giovedì 11 maggio 2023

IL SECOLO GRANATA. IL TORNEO EMILIANO DI FOOTBALL DI REGGIO EMILIA (1913)

Se è vero che il football a Reggio Emilia arriva verso la fine del primo decennio del '900, con gli inizi degli anni'10 si fa sempre più largo tra gli interessi della popolazione, tanto che nascono molte società calcistiche1.

È comunque il 1913 l'anno di svolta, l'anno da segnare con la matita rossa negli annali calcistici cittadini.

A maggio il Reggio F.C. organizza il torneo calcistico più importante mai disputato sino ad allora in città e per l'occasione viene concesso l'uso del Mirabello. Il Torneo Emiliano di football vede la partecipazione – al fianco del Reggio F.C. - del Bologna, la squadra emiliana più importante, dell'Internazionale di Milano, già campione d'Italia nel 1910 e vera attrazione del torneo e dei carpigiani della Jucunditas. I giornali reggiani danno ampio risalto all'evento, enfatizzando la portata del torneo. Qua ci pare preliminarmente interessante sottolineare quanto La Provincia di Reggio scrive in data 5 maggio nell'articolo di presentazione, là dove pone l'accento su come “l'educazione fisica della nostra gioventù sia tenuta in grande considerazione”2. Senza voler entrare approfonditamente in argomento, con la Guerra di Libia del 1911 e con le spinte futuriste di quegli stessi anni l'attività fisica viene sempre più caldeggiata e intesa come strumento di addestramento alla fatica e allenamento anche militare, concetto questo che troverà una sua compiutezza l'indomani della disfatta di Caportetto3. Tornando al torneo, per l'occasione il campo del Mirabello viene fatto oggetto di importanti opere di miglioramento, tanto che lo stesso giornale il 9 maggio così dipinge la scena alla quale assiste un qualsiasi passante dalle parti del Mirabello in quei giorni di vigilia:

Fervet opus; questa è la frase che corre spontanea alla mente di chi fa una capatina al campo del Mirabello. Mentre una schiera di giocatori dà gli ultimi calci d'allenamento, alcuni operai lavorano assiduamente a cintare il campo di gioco che vedrà domenica e lunedì quattro forti squadre contendersi la vittoria e i ricchi premi.”4

Eh sì, ricchi premi. Perché il Reggio F.C. organizza le cose per bene e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione e del Ministero della Guerra vengono messe in palio medaglie e targhe, come era uso fare in quegli anni. C'è un passaggio nello stesso articolo che pare importante sottolineare poiché si va a riallacciare a quanto scritto in precedenza circa il poco interesse che il football all'inizio aveva suscitato tra le classi dirigenziali cittadine e la sua poca diffusione in città rispetto ad altre realtà del periodo:

(...) La notizia del torneo di foot-ball, che per la poco diffusione che questo gioco ha nella nostra città, parve un iniziativa audace e fors'anche arrischiata, è ormai sulla bocca di tutti”

E ancora:

(...) E benché pochi siano nella nostra città che s'interessano delle vicende di questo gioco, pure la fama di Campelli, di De Vecchi [sic!], di Fossati e di tutti gli altri campioni che compongono l'équipe che avremo occasione di applaudire, ha sollevato grande aspettativa tra il nostro pubblico.”5

Tralasciando l'errore dell'articolista là dove indica la presenza di De Vecchi nelle fila dei nerazzurri, quando sappiamo che il figlio di Dio era un calciatore del Milan, è certo che questo torneo pare abbia fatto da volano per il definitivo decollo del football nella nostra città. E non potrebbe essere altrimenti se si considera che proprio in quello stesso anno, in autunno, come vedremo a breve viene inaugurato anche un campo sportivo dedicato appositamente al gioco del football. Che ci fosse l'idea di creare un nuovo campo da football lo si intuisce anche nell'articolo apparso sempre su La Provincia di Reggio il 12 maggio a commento della prima giornata del torneo, articolo che inoltre mette in risalto l'imponente affluenza di pubblico:

Un pubblico numerosissimo è accorso ad assistere alla prima giornata del grande Torneo di foot-ball indetto dal Reggio F.C. Non è esagerato dire che più di duemila e cinquecento persone, tra cui molte signore e signorine affollavano le tribune e i posti popolari del...provvisorio campo del Mirabello. E certamente l'affluenza sarebbe stata ancora maggiore, se il tempo, dopo la fitta pioggia della mattinata, non si fosse mantenuto incerto.”6

Come bene si legge viene posta in rilievo la buona presenza di pubblico femminile, un elemento che accomuna tutta l'esperienza del football nei suoi anni pionieristici in Italia. Il football in Italia nei suoi primi anni infatti è uno sport d'élite, un divertimento della nobiltà e dei ceti più abbienti e sin tanto che rimase tale la presenza femminile ai bordi del campo fu una costante, una peculiarità propria del gioco del football nostrano7, poi tutto ciò muterà rapidamente negli anni a cavaliere dei primi due decenni del Novecento8. Tornando al torneo, alle 14 vengono sorteggiati gli accoppiamenti e quindi vengono disputate le due partite così sorteggiate:

REGGIO – JUCUNDITAS = 0-0 (per sorteggio vince la Jucunditas)

INTERNAZIONALE – BOLOGNA = 2-1

Lunedì 12 maggio era in programma la seconda giornata con le finali, ma il Bologna si ritirava e lasciava Reggio Emilia così perdendo ogni premio. A quel punto l'Internazionale acconsentiva a giocare – dopo aver disputato la finale con la Jucunditas – a giocare un'altra partita con il Reggio. Quindi davanti ad un pubblico forse ancor più numeroso del giorno prima, l'Internazionale si esibisce in due partite, entrambe della durata di un'ora ed entrambe terminate con il punteggio di 10 a 0 a suo favore. Una volta terminate le gare e le premiazioni la giornata viene conclusa all'Albergo della Stazione dove il Reggio F.C. “offerse una bicchierata agli ospiti milanesi”9. Reggio e Jucunditas si sarebbero incontrate la domenica successiva in conclusione del torneo.

Il 1913 calcistico reggiano non è importante soltanto per la disputa di questo prestigioso torneo che ha segnato comunque un momento decisivo per la penetrazione di questo sport nella società reggiana, è degno di nota anche perché in autunno viene inaugurato il primo campo nato proprio per giocarci le partite di calcio.

L'inaugurazione del campo in località Badia tra le odierne viale Risorgimento e via Terrachini avviene il 5 ottobre 1913, con tanto di madrina, la signora Elide Benelli, e musica offerta dalle Officine meccaniche. Non manca, ovviamente, il calcio con due partite: il Reggio Football Club batte il Parma 6-1 e il Como batte il Verona Football Club per 2-110. La Badia si presenta come un campo dalle dimensioni regolamentari per lo svolgimento delle partite di football delimitato lungo tutto il perimetro da una palizzata in legno. A tal proposito il quotidiano La Giustizia riporta anche un elenco provvisorio dei sottoscrittori delle quote per la costruzione del “campo chiuso”, peculiarità propria della Badia poiché il Mirabello all'epoca non era ancora recintato.

 

 

2Cfr. La Provincia di Reggio del 5 maggio 1913

3BASSI, ALESSANDRO, Il football italiano alla Grande guerra 1915-1918, Photocity Edizioni, Napoli, 2018

4Cfr. La Provincia di Reggio del 9 maggio 1913

5Ibidem

6Cfr. La Provincia di Reggio del 12 maggio 1913

7Antonio, Papa, Guido Panico, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002

8Cfr. per approfondimenti, tra gli altri, http://storiedifootballperduto.blogspot.com/2018/07/il-calcio-tra-identita-nazionale-e.html

9Cfr. La Provincia di Reggio del 13 maggio 1913

10Cfr. La Giustizia del 4 ottobre 1913 e La Gazzetta dello Sport del 6 ottobre 1913

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