venerdì 6 giugno 2025

⚽ ITALIA - NORVEGIA 1920

 

Il calcio italiano incontra per la prima volta quello norvegese in occasione del torneo olimpico di Anversa del 1920, quando tutto il mondo – o quasi – si ritrovò dopo la follia della Prima guerra mondiale.

 


I trattati di pace del 1919 avevano ridisegnato geografie e politiche del Vecchio continente e il pugno duro dello sport si abbatté su quelle nazioni ritenute responsabili dell'inizio del conflitto. Nella sessione del CIO tenutasi a Losanna nel 1919 venne deliberato che ai Giochi dell'anno successivo avrebbero potuto inviare una propria rappresentativa soltanto quei Paesi che avevano in carica almeno un membro del CIO: Germania, Austria, Bulgaria e Impero Ottomano, i cui membri erano sospesi, non parteciparono quindi ai Giochi di Anversa, così come venne esclusa anche l'Ungheria – con la quale, ancora nel 1919, non era stato firmato alcun trattato di pace. La stessa scelta di Anversa – quindi del Belgio – ove disputare i Giochi olimpici post bellici fu vista come una sorta di “risarcimento” alle popolazioni belghe così duramente provate dall'invasione e dai durissimi scontri.

In Italia in pochi mesi la vittoria nella Grande guerra era diventata “mutilata”, il Vate D'Annunzio volava a prendersi quella Fiume che Wilson non aveva voluto concedere all'Italia, mentre scioperi ed inflazione rendevano ancor più difficile il reinserimento nella vita sociale dei reduci dal fronte. Il calcio risentiva del clima elettrico del Paese. La Federazione era sgretolata al suo interno, ma riuscì ad allestire una delegazione per partecipare al torneo olimpico. Una mano economica la diede La Gazzetta dello Sport che aveva lanciato una sottoscrizione popolare: il CONI, per essere chiari, a più riprese, sottotraccia, aveva caldeggiato l'ipotesi – per contenere i costi – di ridurre i calciatori da inviare in Belgio da 22 a 16. Non ce ne fu bisogno e così la Nazionale italiana, dopo la non felice esperienza del 1912, nel 1920 partecipò di nuovo al torneo olimpico e si preparò con la costituzione di un'apposita commissione tecnica – con Milano I come trainer – che il 1° agosto procedette alla selezione dei 22 calciatori da aggregare alla spedizione.

Iniziava quindi quello che si sarebbe rivelato un vero e proprio tour de force, con ben quattro partite in soli sei giorni.

La prima gara la Nazionale la vinse il 28 agosto non senza difficoltà contro l'Egitto per poi perdere, il giorno successivo, 3 a 1 contro la Francia. La sconfitta contro i transalpini dirottò l'Italia nel torneo di consolazione, nel quale il 31 agosto incontrò proprio la Norvegia. Fu, quello, il primo incontro tra l'Italia e la nazionale norvegese e ne uscì una partita complicata, risolta a favore degli Azzurri soltanto dopo una lunghissima maratona di ben 4 tempi supplementari grazie alla rete del 2 a 1 che Badini riuscì a segnare nel corso del terzo tempo supplementare. Non senza un eccesso di enfasi Cesare Fanti nell'edizione del 1° settembre de La Gazzetta dello Sport celebrava così la vittoria dell'Italia: “La squadra nazionale d'Italia ha riportato oggi nel campo calcistico uno dei più brillanti successi che la storia dei suoi incontri internazionali ricordi”. In effetti la Norvegia nel primo turno aveva eliminato piuttosto sorprendentemente i campioni olimpici in carica del Regno Unito, battendoli 3 a 1, per poi crollare 0 a 4 il giorno dopo contro la Cecoslovacchia.

 


L'Italia, dopo l'interminabile partita contro i norvegesi, venne sconfitta 2 a 0 dalla Spagna, chiudendo così la sua avventura olimpica.




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