lunedì 27 maggio 2019

Biblioteca di football perduto

Cos’è che a tanti di noi (si dice troppi) fa amare il calcio e seguirlo sovente a dispetto delle sue innumerevoli e innegabili brutture? Cos’è, che però, ancora, ci fa fremere e insieme interrogare dietro alle emozioni che questo gioco, nei suoi gruppi, nelle sue figure ogni volta suscita? Perché, per dirne una, personalmente riesco ad accendermi dalla quarta serie austriaca
(First Vienna) alle categorie meno contemplate a cui televideo stesso non arriva? Forse per una necessità, un desiderio estremo di appartenenza e condivisione nella guida del corpo, questo veicolo bellissimo di acrobazia e raccordi incontro a cui una sola palla, persa o data bene, batte sempre nel segno di una fantasia antica a ricordarci nell’inarrivabilità della nostra condizione la possibilità del compimento, la sua sorpresa sempre- e allora la nostra stessa gioia. Ma questo in fondo è una consonanza che è un po’ nelle corde dello sport tutto, avrei da obiettarmi da solo.
Ed è vero. Di più, forse, nel mistero che ha in sé ogni cosa bella, una delle risposte è nella nitida semplicità dei suoi elementi che da subito, come un osso al suo cane, ci richiama dai primi passi a un sorriso che nella ribattuta vara l’incontro (la letizia caracollante del piccolo afgano nella simil maglia di Messi ogni volta me lo ricorda). Incontro e insieme che diventa poi, in quella risonanza a ricucire il presente che fa la storia e il tempo, racconto di noi stessi all’interno di quella stessa storia e quel tempo nella parte dovuta per determinazione con gli altri.
Conoscenza e assenso al mondo che, nella mia piccola fratina, ho voluto allora riportare in poesia certo dell’intimo legame che unisce il verso alla metrica del campo. In questo, nel perché, ritenendo altresì sufficiente racchiuder l’eco nel breve arco che passa dalle prime sfocate sensazioni ai primi ritorni di appassionato e di adolescente nel coro delle sue partecipazioni.
In fondo di più è mania. Di più è segreto.
(Introduzione dell'Autore)

 
Il calciatore è un fingitore
Gian Piero Stefanoni
Edizioni: www.LaRecherche.it

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