Quattro
squadre partecipanti: Società Ginnastica Torino (maglia blu con
striscia rossa orizzontale), Internazionale Torino (maglia a strisce
verticali bianconere), Genoa Cricket and Athletic Club (maglia
bianca) e Football Club Torinese (maglia a strisce verticali
giallonere).
Sono
le quattro squadre che in un'unica giornata l'8 maggio del 1898 si
giocano la prima edizione del campionato di calcio italiano. In palio
la Challenge Cup offerta dal Duca degli Abruzzi Luigi Amedeo di
Savoia, una magnifica “insalatiera” d'argento forgiata dall'orafo
Domenico Cravero. Trofeo che ebbe una vita avventurosa, persa durante
la guerra, ritrovata a Miami un paio di anni fa e riportata a
Genova1.
Genoa 1898 - foto Il Secolo XIX |
Ci
volevano 25 centesimi quella mattina del 8 maggio per entrare al
Velodromo Umberto I, a Torino, per assistere alle eliminatorie, che
vedono il prevalere dell'Internazionale sul Football Club Torinese
(2-1) e del Genoa sulla Ginnastica Torino (2-0)2.
È
la prima finale del primo campionato di calcio italiano e se la
giocano il Genoa e l'Internazionale di Torino.
Sui giornali dell'epoca quell'8 maggio ha rilievo nazionale non tanto
per quanto stava accadendo a Torino, bensì per le manifestazioni di
protesta e gli scontri che paralizzano Milano e successivamente altre
città, proteste nate contro l'aumento del prezzo del pane e di altri
generi di prima necessità. Il 7 maggio con Regio Decreto era stato
proclamato lo stato d'assedio in tutta la provincia di Milano ed era
stato nominato commissario straordinario il generale Bava Beccaris,
comandante del 3° Corpo d'Armata3.
Le cose in città ben presto precipitano tanto che Bava Beccaris non
ci pensa due volte a dare l'ordine di sparare ai manifestanti
ristabilendo alla fine ad un prezzo altissimo l'ordine4.
Mentre
a Milano quasi 130 persone che chiedevano lavoro ed un abbassamento
del prezzo del pane muoiono sotto le cannonate dell'esercito, a
Torino un centinaio di spettatori assiste al battesimo ufficiale del
campionato italiano di football, potendo
profeticamente dire: “io ci sono”. Con tutta probabilità, però,
nessuno lo disse a nessuno, perchè quando è l'inizio di qualcosa
non lo si sa mai. Lo si fa e basta.
Porta Ticinese, Milano - Foto La Cultura Moderna |
A
vincere è il Genoa che batte in finale l'Internazionale per 2-1: nel
primo tempo passa in vantaggio la squadra genovese, nel secondo tempo
pareggia quella torinese.
La partita prosegue tirata sino al fischio dell'arbitro. Una breve
sosta e poi via, ancora in campo per decidere chi avrebbe vinto. Nel
primo dei due tempi supplementari, Leaver segna la rete decisiva per
i genovesi.
Così
La Gazzetta dello Sport nell'edizione
del 13 maggio racconta ai propri lettori quella giornata:
“(...) Viva ed
accanita fu la lotta da ambo le parti. Dopo due ore di giuoco le due
Società si trovavano ad avere «un
punto pari», così che si dovette prolungare la partita per altri
venti minuti. I genovesi, quantunque si trovassero con un bravo
giuocatore fuori combattimento in causa d'una caduta, riuscirono a
vincere un altro punto conquistando la coppa di campionato italiano.
L'onore dell'ultimo punto spetta al socio Leaver.”5
Leaver
è l'unico marcatore del quale siamo certi, l'unico del quale si è
tramandata memoria. La formazione della squadra campione è stata
anch'essa oggetto di approfonditi studi da parte dei maggiori
studiosi e ricercatori di storia del calcio: Baird; De Galleani,
Spensley; Ghiglione, Pasteur I, Ghigliotti; Leaver, Bocciardo,
Dapples, Bertollo, Le Pelley.
1 Cfr.
Il Secolo XIX del 28
febbraio 2018
2 AA.VV.
L'età dei pionieri,
Fondazione Genoa 1893, Genova, 2008
3 DDI,
Serie III, vol. II, n. 436
4 Cfr.
La Stampa del 11 maggio 1898
5 Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
13 maggio 1898
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