L'estate fu quella del 1925, l'estate in cui la modifica alla regola del fuorigioco cambiò nel profondo il gioco del calcio.
Il risultato? Non si segnava più, la noia diventava protagonista delle partite e il pubblico si allontanava dagli stadi. La fine del calcio? Ovviamente no, perchè l'International Board aveva pronto l'antidoto e nel 1925, modificando la regola del fuorigioco, permise un nuovo salto evolutivo al gioco del pallone.
Su proposta della Federazione scozzese, infatti, l'International Board nella riunione di Parigi del 13 giugno 1925 statuì di ridurre da tre a due il numero di difensori necessari per mettere in fuorigioco l'avversario:
“When a player plays the ball, any player of the same side who at such moment of playing is nearer to his opponents' goal-line is out of play, and may not touch the ball himself, nor in any way whatever interfere with an opponent, or with the play, until the ball has been again played, unless there are at such moment of playing at least two of his opponents nearer their own goal-line. (...)”3.
La modifica entrò in vigore con l'inizio della nuova stagione calcistica.
Gli allenatori da subito iniziarono a pensare alle nuove contromisure da adottare. In special modo un allenatore legherà indissolubilmente il proprio nome a questa novità regolamentare: Herbert Chapman4 riuscirà a trovare la risposta difensiva perfetta alla nuova regola del fuorigioco, arretrando il centromediano dandogli il compito esclusivo di marcare il centravanti avversario. il nuovo sistema di gioco – che fece vincere a Chapman tutto quello che c'era da vincere – sarebbe stato definito dalla stampa come Chapman System, meglio noto come “Sistema”5.
In Italia la modifica alla regola del fuorigioco venne recepita dalla FIGC prima dell'inizio della stagione 1925-26, con il comunicato della Commissione Tecnica Federale del 3 settembre6.
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1 Carosi, Julian, The history of offside, Kenaston.org. La regola risaliva agli anni 1865-66, quando mutò il numero di giocatori avversari richiesti per non essere in fuorigioco. Prima di tale data la regola – codificata nelle cd. Cambridge Rules – prevedeva che tra giocatore e la porta ci fossero più di tre avversari. Il tenore della regola n.9 dell'off-side del regolamento di Cambridge nel 1856 era infatti il seguente: “If the ball has passed a player and has come from the direction of his own goal, he may not touch it till the other side have kicked it, unless there are more than three of the other side before him. No player is allowed to loiter between the ball and the adversaries' goal”. Nel 1865-66 la Football Association modificava così la regola 6 relativa al fuorigioco: “When a player has kicked the ball, any one of the same side who is nearer to the opponents' goal-line is out of play and may not touch the ball himself nor in any way whatever prevent any other player from doing so until the ball has been player unless there are at least three of his opponents between him and their own goal (...)”.
2 Bassi, Alessandro, Solo un gioco? Scritti di storia del calcio, Independently published, 2024
3 Www.theifab.com
4 Bassi, Alessandro, Chapman, l'uomo del futuro che reinventò il calcio: il sistema, i campi illuminati, i numeri sulle maglie e..., https://www.calciomercato.com/notizie/chapman-il-genio-che-reinvento-il-calcio-il-sistema-i-campi-illu/1105881
5 Bassi, Op.cit., 2024
6 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 3 settembre 1925