incontrando – all'opposto – molto entusiasmo.

L'inizio di aprile del 1955 è decisivo. A Parigi L'Équipe convoca una riunione con i rappresentanti dei principali club continentali trovando un solido alleato in Santiago Bernabeu, presidente del Real Madrid, che giusto in quel periodo sta costruendo una squadra da leggenda8. L'UEFA a quel punto nella sua riunione sempre di aprile non può far altro che “benedire” la manifestazione pretendendo solo che fossero le rispettive federazioni nazionali ad autorizzare la partecipazione alle squadre9 e che venissero riunite tutte le Nazioni europee con la presenza di squadre delle democrazie popolari, delle dittature iberiche e del blocco sovietico10.

Tutto dunque è pronto e il 4 settembre del 1955 inizia finalmente la prima edizione della Coppa dei Campioni con la partita tra Sporting Lisbona e Partizan Belgrado. La formula è semplice: gare di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Per l'Italia partecipa il Milan che esordisce a San Siro il 1° novembre, perdendo contro il Saarbrücken, campione della Saar, per 3 a 4, salvo poi vincere in trasferta al ritorno per 4 a 1.


--------------------------------------------


1https://www.calciomercato.com/news/juventus-squalificata-per-indisciplina-il-bologna-vince-in-europ-49568

2https://www.calciomercato.com/news/coppa-latina-milan-vincente-e-torino-rinato-nell-antenata-della--92296

3Alessandro, Bassi, Il football dei pionieri – Storia del campionato di calcio in Italia dalle origini alla I guerra mondiale, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012; Alessandro Bassi, Solo un gioco? Scritti di storia del calcio, ‎ Independently published, 2024

4https://www.calciomercato.com/news/l-expo-di-parigi-del-1937-e-il-bologna-dominatore-del-calcio-eur-20448

5Hill. Tim, A photographic history of English Football, Parragon, Bath, 2004

6https://www.treccani.it/enciclopedia/calcio-competizioni-per-club_(Enciclopedia-dello-Sport)/

7https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2024/06/15-giugno-1954-nasce-l-uefa.html

8Antonio, Papa – Guido, Panico, “Storia sociale del calcio in Italia”, Il Mulino, Bologna, 2002

9https://www.treccani.it/enciclopedia/calcio-competizioni-per-club_(Enciclopedia-dello-Sport)/

10https://giocopulito.it/la-nascita-della-coppa-dei-campioni/

sabato 13 settembre 2025

📷 Album di football perduto

 INTERNAZIONALE - JUVENTUS, 28 NOVEMBRE 1909

 

 

Domenica 28 novembre all'Arena l'Internazionale ospita la Juventus in una giornata caratterizzata dall'intenso freddo. le due squadre si erano già affrontate due settimane prima, a Torino, quando a prevalere erano stati i bianconeri.

I pronostici della vigilia davano la Juventus favorita: i biancoeri erano reduci dalla vittoria (3-0) nel derby contro il Torino, mentre i nerazzurri venivano dalla netta sconfitta casalinga (1-4) contro la Pro Vercelli.

Tutti si aspettavano un dominio bianconero, invece a prevalere in una gara dura e violenta fu l'Internazionale che con la rete di Engler vinse 1 a 0.

(Fotografia tratta da La Stampa Sportiva)
 

 

lunedì 8 settembre 2025

📷 Album di football perduto: Israele - Italia

📷 Album di football perduto: Israele - Italia

 

 

Il 15 ottobre 1961 a Tel Aviv la nazionale italiana incontra per la prima volta nella sua storia Israele.

La partita è valida per le qualificazioni alla Coppa del mondo del 1962.

Dopo aver chiuso il primo tempo sotto per 2 a 0, l'Italia grazie al rigore trasformato da Lojacono al 53° (fotografia Stampa Sera) inizia la rimonta che la vedrà al 90° vincere per 4 a 2.




 

mercoledì 3 settembre 2025

⚽1925: LA NUOVA REGOLA DEL FUORIGIOCO CHE CAMBIO' IL FOOTBALL

L'estate fu quella del 1925, l'estate in cui la modifica alla regola del fuorigioco cambiò nel profondo il gioco del calcio.


 Ancora nella prima metà degli anni'20 la regola del fuorigioco prevedeva che per considerare in gioco un calciatore occorreva che tra sé e la linea di porta vi fossero almeno 3 avversari1
 
In Inghilterra, dove di tattica se ne masticava parecchia, i difensori del Notts County spesso si spostavano di posizione per sistemarsi uno dietro all'altro, mettendo così in fuorigioco il centravanti avversario. Lo stratagemma piacque molto in particolare al difensore del Newcastle United, William McCracken che non solo li imitò ma teorizzò addirittura la mossa come variante tattica, diventando il “re del fuorigioco”. Semplicemente appena prima che partisse il lancio per il centravanti avversario i due terzini dovevano convergere al centro e uno dei due – il terzino volante, colui che doveva marcare il centravanti – si andava a mettere davanti al suo compagno. Così facendo, il centravanti finiva sempre in fuorigioco e il buon McCracken – assieme al suo compagno Hudspeth – diventò una leggenda. L'uso di questo stratagemma venne esasperato e ciò portò ad un progressivo arretramento del centravanti che nel tentativo di eludere il fuorigioco subì una trasformazione diventando una sorta di rifinitore per le ali e soprattutto per le due mezzali che si inserivano da dietro. Peccato soltanto che di tutto ciò ne risentì parecchio lo svolgimento della gara, che finì per essere spessissimo interrotto2.

Il risultato? Non si segnava più, la noia diventava protagonista delle partite e il pubblico si allontanava dagli stadi. La fine del calcio? Ovviamente no, perchè l'International Board aveva pronto l'antidoto e nel 1925, modificando la regola del fuorigioco, permise un nuovo salto evolutivo al gioco del pallone.

Su proposta della Federazione scozzese, infatti, l'International Board nella riunione di Parigi del 13 giugno 1925 statuì di ridurre da tre a due il numero di difensori necessari per mettere in fuorigioco l'avversario:

When a player plays the ball, any player of the same side who at such moment of playing is nearer to his opponents' goal-line is out of play, and may not touch the ball himself, nor in any way whatever interfere with an opponent, or with the play, until the ball has been again played, unless there are at such moment of playing at least two of his opponents nearer their own goal-line. (...)”3.


La modifica entrò in vigore con l'inizio della nuova stagione calcistica.

Gli allenatori da subito iniziarono a pensare alle nuove contromisure da adottare. In special modo un allenatore legherà indissolubilmente il proprio nome a questa novità regolamentare: Herbert Chapman4 riuscirà a trovare la risposta difensiva perfetta alla nuova regola del fuorigioco, arretrando il centromediano dandogli il compito esclusivo di marcare il centravanti avversario. il nuovo sistema di gioco – che fece vincere a Chapman tutto quello che c'era da vincere – sarebbe stato definito dalla stampa come Chapman System, meglio noto come “Sistema”5.

In Italia la modifica alla regola del fuorigioco venne recepita dalla FIGC prima dell'inizio della stagione 1925-26, con il comunicato della Commissione Tecnica Federale del 3 settembre6.




---------------------

1 Carosi, Julian, The history of offside, Kenaston.org. La regola risaliva agli anni 1865-66, quando mutò il numero di giocatori avversari richiesti per non essere in fuorigioco. Prima di tale data la regola – codificata nelle cd. Cambridge Rules – prevedeva che tra giocatore e la porta ci fossero più di tre avversari. Il tenore della regola n.9 dell'off-side del regolamento di Cambridge nel 1856 era infatti il seguente: If the ball has passed a player and has come from the direction of his own goal, he may not touch it till the other side have kicked it, unless there are more than three of the other side before him. No player is allowed to loiter between the ball and the adversaries' goal”. Nel 1865-66 la Football Association modificava così la regola 6 relativa al fuorigioco: “When a player has kicked the ball, any one of the same side who is nearer to the opponents' goal-line is out of play and may not touch the ball himself nor in any way whatever prevent any other player from doing so until the ball has been player unless there are at least three of his opponents between him and their own goal (...)”.

2 Bassi, Alessandro, Solo un gioco? Scritti di storia del calcio, Independently published, 2024

3 Www.theifab.com

Bassi, Alessandro, Chapman, l'uomo del futuro che reinventò il calcio: il sistema, i campi illuminati, i numeri sulle maglie e..., https://www.calciomercato.com/notizie/chapman-il-genio-che-reinvento-il-calcio-il-sistema-i-campi-illu/1105881

5 Bassi, Op.cit., 2024

6 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 3 settembre 1925


domenica 31 agosto 2025

📷 Album di football perduto

 GENOA - JUVENTUS 1916

 

 

La fotografia (Guarneri-Cappelli) tratta da L'Illustrazione della guerra e la Stampa Sportiva ritrae una fase di gioco della partita tra Genoa e Juventus valida per il girone finale della Coppa Federale del 1916, disputata - stando alle cronache de La Stampa - davanti ad un "fiorito di eleganze femminili e di spiccanti divise militari in tribuna"

La partita termina sul punteggio di 2 a 1 per la Juventus, ma non basterà ai bianconeri per vincere la Coppa che andrà al Milan.

venerdì 22 agosto 2025

CALCIO D'ESTATE. IL TORNEO DI SAINT MORITZ (AGOSTO 1911)

 

L'estate calcistica del 1911 è una stagione davvero frizzante per le squadre italiane: ben due importanti tornei internazionali, infatti, le vedono protagoniste impegnate a fronteggiare squadre straniere. La voglia di uscire dai confini nazionali il football l'ha sempre avuta, sin dalle sue origini. Nell'età pionieristica del calcio sono stati numerosi i tornei transnazionali che hanno visto gareggiare squadre di diverse nazionalità1. Già abbiamo avuto modo di parlare del Torneo dell'Esposizione di Roma di inizio estate del 19112, sempre in quell'anno, sul finire di agosto, tre squadre italiane vengono invitate ad un altro importante torneo internazionale.


Torneo che si disputa nella verde Engadina nella rinomata località di Saint Moritz, già famosa e ambita stazione sciistica da oltre 40 anni, cioè da quando nel 1864 il visionario proprietario della pensione Faller – l'iconico Kulm Hotel – pensò bene di “allargare” la stagione turistica anche nel periodo invernale. La storia che ha per protagonisti gli incontri del torneo di calcio del 1911 non è però una storia d'inverno. La competizione viene organizzata per la fine di agosto, dal 22 al 25 del mese, aperta a sei squadre: due tedesche, una svizzera e ben tre italiane. Come inizio di stagione agonistica anticipata non è affatto male per le squadre italiane. Con l'estate del 1909 e con l'approvazione del nuovo regolamento organico federale la stagione calcistica in Italia si dilata: il campionato viene giocato nell'arco di due stagioni solari con inizio fissato in autunno e ripresa dell'attività dopo la pausa estiva nella seconda metà di settembre. La trasferta a Saint Moritz, quindi, è un piacevole anticipo di, chiamiamola così, preparazione alla nuova stagione calcistica. Le tre squadre italiane sono l'Unione Sportiva Milanese, il Torino e l'Internazionale che se la dovranno vedere con i freschi campioni di Germania del Viktoria Berlino, i blasonati Phoenix di Karlsruhe e gli elvetici dello Young Boys. La Gazzetta dello Sport nel numero del 21 agosto presenta accuratamente le tre compagini italiane, evidenziandone punti deboli e di forza. Per il giornale milanese delle tre italiane la più attrezzata è il Torino, mentre i più deboli dovrebbero essere i bianconeri a scacchi dell'Unione che si presentano con una formazione di tutti italiani e molti giovani3
 
La prima giornata si gioca dunque il 22 agosto.
I primi a scendere in campo sono proprio i milanesi dell'Unione che alle 10.15 del mattino vengono sconfitti 5 a 1 dallo Young Boys sotto una pioggia torrenziale. La pioggia è davvero l'assoluta protagonista del torneo, il campo diventa da subito fangoso con enormi pozze d'acqua tranne, a leggere il resoconto dell'inviato de La Gazzetta dello Sport, il settore centrale che presenta una lastra di cemento ricoperto con un po' di segatura. Comunque sia, gli svizzeri vincono agilmente, seppur occorre dire che l'U.S. Milanese per quasi tutta la partita ha dovuto giocare in dieci a causa dell'infortunio patito da Boldorini: mattatore della partita l'interno sinistro Marschmeyer – rinforzo proveniente dal San Gallo – autore di tutte le cinque reti degli elvetici, mentre l'unico gol degli italiani è di Rizzi che ribatte in rete dopo la respinta del portiere avversario del rigore tirato da Tonini.
Nel primo pomeriggio è stata la volta del Torino e i granata non hanno avuto scampo contro i fortissimi tedeschi del Viktoria che segnano a raffica, particolare da Otto Dumke che da solo ne infila ben 7: “(...) il giuoco esplicato dal Victoria fu leggero, ma al tempo istesso brillantissimo e cavalleresco. Alle loro combinazioni veloci ed efficacissime nulla poté la difesa torinese (…). Le combinazioni si svolsero sempre calme e sicure, la prontezza degli avanti, validamente sostenuti dalla seconda linea, dominò come volle la difesa italiana (...)4. Per il Torino è una disastrosa sconfitta per 0 a 9!
A chiudere il programma e a tentare di salvare l'onore italiano tocca all'Internazionale che dopo le 16 affronta l'altra compagine tedesca del Phoenix di Karlsruhe. Ancor prima di dare il calcio d'avvio sorge un problema: entrambe le squadre hanno maglie molto simili, dunque i milanesi si fanno prestare le divise dai giocatori del Torino. Così l'Internazionale in maglia granata affronta i forti tedeschi. Il primo tempo è molto equilibrato e termina 3 a 2 per il Phoenix, poi nella ripresa i tedeschi dilagano segnando altre 4 reti contro una sola dei milanesi.
Al termine della prima giornata il risultato per le italiane è mortificante: tre partite, tre sconfitte; in complesso 4 reti segnate e ben 21 subite! Si procede quindi al sorteggio tra le tre italiane per scegliere la quarta semifinalista: la fortuna arride all'Internazionale che se la vedrà ancora con il Phoenix, mentre il Viktoria giocherà contro lo Young Boys.
In realtà la semifinale tra Internazionale e Phoenix viene trasformata in amichevole. I milanesi hanno perso ben due giocatori pertanto sarebbero costretti a giocare la seconda partita in dieci e quindi chiedono il permesso di poter completare lo schieramento con il torinese Bachmann I. Per i tedeschi nulla in contrario, a patto però che l'Internazionale dichiari forfait e che l'incontro venga derubricato ad amichevole. E così accade. Svestita la casacca granata e indossata per l'occasione quella celeste prestata loro dal Viktoria, i giocatori dell'Internazionale danno vita ad un bell'incontro che portano onorevolmente a termine con un lusinghiero pareggio per 1 a 1. Nell'altra semifinale troppo forti si rivelano i tedeschi del Viktoria che eliminano 4 a 2 uno Young Boys “rinforzato” da giocatori di altre squadre: espediente quello svizzero non molto gradito dagli avversari tedeschi che hanno più volte lamentato il fatto che “(...) essi volevano incontrarsi cogli Young Boys e non colla squadra nazionale svizzera”5.
La finale è dunque un affare tutto tedesco. Secondo pronostico a vincere il torneo è il Viktoria che batte non proprio agevolmente i Phoenix per 2 a 1 sotto le sferzate di un fortissimo vento.


------------------------------------

1https://www.calciomercato.com/news/dai-pionieri-sino-alla-coppa-intercontinentale-e-toyota-cup-ecco-98798
2http://storiedifootballperduto.blogspot.com/2017/08/calcio-destate-torneo-dellesposizione.html
3Cfr. La Gazzetta dello Sport del 21 agosto 1911
4Cfr. La Gazzetta dello Sport del 23 agosto 1911
5Cfr. La Gazzetta dello Sport del 25 agosto 1911