sabato 27 luglio 2024

Estate 1924: la Reggiana è promossa in Divisione Nazionale

 

A.C. Reggiana 1923-24. Il Calcio

La Reggiana nel 1924, pur essendo stata fondata da una manciata di anni, sfruttando le turbolenze federali ai piani alti e le “riforme” ai campionati che ne erano seguite, si era trovata sin quasi da subito a giocare con “ i grandi”.

Il football dei pionieri a Reggio. Il calcio a Reggio Emilia era arrivato con un attimo di ritardo rispetto ad altre città italiane, se è vero come è vero che la prima esibizione di football di cui si ha notizia certa in città è del gennaio 1909, cioè 10 anni prima della nascita della Reggiana. In verità a football i bambini e i ragazzini giocano anche prima di quella data, ma i giornali non ne fanno menzione. Comunque sia, dalla “data zero” del football a Reggio alla nascita della Reggiana ci sono anni pieni di tante squadre, tante partite, tante polemiche, gioie (poche), sconfitte (parecchie), una guerra mondiale e – fatto storico magari non abbastanza noto ma comunque significativo – la costruzione nel 1913 di un campo sportivo destinato al gioco del calcio interamente finanziato da mano privata1.


 I “ruggenti anni'20” del jazz e di Fitzgerald, ma anche gli anni degli scioperi, delle tensioni sociali, della fame e dell'avvento del fascismo, a Reggio sono pure gli anni della definitiva consacrazione del football e diventano il periodo storico più brillante nella storia della Reggiana sino alla nuova “età d'oro” granata che si avrà con gli anni'90. Il motivo? Semplice. La Reggiana negli anni'20 del XX secolo gioca spesso nel massimo campionato italiano, con salvezze galvanizzanti, promozioni e retrocessioni ottenute “in segreteria” tramite riforme e controriforme dei campionati, campioni in casacca granata (Felice Romano2 su tutti), allenatori stranieri dal pedigree importante (l'austriaco Sturmer) e partite che hanno fatto la storia granata: tra le altre una menzione particolare meritano i ben 146 minuti di gioco nello spareggio del '22 contro la Mantovana e la vittoria nello spareggio promozione contro l'Olympia Fiume nel 1924.

Il 1924 tra calcio e politica. Ed eccoci, quindi, al fatidico 1924, l'anno in cui la Reggiana – per la prima volta nella sua storia “sul campo” - ottiene la promozione in massima serie.

Con il 1924 la nuova presidenza granata, nella persona del Presidente Vittorio Palazzi Trivelli e del segretario Pietro Pietranera, punta decisamente in alto. La Reggiana vuole essere competitiva e non bada a spese, gli acquisti sono tutti di livello, così che la squadra che viene allestita ha tutto per giocarsi sino all'ultimo la promozione. Attorno alla “stella” Felice Romano vengono aggiunti tasselli importanti come gli attaccanti Sereno (dalla Juventus), Rasia (dal Parma) e il centravanti Michelin (dalla Novese), mentre per la panchina viene richiamato, dal Torino, l'austriaco Karl Sturmer, già allenatore della Reggiana nei precedenti due tornei di Prima Categoria3.

L'anno 1924 è bello denso di avvenimenti, un anno nel quale sport e politica non si fanno mancare nulla e la cronaca spesso e volentieri si tinge di nero.

Se a livello di calcio internazionale il mondo e, in particolare, l'Europa si innamorano della nazionale dell'Uruguay e dei suoi campioni che impreziosiscono il torneo calcistico dei Giochi olimpici di Parigi, il calcio italiano si incendia nuovamente, questa volta per un professionismo che non si vuole, ma c'è e che c'è sempre stato, nascosto nelle pieghe della storia pionieristica del nostro calcio4. La Nazionale, che a Parigi esce per mano svizzera (corsi e ricorsi storici, se volessimo pensare a quanto recentemente accaduto all'europeo tedesco) prende severe sberle dall'Austria (0-4 casalingo) e soprattutto dall'Ungheria (1-7), quando Pozzo si vede costretto a rivoluzionare le convocazioni a tre giorni dalla partenza per Budapest per il gran rifiuto di Genoa e Bologna di rilasciare i loro giocatori5.

A Reggio Emilia, nel frattempo, la cronaca nera politica si intreccia con quella nazionale.

Il 1924 è l'anno delle elezioni politiche, a Reggio Emilia in campagna elettorale il candidato socialista Antonio Piccinini viene barbaramente ucciso: tutti ritengono per mano fascista, ma i 4 imputati vengono tutti assolti, ma di quell'omicidio ne parlerà anche Giacomo Matteotti nel discorso del 30 maggio che gli costerà, da lì a poco, la vita6. Il “listone” fascista vince le elezioni7 e anche in provincia di Reggio ottiene la maggioranza: con questa legittimazione popolare il fascismo è pronto ad incunearsi in ogni ambito nazionale, e lo sport – e il calcio in particolare – non faranno eccezione. È l'inizio della “fascistizzazione” dell'Italia – plasticamente rappresentata dalle prime pagine dei quotidiani l'indomani della pubblicazione del decreto che di fatto sopprime la libertà di stampa8 – che in ambito calcistico verrà declinato nella riforma che passerà alla storia come “Carta di Viareggio” del 19269.

Questo solo per significare come il 1924 sia un anno affatto banale, non solo per la Reggiana.

Il campionato 1923/24. Ad ottobre del 1923 era iniziato il campionato di Seconda Divisione, i granata erano stati inseriti in un girone tosco-emiliano che avevano vinto con una certa sicurezza. Dopo un precampionato in chiaroscuro, il campionato aveva visto la Reggiana riprendersi bene e vincere con due punti di vantaggio sul Parma, peraltro battuto sia all'andata che al ritorno per 2 a 0.

Il difficile arriva dopo, quando nel Girone finale nazionale l'asticella si alza: la Reggiana se la deve vedere con le vincitrici degli altri gironi interregionali per la conquista di uno dei due posti diretti di promozione.

L'inizio non è dei più promettenti. Vero che al Mirabello alla prima giornata la Reggiana batte il Mantova, ma poi arriva il pareggio interno contro la Juventus Italia e le sconfitte di Tortona e Fiume, diventata italiana dopo che con il Trattato di Roma del gennaio di quell'anno era stata posta la parola fine all'esperienza dello Stato Libero di Fiume, nato dopo “l'impresa” di D'Annunzio del 1919. La città ha una squadra calcistica dai colori bianconeri del Club Sportivo Olympia che partecipa ai campionati italiani: promossa in Seconda Divisione nel 1923, l'Olympia nella stagione 1923/24 aveva vinto il proprio girone e si era così qualificata alla fase finale. Dopo la partita di Fiume la Reggiana aveva sporto reclamo per un'irregolarità alle reti delle porte del campo fiumano riscontrata dall'arbitro prima della gara10, ma il reclamo verrà successivamente respinto nella seduta della Presidenza della Lega Nord del 28 maggio11. Quel reclamo non deve suonare strano, tutta la stagione è costellata da proteste, reclami e partite giocate sub judice: era una, diciamo così, caratteristica del calcio litigioso dell'epoca, specchio fedele della società italiana del dopoguerra.

Il girone di andata termina con la netta vittoria contro la Sestrese – la squadra di Sestri Ponente – per 7 a 1 e il morale dei reggiani, finito un po' in cantina, se ne giova e trova nuovo slancio per affrontare il girone di ritorno.

Si riparte da Mantova l'8 giugno. Il Mirabello, il giornale della Reggiana che proprio all'inizio di quella stagione aveva cominciato le sue pubblicazioni, organizza un treno speciale, il primo nella storia del club, per portare ben 400 reggiani al Campo del Te12. È pareggio, ma al triplice fischio si scatenano tafferugli, incidenti, scontri con feriti e contusi. Il Giornale di Reggio usa l'ironia: “(...) qualche reggiano è colpito da coraggiose bastonate alla schiena (...)”13.

Il campionato poi prosegue con la vittoria a Milano e il pareggio interno con il Derthona. A quel punto la Reggiana in classifica è seconda a 2 punti dai piemontesi, ma con una gara in più rispetto all'Olympia (che ha due punti in meno).

La trasferta di Sestri è giocata in un campo “blindato”, i calciatori della Reggiana vengono scortati sin dentro al terreno di gioca dai carabinieri14: si perde 2 a 1, tra molte polemiche. La Reggiana sporge immediatamente reclamo, sostenendo che il “contegno del pubblico avrebbe indotto l'arbitro all'errore”, nello specifico convalidando la rete del pareggio dei padroni di casa segnata direttamente da calcio d'angolo (i regolamenti dell'epoca lo vietavano)15. A dir poco singolare, ma figlio del suo tempo, il comunicato emesso dal Consiglio Direttivo della Reggiana e pubblicato da Il Giornale di Reggio con il quale si rivolgeva “(...) a tutto il pubblico degli appassionati variabilmente commosso dall'esito della partita, perchè voglia attendere con la massima tranquillità l'opera già iniziata regolarmente dal Consiglio stesso verso i superiori organi sportivi (…)”16.

La domenica successiva è la partita “senza domani”: al Mirabello arrivano “i figli della Perla del Quarnaro” - come con un filo di retorica ricorda ai propri lettori Il Giornale di Reggio – dell'Olympia di Fiume: se si vince si mantengono i due punti di vantaggio, in attesa che i fiumani recuperino la gara contro il Mantova, diversamente si dovrebbero riporre i sogni di gloria. Dopo che la politica si è presa il suo spazio con calciatori e dirigenti fiumani ricevuti in Comune con annesso “lunch” offerto dalla Giunta17, sul campo Vacondio a due minuti dalla fine firma la rete che dà la vittoria alla Reggiana, la certezza al Derthona di essere promosso e la sicurezza ai granata di disputare, quantomeno, lo spareggio nel caso di vittoria dell'Olympia nel recupero. Sì, perché nel frattempo la Presidenza della Lega Nord, che non aveva omologato il risultato di Sestri, nella seduta del 16 luglio “(...) visto il rapporto dell'arbitro e il rapporto supplementare richiestogli e su giudizio della C.T. si respinge il reclamo esposto dalla Reggiana (...)”18

A Padova è gloria granata. Nel recupero l'Olympia batte il Mantova e raggiunge in classifica i granata al secondo posto, rendendo così necessario lo spareggio che la seduta del 23 luglio della Presidenza della Lega Nord stabilisce venga giocato a Padova il 27 luglio.

La partita si svolge sotto una fitta pioggia che, stando alle cronache dell'epoca, penalizza più la squadra fiumana. L'inizio è fissato per le 16.30 sul campo neutro di Padova. La Reggiana ci arriva in treno, l'Olympia dopo una non semplice traversata via mare. Sugli spalti la maggioranza simpatizza e tifa per i fiumani, anche se non mancano certo i tifosi reggiani arrivati con treni, auto e pullman. Il primo tempo pende a favore dei fiumani: una loro rete viene annullata per fuorigioco al quarto d'ora e alla mezzora colpiscono il palo con Varglien.

Secondo tempo, continua sempre a piovere. La Reggiana si ridesta e al 19° minuto, dopo una bella azione orchestrata da Rasia, Michelin e Sereno, Romano ribatte in rete: 1 a 0 per i granata. L'Olympia accusa il colpo e non riesce a reagire. Alla mezzora con un bel tiro da lontano Rasia sigla il definitivo 2-0 per la Reggiana, 2 a 0 che ha un sapore dolcissimo, il sapore della promozione, della prima straordinaria promozione nel massimo campionato italiano, questa volta meritatamente conquistata “sul campo”19.

 

Il Mirabello 3 agosto 1924


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1 Per un quadro esaustivo sul football a Reggio Emilia prima della fondazione dell'Associazione Calcio Reggiana cfr. ALESSANDRO, BASSI, Il football dei pionieri a Reggio Emilia (1909-1919):

Parte I: https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2019/09/il-secolo-granata-il-football-dei.html

Parte II: https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2019/09/il-secolo-granata-il-football-dei_24.html

3 LUCIANO, SERRA, Maglia granata e calzoncini blu, in La Reggiana News n. 2 del settembre 1989

4 ALESSANDRO, BASSI, Il football dei pionieri, Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012

6 Da ricordare il famoso editoriale dal titolo “I morti pesano” de La Giustizia del 22 giugno 1924

7 Cfr. La Stampa del 9 aprile 1924

8 Cfr. La Stampa del 9 luglio 1924

9 Per un'analisi più completa, per quanto riguarda il rapporto tra calcio e fascismo, si veda il mio breve saggio Il calcio tra identità nazionale e potere politico (Parte II): https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2018/07/il-calcio-tra-identita-nazionale-e_27.html ;

per quanto riguarda più in specifico la “Carta di Viareggio” si veda il mio scritto La Carta di Viareggio (Parte II): https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2016/10/la-carta-di-viareggio-del-1926_14.html

10 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 9 maggio 1924

11 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 30 maggio 1924

12 https://storiedifootballperduto.blogspot.com/2019/05/il-secolo-granata.html ; La notizia è riportata anche in La Gazzetta dello Sport del 7 giugno 1924

13 Cfr. Il Giornale di Reggio del 10 giugno 1924

14 MAURO, DEL BUE, Una storia Reggiana 1919-1945: Le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, Montecchio, 2007

15 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 10 luglio 1924

16 Cfr. Il Giornale di Reggio del 8 luglio 1924

17 Cfr, Il Giornale di Reggio del 12 luglio 1924

18 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 18 luglio 1924

19 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 28 luglio 1924

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