QUANDO LA COPA AMERICA NON ERA ANCORA
COPA AMERICA (Parte 1)
Mentre in Europa
imperversava un conflitto bellico che da lì a poco sarebbe
sconfinato in tutto il mondo (o quasi), dall'altra parte
dell'Atlantico, Argentina, Brasile e Cile stringevano un patto di non
aggressione e cooperazione - il Pacto do ABC
– con la finalità di porre un argine alla sempre più penetrante
influenza statunitense nei Paesi dell'America Latina.
Se
questo accordo, pur non essendo mai ufficialmente entrato in vigore
per la mancata ratifica da parte dell'Argentina e del Cile ma
sostanzialmente rispettato nei fatti, fu importante a livello
politico ed economico, bello è pensare che possa essere stato in
qualche modo prodromico per una storia che a noi interessa
maggiormente, perchè proprio quella storia quest'anno taglia il
traguardo dei 100 anni. Le tre nazioni prima menzionate, assieme
all'Uruguay, infatti, nel 1916 diedero vita ad un torneo di futebol
che prevedeva la partecipazione delle rispettive squadre
rappresentative.

Tutte
le partite vennero giocate a Buenos Aires dal 2 al 17 luglio del 1916
e, come detto, a contendersi la vittoria furono le selezioni di
Argentina, Brasile, Cile ed Uruguay, nazioni che, proprio in quei
giorni, diedero vita alla Confederazione Sudamericana del Football
(CONMEBOL). Nasceva così il primo Campeonato sudamericano
de selecciones, che non era
ancora Copa America ma c'eravamo quasi.
Luciano
Sartirana, nel suo monumentale Nel settimo creò il
Maracanã,
racconta di come la Seleção
brasileira raggiunse Buenos Aires:
“La
Federação aveva prenotato i posti per calciatori e delegazione
sulla nave Jupiter, dove viaggiano anche parlamentari brasiliani
diretti nella capitale argentina in occasione del centenario
dell'indipendenza di quel Paese. Saputo che avrebbe viaggiato con dei
calciatori, il senatore nahiano Rui Barbosa dichiara che non avrebbe
mai condiviso la nave con quella gentaglia (che definisce “vagabondi
disoccupati”), né lui né i suoi colleghi. Qualcuno prova ad
informarlo che la eleção è composta da persone chiques,
commercianti, professionisti, figli di senatori...niente, non ci
sente. I calciatori brasiliani devono scendere e prendere il treno
per 2.638 chilometri”1
Arrivati
dunque tutti a Buenos Aires la competizione poteva cominciare; la
formula prevedeva un torneo all'italiana con classifica finale.
(Continua - 1)
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