21.
Girone finale: ultima giornata, il gran finale al Velodromo di Milano!
Berardo cerca di dribblare Pizzi e Cazzaniga |
Un pubblico imponente,
come da diverso tempo non si vedeva al Velodromo Sempione di Milano,
non si lasciò sfuggire l'occasione di assistere alla partita
decisiva per l'assegnazione della Coppa Federale. Infatti – vista
la classifica – chi tra Milan e Genoa avesse vinto avrebbe portato
a casa il trofeo, al contrario, in caso di pareggio, tutte e cinque
le squadre avrebbero terminato il torneo a pari punti1.
Il primo tempo è stato
di netta supremazia genoana: i rossoblu soprattutto con i suoi avanti
Berardo, Bergamini, Wallsingam e Crocco hanno impegnato più volte la
difesa milanista la quale ha avuto in Barbieri, Sala e Pizzi un
baluardo insuperabile, capace di neutralizzare tutte le azioni più
pericolose degli avversari. Però il Milan in questa prima fase
dell'incontro non si è limitato a rintuzzare gli attacchi dei
genoani, ma si è proposto anch'esso più volte in avanti soprattutto
con Cevenini opportunamente sostenuto dal lavoro infaticabile della
linea mediana guidata da Soldera. Pur essendo stato il Genoa ad
avvicinarsi più pericolosamente alla porta avversaria, soprattutto
con due azioni molto belle di Wallsingam e Crocco, è stato il Milan
che al 43° minuto con Morandi – partito in evidente posizione di
fuorigioco – a passare in vantaggio2.
De Vecchi toglie il pallone ad Avanzini |
La ripresa iniziava con
azioni da una parte e dall'altra: il Milan a cercare di chiudere il
discorso vittoria, il Genoa il pareggio. Dopo cinque minuti il Genoa
che riesciva a pareggiare: per un fallo di Sala commesso in area ai
danni di Brezzi l'arbitro concedeva un calcio di rigore ai rossoblu
che veniva trasformato da De Vecchi. La partita diventava ancor più
bella ed avvincente, entrambe le squadre cercavano di segnare il
secondo goal e al 54° minuto, per un fallo di De Nardi su Cevenini
commesso proprio al limite dell'area l'arbitro fischiava ancora un
rigore, questa volta a favore dei padroni di casa. Sul dischetto si
portava Cevenini che segnava ma l'arbitro faceva ripetere poiché
alcuni giocatori erano entrati in area prima del calcio; sicuro,
Cevenini si ripresentava davanti al portiere e segnava ancora, questa
volta calciando verso l'angolo opposto rispetto al primo tiro. 2-1
per il Milan. Il Genoa pareva accusare il colpo, i rossoneri
cercavano di approfittarne per chiudere la partita ma al 63° minuto
i rossoblu andavano molto vicini al nuovo pareggio con Wallsingam che
impegnava severamente Barbieri il quale non senza fatica, anzi per
molti spettatori addirittura oltre la linea di porta, parava il tiro.
Il momento era decisivo. Passavano un paio di minuti e da un rinvio
teso di Soldera Cevenini bruciava sullo scatto De Vecchi involandosi
in porta e giunto davanti al portiere lo fulminava segnando il 3-1
finale per il Milan. La partita a quel punto era segnata, le azioni
diventavano più confuse, l'arbitro espelleva Ferrario del Milan e
Bergamini del Genoa ma nessuna delle due squadre riusciva più a
segnare e così il Milan si portava a casa partita e coppa.
Frezzi, De Vecchi, De Maria |
Emilio Colombo dalle
colonne de La Gazzetta dello Sport
così commenta la vittoria dei rossoneri:
“(...)
Il Milan ha vinto perchè ha saputo maggiormente resistere alla
fatica richiesta dalla lotta senza quartiere che le due squadre hanno
dovuto sostenere per cercare di sopraffarsi a vicenda. Se non vi
fosse stato ieri un Milan privo di Van Hege, noi oseremmo dire che la
fortuna ha assistito in parte – pur non influendo sull'esito della
disputa – ancora e sempre i rosso-neri. Ma prima di ogni disamina
giova ripetere che il team di Cevenini ha vinto perchè ha saputo con
più ferrea tenacia volere fortemente tutto il resto: momento di
scoramento degli avversari, qualche svista – chi non falla in un
match di tanta importanza – dell'arbitro, qualche provvida e
fortunata decisione del momento critico, non conta. La verità è che
la squadra del Milan, fortunata nel primo tempo, non s'è scoraggiata
dopo l'ottenuto e meritato pareggio dei genoani, ed ha continuato a
prodigarsi, al contrario dei genovesi i quali, colpiti severamente da
una grave punizione, che costò loro il secondo punto, si piegarono
di schianto, disordinando le fila e sciupando ogni bella trama di
giuoco.3”
Terminava
dunque, dopo oltre quattro mesi di partite, la Coppa che la
Federazione aveva messo in palio in pendenza del campionato dell'anno
precedente non ancora concluso. Coppa che servì anche
come
distrazione per il pubblico dalle angosce della guerra.
MILAN-GENOA 3-1
CLASSIFICA
FINALE:
11
MILAN
10
MODENA
10
JUVENTUS
9
GENOA
1Cfr
L'Illustrazione della guerra e la stampa sportiva
del 7 maggio 1916
2Cfr
La Stampa del 1° maggio
1916
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