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mercoledì 26 giugno 2019

IL SECOLO GRANATA. AMICHEVOLI INTERNAZIONALI DEGLI ANNI'20 AL MIRABELLO

Sin dalle sue origini il calcio italiano si è sempre confrontato con quello estero, organizzando amichevoli che venivano enfaticamente etichettate come “di lusso” con squadre svizzere, francesi, tedesche e danubiane. In particolare il fine settimana pasquale veniva sospeso il campionato per dar modo alle società di organizzare questo tipo di manifestazioni che tanto seguito avevano tra il pubblico e che negli anni avevano avuto il merito di far conoscere il gioco del football agli italiani.
Reggiana – Montreux. Anche la Reggiana non si sottrae all'usanza e nel marzo del 1921 invita a Reggio la squadra svizzera del Montreux Sport che La Gazzetta dello Sport del 27 marzo così presenta ai suoi lettori:
(...) tra le compagini elvetiche è fra quelle che propendono ad un singolare sistema di gioco che sembra accostarsi, per la rapidità e la leggerezza, ai teams latini: doppiamente interessante la disputa, che promette di riuscire combattuta brillantemente e che assicura da parte dei reggiani una difesa accanita, seguita da vivaci contrattacchi”1.
Gazzetta dello Sport 30.03.1921
L'occasione è l'inaugurazione della copertura della bella tribuna in legno capace di circa 300 spettatori alzata un anno prima al Mirabello. La Reggiana quel giorno si schiera con:
Agazzani; Taddei, Crotti; Vacondio, Bottazzi, Levrini; Milano, Simonini, Cagnoli, Lumetti, Giberti.
L'allenatore è un austriaco, il viennese Karl Sturmer il cui arrivo a Reggio è un colpo davvero notevole. Sturmer infatti negli anni giovanili antecedenti la Prima guerra mondiale aveva giocato per il First Vienna e per il Wiener Atletiksport con il quale vinse il campionato austriaco nel 1914/15. Dopo la guerra intraprende la carriera da allenatore e viene ingaggiato dalla Reggiana nel 1920 impostando nuovi metodi di allenamento. Come ricorda Serra nella sua “Maglia granata e calzoncini blu” Sturmer “se uno non sapeva tirare di sinistro lo faceva giocare senza la scarpa destra”2.
La Reggiana vince quell'incontro 3 a 1 con doppietta di Cagnoli e rete di Vacondio; così La Gazzetta dello Sport commenta l'incontro:
(...) La squadra reggiana, in vero continuo progresso di forma, ha giocato oggi una delle sue più belle partite. Ha dimostrato di avere moto appreso dagli ultimi incontri disputati con squadre di classe, e di essere sulla via di un vero perfezionamento tecnico. (…) Specialmente si distinsero il portiere Agazzani, il terzino Taddei, che giocò una partita veramente magnifica spesso sorprendendo per la sicurezza del calcio, l'esatto senso della posizione e la potenza del rimando; il capitano Vacondio, pronto e sicuro, e l'ala destra Milano, potente e precisa”3.


Reggiana-Montreux, fotografia tratta dal volume di M. Del Bue
Reggiana – Gratzer. Tre anni dopo, nell'estate del 1924 la Reggiana conquista nello spareggio contro l'Olimpia di Fiume l'accesso alla Prima Divisione (l'odierna Serie A) e la campagna acquisti è sontuosa: oltre a Baviera, Vannini e Panzacchi, da Vienna arrivano gli austriaci Anton Powolny e il diciottenne Jacob Huber. Powolny era giocatore già affermato e in quella stagione sarà assoluto protagonista con la maglia granata; Huber invece era un giovane di sicuro avvenire solo che giocò pochissime partite a Reggio perché – come racconta Del Bue – la famiglia era contraria che continuasse a giocare in Italia tanto che dopo poche partite lo zio lo venne a prendere costringendolo a tornare in Austria4. Fatto è che l'inizio di quel primo campionato in massima serie per la Reggiana è positivo e per le feste di fine anno la dirigenza organizza un'importante amichevole internazionale, fissata per la vigilia di Natale del 1924 quando, sempre al Mirabello, i granata ospitano i campioni della Stiria del Gratzer Athletik Sport Club, impegnata in una tournée in Italia. L'incontro, che porta al Mirabello tanto pubblico, termina sul 2-2 con doppietta granata segnata da Powolny5.

Reggiana – Deutscher. Senza dubbio, però, l'amichevole internazionale più prestigiosa giocata negli anni'20 dalla Reggiana è quella contro i praghesi del Deutscher. 

Il Mirabello 10.01.1926
Durante i primi giorni del 1926 l'Italia calcistica incontrava i maestri danubiani di Cecoslovacchia e Ungheria in una serie di amichevoli tra squadre di club, mentre la Nazionale il 17 gennaio si misurava contro la Cecoslovacchia.
Gli ungheresi del Nemzeti, dopo aver vinto a Roma contro la Lazio (1-0), domenica 10 gennaio sono gli “sparring partner” dell'Italia in un'amichevole in preparazione all'incontro con la Cecoslovacchia. La stessa domenica a Reggio Emilia, allo stadio Mirabello, arriva la forte compagine del Deutscher di Praga cioè la squadra internazionale più forte mai ospitata sino ad allora al Mirabello.
La Reggiana anche quell'anno è in Prima Divisione, dopo il buon ottavo posto conquistato nel campionato precedente e si rafforza prendendo l'ungherese Arpad Hajos e il terzino Vercelli che alcuni anni prima aveva vinto il campionato “federale” con la Novese. Soprattutto sono restati Powolny e Felice Romano, oltre a Sturmer come tecnico.
Il Deutscher Fussball Club all'epoca è un'importante squadra di Praga, espressione della comunità ebraica tedesca della città. Dopo aver vinto il campionato della Boemia-Moravia del 1896 il Deutscher gioca anche nel torneo tedesco sino al 1904 quando la Federazione calcistica tedesca si affilia alla FIFA: da quel momento la squadra praghese partecipa soltanto ai tornei austro-ungarici e dal 1918 a quello cecoslovacco, a seguito della nascita dello stato indipendente della Cecoslovacchia. Gli anni'20 sono anni di grandi vittorie per la squadra, vera dominatrice del campionato dei Sudeti tedeschi e molta è l'attesa della sua esibizione in Italia, prima con il Milan e poi con la Reggiana. I rossoneri vengono schiantati 8 a 0 e La Gazzetta dello Sport così la vigilia del match contro la Reggiana presenta la gara: “(…) La Reggiana opposta a un grande avversario dovrà difendersi per uscire con onore dalla più difficile prova della sua carriera.6
Vignetta Guerin Sportivo 14.01.1926
Sempre il giornale milanese nel numero del 7 gennaio, commentando la nettissima vittoria dei boemi sul Milan così descriveva le doti del Deutscher:
(...) La velocità di tutti gli attaccanti, lo scatto felino per smarcarsi, la risolutezza nel puntare sul goal, i passaggi precisi in profondità, l'arte di bloccare il pallone e deviarlo al volo verso il compagno già lanciato, la disinvoltura nel variare il giuoco che è stato tenuto alto o raso a terra con assoluta padronanza, la potenza e la decisione nel tiro in goal (...)7”.
Il periodico e organo ufficiale del Comitato Provinciale Reggiano dell'ULIC Il Mirabello così invece presenta agli sportivi reggiani la prestigiosa partita in programma:
Domenica 10 corr. sarà ospite della Associaz. Calcio Reggiana il Deutscher foot-ball club di Praga. I dirigentidel club granata non si sono risparmiati sacrifici pur di accaparrarsi questi maestri del calcio, onde il pubblico reggiano possa ammirare tutta la bellezza tecnica di questo sport”8.
Così il 10 gennaio il Deutscher arriva a Reggio Emilia a giocare contro la Reggiana al Mirabello, peraltro davanti ad un pubblico non numeroso9, non prima di essere stato ricevuto con tutti gli onori in municipio10. Le due squadre si schierano con queste formazioni:
Reggiana: Gelati; Vercelli, Ramello; Cometti, Hajos, Bezzecchi; Sereno, Powolny, Marchi, Romano, Povero.
Deutscher: Zsigmond; Ottoway, Weigelhofer; Mahrer, Steffel, Korpholz; Bobar, Patek, Kanhauser, Sedlacsek, Less.
Il Mirabello 10.01.1926

Pronti, via e subito Sereno si divora una buona occasione tirando alto, poi i praghesi prendono il comando e dopo 10 minuti vanno in vantaggio con Patek. La Reggiana cerca di scuotersi e prima con Romano e poi ancora con Sereno manca il goal che invece non sbaglia il Deutscher che nel giro di una decina di minuti segna a raffica ancora con Patek e poi con Less e Sedlacsek. 4 a 0 per gli ospiti quando il pubblico comincia a rumoreggiare. Al 27° finalmente la Reggiana riesce a segnare: Hajos semina l'avversario, passa a Povero che allunga a Romano che riesce a battere sotto misura il portiere boemo, quel Zsigmond che l'anno successivo sarebbe venuto a Reggio a difendere i colori granata. La rete di Romano è soltanto una parentesi, la furia boema non si è ancora placata tanto che attorno alla mezzora prima Kanhaauser (forse con un fallo) e poi ancora Patek (tripletta per lui) portano a sei le reti degli ospiti. Prima dell'intervallo c'è solo il tempo per Powolny per farsi parare un rigore da Zsigmond: il primo tempo termina 6 a 1 per il Deutscher. Nella ripresa un rigore realizzato da Weigelhofer e la rete di Powolny fissano il risultato finale sul 7-2 per il Deutscher, ma sono proprio le due reti che la Reggiana è riuscita a realizzare che meritano di essere sottolineate: “(...) i due goals sono l'indice della difesa onorevole della squadra granata, tanto più significati se si pensa che il Deutscher nella sua attuale tournée in Germania, nella Svizzera e in Italia ben raramente vide la rete inviolata”11.
Per concludere, lasciamo le parole con le quali il redattore de Il Mirabello ha raccontato l'impressione che i boemi suscitarono, facendo “rimanere ammirati e stupefatti il pubblico, l'arbitro e i nostri giocatori”12.

 
Fotografia tratta da Il Calcio 17.01.1926


1Cfr. La Gazzetta dello Sport del 27 marzo 1921
2SERRA, LUCIANO, Maglia granata e calzoncini blu”, sta in La Reggiana News n. 2 del settembre 1989, OLMA editrice, 1989, Reggio Emilia, pag. 5
3Cfr. La Gazzetta dello Sport del 30 marzo 1921
4DEL BUE, MAURO, Una storia Reggiana 1919-1945: Le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, Montecchio, 2007
5Cfr. Il Mirabello n. 1 del 25 gennaio 1925
6Cfr. La Gazzetta dello Sport del 9 gennaio 1926
7Cfr. La Gazzetta dello Sport del 7 gennaio 1926
8Cfr. Il Mirabello del 10 gennaio 1926
9Cfr. Il Mirabello del 24 gennaio 1926
10Serra, Luciano, Op. cit., pag.17
11Cfr. La Gazzetta dello Sport del 11 gennaio 1926
12Cfr. Il Mirabello del 24 gennaio 1926

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