Dai primi calci alla
Palestra Camparini al campo chiuso della Badia
Prati del Mirabello, 1899 - foto archivio Biblioteca Panizzi Reggio Emilia |
“Povero gioco del
calcio! Come sei vilipeso e tenuto in poco conto nella città di
Reggio”
Così
si legge in una lettera inviata da un lettore a L'Italia
Centrale nella primavera del
19101,
quando il football è ormai da alcuni anni giunto a piantare il seme
anche nella città di Reggio Emilia.
Come sappiamo, tante sono le vie
attraverso le quali il gioco del football, tra la seconda metà
del'800 e i primi anni del '900, arriva in Italia: le vie commerciali
e le rotte navali dall'Inghilterra, i contatti con le zone danubiane
nel nord-est e – ruolo tutt'altro che marginale – il mondo della
ginnastica2.
A Reggio il calcio arriva un po' più tardi rispetto ad altre città
emiliane, forse per un certo disinteresse della classe politica e
amministrativa della città, forse perché distante dalle vie
commerciali fatto è che mentre già dal 1898 si giocava un
campionato organizzato dalla Federazione italiana calcistica (nata in
quello stesso anno come Federazione Italiana del Football), i
reggiani poterono vedere il nuovo gioco solo a partire dalla seconda
metà del primo decennio del Novecento.
Le fonti fanno
datare con una certa approssimazione quale “data zero” per il
calcio a Reggio Emilia quella del gennaio 1909 quando il 17 gennaio
viene offerta alla cittadinanza la prima dimostrazione di football di
cui si ha notizia certa.
L'Italia Centrale |
L'Italia Centrale 16 gennaio 1909 |
Comunque, le protagoniste di quel 17 gennaio 1909
sono due società ginnastiche, la Forti per essere Liberi
e il Club Sport Virtus
che danno vita ad un incontro “sotto la tettoia del
mercato nuovo”: per alcuni
detto mercato nuovo viene identificato nel Foro Boario, per altri nel
Mercato Bovino nell'attuale Viale Monte San Michele4.
Le scarse e scarne cronache dell'epoca riportano di quella partita
soltanto il punteggio (3 a 2 per la Forti per essere Liberi),
ottenuto – si legge “alla terza ripresa”5:
considerato che si trattava di due squadre ginniche, non è dato
sapere con quali regole si sia giocato, tenuto conto che il football
nel mondo della ginnastica aveva regole leggermente diverse da quello
giocato sotto l'egida della Federcalcio, che si rifaceva alle regole
della Football Association inglese. Siamo dunque nel 1909, un anno
che è fondamentale per il destino del gioco del football in Italia.
Le società che ancora oggi ammiriamo in serie A a quel tempo sono
già nate tutte: Genoa, Juventus, Milan, Lazio, Torino e
Internazionale. La Federazione quell'anno muta il proprio nome in
quello attuale e adotta il primo regolamento organico del gioco del
calcio: insomma mentre a livello nazionale il calcio si struttura via
via in maniera sempre più precisa, a Reggio muove i suoi primi,
timidi, passi.
La lettera pubblicata sul
numero de L'Italia Centrale
del 24 aprile 1910 è interessante perché se è vero che il football
a Reggio Emilia arriva in ritardo rispetto ad altre realtà del
centro-nord, è altrettanto vero che, come è accaduto un po'
ovunque, impiega ben poco tempo per attirare l'attenzione delle
persone, tanto da far lamentare il lettore di quel giornale la
scarsità dei campi dove praticare il football. Quasi a dare ragione
alle lagnanze del lettore, proprio in calce alla lettera il giornale
pubblica la notizia che l'incontro del 25 aprile tra la Robur et
Virtus di Reggio e l'Associazione Studentesca di Modena, in un primo
momento in programma al Mirabello, dovrà essere giocata a Modena in
quanto il campo reggiano non viene concesso per la partita6.
A partire dunque da quel 1910 si organizzano sempre più partite di
football in città, così come sono numerose le società sportive e
calcistiche che vengono fondate negli anni a cavaliere tra i primi
due decenni del XX secolo: a solo titolo esemplificativo riportiamo
la notizia riguardante la vittoria, nel marzo 1910, dell'Unione
Sportiva Reggiana di una partita durata oltre due ore contro
l'Italo-Azzurra sullo spiazzo della Palestra Camparini7.
Negli
anni successivi rapidamente nascono – e altrettanto velocemente
muoiono – parecchie compagini calcistiche cittadine – spesso in
ambito studentesco, ma ancora il calcio fa fatica ad imporsi
all'attenzione generale, i giornali continuano ad essere piuttosto
scarni di notizie, mentre l'attenzione – non solo reggiana – si
sofferma su fatti e notizie riguardanti la guerra di Libia che vede
la Nazione impegnata dal 1911, guerra alla quale con grande
convinzione partono come soldati parecchi giovani reggiani. Che il
football facesse ancora pochi proseliti a Reggio Emilia lo dice senza
troppi giri di parole L'Italia Centrale
nel numero del 17 febbraio 1911 là dove nel riportare la notizia di
una gara disputata dalla Robur et Virtus
constata la sparuta presenza di pubblico che pare essere molto più
“rapito” dalle celebrazioni del carnevale, così come peraltro
anche alcuni giocatori “assenti dalla nostra città dato
le feste di carnevale”8.
Il 12 maggio dell'anno
successivo la Robur et Virtus al Mirabello batte 3-0 l'Ausonia
F.B.C., il redattore innesca una polemica sul fatto che i vincitori
avessero inserito in squadra alcuni giocatori provenienti da fuori
provincia, polemica rintuzzata con la replica piccata della stessa
società per opera di Ulderico Pedroni9.
L'evento sportivo più importante di quel 1912 per la città di
Reggio Emilia non è però calcistico, bensì ciclistico perché il
Giro d'Italia passa a Reggio Emilia il 21 maggio. I corridori partiti
da Padova alle 5.15 del mattino transitano dalla circonvallazione
reggiana poco prima di mezzogiorno, molti sportivi e studenti si
assiepano sul ponte del Crostolo per vederli scorrere:”(...) I
corridori arrivano tutti coperti di polvere, e sono addirittura
irriconoscibili. A male pena riusciamo a leggere i numeri a cui
corrispondono secondo l'ordine di passaggio”10.
Il ciclismo è ancora all'epoca lo sport più popolare in Italia; a
Reggio Emilia il calcio è sempre uno sport di nicchia, anche se
durante questo 1912 nascono altre squadre e vengono disputate partite
al Mirabello – basti ricordare quella del 2 giugno tra l'Ausonia e
la seconda squadra del Modena (1-3)11
-, a testimonianza comunque di una vivacità che culmina sul finire
dell'anno con la costituzione del Reggio Football Club, primo vero
club cittadino di football.
L'Italia Centrale 7 dicembre 1912 |
Il 3
dicembre 1912 l'Ausonia Football Club e l'Associazione Reggiana del
calcio si fondono e danno vita al Reggio Football Club: presidente
viene nominato Enrietto Rossi, vice presidente William Ruozzi.12
L'8 dicembre il Reggio F.C. gioca la sua prima partita contro il
Carpi soccombendo per 2-1 ma mettendo in mostra la buona prova del
terzino Pelizzi, dell'ala destra Borghi e del capitano Chierici,
davanti a tanto pubblico e tanto freddo. Le tre reti vengono segnate
tutte nel primo tempo, con il Carpi che si porta sul 2 a 0,
“facilitati nel secondo da un errore di Pellizzi, che d'altronde
con una splendida ripresa rimediò ad usura al suo fallo”13.
Vale comunque la pena ricordare quella storica prima formazione:
Manfredi; Cantarelli, Pelizzi; Campari, Chierici (cap), Ruozi;
Borghi, Costa, Roberti, Fanti, Tedeschi14.
Domenica 15 dicembre al
Mirabello il Reggio F.C. organizza una partita di esibizione in
famiglia tra le sue due prime squadre e una settimana dopo gioca
contro la seconda squadra del Modena15.
Il 1913 è un anno da
segnare con la matita rossa negli annali calcistici cittadini. A
maggio il Reggio F.C. grazie al suo dirigente Ulderico Pedroni, organizza il torneo calcistico più importante
mai disputato sino ad allora in città e per l'occasione viene
concesso l'uso del Mirabello. Il Torneo Emiliano di football vede la
partecipazione – al fianco del Reggio F.C. - del Bologna, la
squadra emiliana più importante, dell'Internazionale di Milano, già
campione d'Italia nel 1910 e vera attrazione del torneo e dei
carpigiani della Jucunditas. La Provincia
di Reggio scrive in data 5
maggio nell'articolo di presentazione, là dove pone l'accento su
come “l'educazione fisica della nostra gioventù sia
tenuta in grande considerazione”16.
Senza voler entrare approfonditamente in argomento, con la Guerra di
Libia del 1911 e con le spinte futuriste di quegli stessi anni
l'attività fisica viene sempre più caldeggiata e intesa come
strumento di addestramento alla fatica e allenamento anche militare,
concetto questo che troverà una sua compiutezza l'indomani della
disfatta di Caportetto17.
Tornando al torneo, per l'occasione il campo del Mirabello viene
fatto oggetto di importanti opere di miglioramento, tanto che lo
stesso giornale il 9 maggio così dipinge la scena alla quale assiste
un qualsiasi passante dalle parti del Mirabello in quei giorni di
vigilia:
La Provincia di Reggio 5 maggio 1913 |
“Fervet
opus; questa è la frase che corre spontanea alla mente di chi fa una
capatina al campo del Mirabello. Mentre una schiera di giocatori dà
gli ultimi calci d'allenamento, alcuni operai lavorano assiduamente a
cintare il campo di gioco che vedrà domenica e lunedì quattro forti
squadre contendersi la vittoria e i ricchi premi.”18
Eh
sì, ricchi premi. Perché il Reggio F.C. organizza le cose per bene
e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione e del Ministero
della Guerra vengono messe in palio medaglie e targhe, come era uso
fare in quegli anni. C'è un passaggio nello stesso articolo che pare
importante sottolineare poiché si va a riallacciare a quanto scritto
in precedenza circa il poco interesse che il football all'inizio
aveva suscitato tra le classi dirigenziali cittadine e la sua poca
diffusione in città rispetto ad altre realtà del periodo:
“(...)
La notizia del torneo di foot-ball, che per la poco diffusione che
questo gioco ha nella nostra città, parve un iniziativa audace e
fors'anche arrischiata, è ormai sulla bocca di tutti”
E
ancora:
“(...)
E benché pochi siano nella nostra città che s'interessano delle
vicende di questo gioco, pure la fama di Campelli, di De Vecchi
[sic!],
di Fossati e di tutti gli altri campioni che compongono l'équipe che
avremo occasione di applaudire, ha sollevato grande aspettativa tra
il nostro pubblico.”19
Ulderico Pedroni |
Tralasciando l'errore
dell'articolista là dove indica la presenza di De Vecchi nelle fila
dei nerazzurri, quando sappiamo che il figlio di Dio
era un calciatore del Milan, è certo che questo torneo pare
abbia fatto da volano per il definitivo decollo del football nella
nostra città. E non potrebbe essere altrimenti se si considera che
proprio in quello stesso anno, in autunno, come vedremo a breve viene
inaugurato anche un campo sportivo dedicato appositamente al gioco
del football. Che ci fosse l'idea di creare un nuovo campo da
football lo si intuisce anche nell'articolo apparso sempre su La
Provincia di Reggio il 12 maggio
a commento della prima giornata del torneo, articolo che inoltre
mette in risalto l'imponente affluenza di pubblico:
“Un
pubblico numerosissimo è accorso ad assistere alla prima giornata
del grande Torneo di foot-ball indetto dal Reggio F.C. Non è
esagerato dire che più di duemila e cinquecento persone, tra cui
molte signore e signorine affollavano le tribune e i posti popolari
del...provvisorio campo del Mirabello. E certamente l'affluenza
sarebbe stata ancora maggiore, se il tempo, dopo la fitta pioggia
della mattinata, non si fosse mantenuto incerto.”20
Come
bene si legge viene posta in rilievo la buona presenza di pubblico
femminile, un elemento che accomuna tutta l'esperienza del football
nei suoi anni pionieristici in Italia. Il football in Italia nei suoi
primi anni infatti è uno sport d'élite, un
divertimento della nobiltà e dei ceti più abbienti e sin tanto che
rimase tale la presenza femminile ai bordi del campo fu una costante,
una peculiarità propria del gioco del football nostrano21,
poi tutto ciò muterà rapidamente negli anni a cavaliere dei primi
due decenni del Novecento22.
Tornando al torneo, alle 14 vengono sorteggiati gli accoppiamenti e
quindi vengono disputate le due partite così sorteggiate:
REGGIO
– JUCUNDITAS = 0-0 (per sorteggio vince la Jucunditas)
INTERNAZIONALE
– BOLOGNA = 2-1
Lunedì 12 maggio era in
programma la seconda giornata con le finali, ma il Bologna si
ritirava e lasciava Reggio Emilia così perdendo ogni premio. A quel
punto l'Internazionale acconsentiva a giocare – dopo aver disputato
la finale con la Jucunditas – a giocare un'altra partita con il
Reggio. Quindi davanti ad un pubblico forse ancor più numeroso del
giorno prima, l'Internazionale si esibisce in due partite, entrambe
della durata di un'ora ed entrambe terminate con il punteggio di 10 a
0 a suo favore. Una volta terminate le gare e le premiazioni la
giornata viene conclusa all'Albergo della Stazione dove il Reggio
F.C. “offerse una bicchierata agli ospiti milanesi”23.
Reggio e Jucunditas si sarebbero incontrate la domenica successiva in
conclusione del torneo.
La Giustizia |
Il 1913 calcistico
reggiano non è importante soltanto per la disputa di questo
prestigioso torneo che ha segnato comunque un momento decisivo per la
penetrazione di questo sport nella società reggiana, è degno di
nota anche perché in autunno viene inaugurato il primo campo nato
proprio per giocarci le partite di calcio.
L'inaugurazione del campo
in località Badia tra le odierne viale Risorgimento e via Terrachini
avviene il 5 ottobre 1913, con tanto di madrina, la signora Elide
Benelli, e musica offerta dalle Officine meccaniche. Non manca,
ovviamente, il calcio con due partite: il Reggio Football Club batte
il Parma 6-1 e il Como batte il Verona Football Club per 2-124.
La Badia si presenta come un campo dalle dimensioni regolamentari per
lo svolgimento delle partite di football delimitato lungo tutto il
perimetro da una palizzata in legno. A tal proposito il quotidiano La
Giustizia riporta anche un
elenco provvisorio dei sottoscrittori delle quote per la costruzione
del “campo chiuso”,
peculiarità propria della Badia poiché il Mirabello all'epoca non
era ancora recintato.
(1 - Continua)
1Cfr.
L'Italia Centrale del 24
aprile 1910
2Per
meglio approfondire cfr. BASSI, ALESSANDRO, Il football dei
pionieri, Bradipolibri Editore,
Ivrea, 2012; PAPA, ANTONIO – PANICO, GUIDO, Storia
sociale del calcio in Italia,
Il Mulino, Bologna, 2002; MANU, GABRIELE – SCIALANGA, MARCO,
Football tra storia e leggenda,
Bradipolibri Editore, Ivrea, 2012
3BARIBIERI,
LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società
locale: l'A.C. Reggiana, La
Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, n. 4-5, aprile-maggio 1922,
pag,189
4Sul
punto e non solo Cfr. le varie pubblicazioni dedicate alla storia
della Reggiana scritte nei vari anni, tra le altre: BARIBIERI,
LUIGI, Dalle origini, alla fondazione della maggiore Società
locale: l'A.C. Reggiana, La
Provincia di Reggio, Reggio nell'Emilia, poi ripreso in Forza
Reggiana n. 3 del 7 ottobre
1956; DEL BUE, MAURO, Una storia Reggiana 1919-1945: Le
partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione,
Montecchio,
2007;
GIOVANNINI,
GIACOMO – MAZZALI, GIACOMO, La
maglia granata,
Ed. Il Voltone, Reggio Emilia, 2019; FANTICINI, EZIO – LIGABUE,
ANDREA, La storia
della Reggiana,
Poligrafici Editoriale, Bologna, 1993; FERRARACCIO, ALFREDO –
FONTANELLI, CARLO, La
favola granata,
Geo Edizioni, 2003; SERRA, LUCIANO, Maglia
granata e calzoncini blu,
in La Reggiana News n. 2 del settembre 1989
5Cfr.
L'Italia Centrale del 16-18
gennaio 1909. Per un ritratto di Enrico Camparini Cfr. L'Italia
Centrale del 28 febbraio 1911
6Cfr.
L'Italia Centrale del 21-25
aprile 1910
7Cfr.
L'Italia Centrale del 8
marzo 1910
8Cfr.
L'Italia Centrale del 17
febbraio 1911
9Cfr.
L'Italia Centrale del 13-14
maggio 1912
10Cfr.
L'Italia Centrale del 22 maggio
1912
11Cfr.
L'Italia Centrale del 3 giugno
1912
12Cfr.
L'Italia Centrale del 7
dicembre 1912
13Cfr.
L'Italia Centrale del 9
dicembre 1912
14BARBIERI,
LUIGI, Op. Cit., pag. 190
15Cfr.
L'Italia Centrale del 15-22
dicembre 1912
16Cfr.
La Provincia di Reggio del 5
maggio 1913
17BASSI,
ALESSANDRO, Il football italiano alla Grande guerra 1915-1918,
Photocity Edizioni, Napoli, 2018
18Cfr.
La Provincia di Reggio del 9
maggio 1913
19Ibidem
20Cfr.
La Provincia di Reggio del
12 maggio 1913
21Antonio,
Papa, Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia,
Il Mulino, Bologna, 2002
22Cfr.
per approfondimenti, tra gli altri,
http://storiedifootballperduto.blogspot.com/2018/07/il-calcio-tra-identita-nazionale-e.html
23Cfr.
La Provincia di Reggio del
13 maggio 1913
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