1. La Coppa Mauro
Come
abbiamo avuto modo di raccontare nei mesi scorsi, pur tra mille
difficoltà, il calcio in Italia non scomparve del tutto durante i
drammatici anni della Grande Guerra. Il Milan era la squadra che
potremmo definire la dominatrice di quegli anni di guerra. Nel 1916
aveva vinto la Coppa Federale e l'anno successivo la Coppa Lombardia.
Nell'autunno del 1917 il vice presidente e reggente della F.I.G.C.
Francesco Mauro mise in palio una coppa – che portava appunto il
suo nome – approvata dal Comitato Regionale Lombardo. Si iscrissero
sette squadre, ben cinque di esse erano di Milano, oltre al Legnano e
al Saronno. La prima giornata era in programma per domenica 7
ottobre, ma purtroppo un decreto prefettizio emanato l'indomani della
rotta di Caporetto vietò per quasi tutta la durata della
manifestazione la partecipazione del pubblico sugli spalti della
città milanese, decreto che verrà revocato soltanto con gli inizi
del 19181.
L'incontro
più interessante si rivelò essere quello tra Internazionale ed
Enotria, con la vittoria dei nerazzurri in trasferta per 3-2. Il
Milan vinse abbastanza agevolmente 4-2 contro il Nazionale Lombardia
e l'U.S. Milanese non ebbe difficoltà a liquidare con un secco 3-0 i
biancoazzurri del Saronno. La domenica successiva Milan, U.S.
Milanese e Internazionale si ripeterono vincendo rispettivamente
contro Legnano, Nazionale Lombardia e Saronno. Da segnalare, riguardo
alla partita di Legnano, vinta dal Milan per 3 a 2, le intemperanze
dei tifosi lilla che costarono la squalifica del campo di Legnano per
tre turni2.
Mentre in Lombardia si giocava al pallone, sul fronte italiano
tedeschi e austro-ungarici si facevano sempre più minacciosi:
l'indomani della perdita dello Chemin-des-Dames a vantaggio dei
francesi, la Germania aveva inviato numerose truppe con il compito di
affiancare l'esercito austriaco, pianificando un nuovo e devastante
attacco teso a sfondare sull'Isonzo. Già a fine settembre il Capo di
stato maggiore dell'esercito Cadorna aveva pronosticato questa
possibilità ai generali alleati Foch e Robertson3,
ma ciò che non aveva immaginato era la potenza con la quale il
nemico avrebbe, di lì a pochi giorni, attaccato rimanendo spiazzato
dal fatto che non aveva ritenuto possibile effettuare manovre oltre
il 15 ottobre. Senza dimenticare l'improvviso – e per certi versi
difficilmente preventivabile – collasso russo e la conseguente
possibilità da parte degli Imperi Centrali di spostare molte delle
loro truppe sul confine italiano.
Domenica
21 ottobre l'U.S. Milanese vinceva 3-2 contro il Legnano e, complice
la sosta imposta dal calendario al Milan e l'inopinata sconfitta
dell'Internazionale sul campo del Nazionale Lombardia, rimaneva
solitario in vetta alla classifica, con tre vittorie in altrettante
gare.
Ormai,
però, il destino era dietro l'angolo. Nella notte tra il 23 e il 24
ottobre 1917, con un bombardamento d'artiglieria di quattro ore, di
cui ben due portato con i gas, iniziava la dodicesima battaglia
dell'Isonzo, quella più devastante, drammatica e gravida di
conseguenze per l'Italia.
1Cfr.
La Domenica Sportiva del 20
gennaio 1918, n°3
2Cfr.
La Gazzetta dello Sport del
15 ottobre 1917
3DDI,
Serie V, Vol. IX, n.278
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