In
Italia e a Reggio Emilia con le celebrazioni del 4 novembre 1918
tornava finalmente la pace e si ricominciava a parlare di football.
Sul finire del 1918 a Reggio Emilia viene ricostituita l'Unione
Sportiva Edera e La Gazzetta dello Sport
nel numero de 27 dicembre si chiede se la vita sportiva a Reggio
Emilia sia in ripresa, così come in tutte le altre città italiane,
sottolineando come “la cittadinanza, la classe
commerciale specialmente, gli enti cittadini dovranno non soltanto
incoraggiare teoricamente, ma aiutare finanziariamente, come del
resto avviene in quasi tutte le città e cittadine d'Italia, le
iniziative sportive”.
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Severino Taddei
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Il 9 febbraio 1919
iniziano gli allenamenti sul campo delle Tagliate fuori Porta Santo
Stefano della squadra di football dell'U.S.Edera, allenamenti che
vengono diretti da Severino Taddei.
Taddei è un nome di un'importanza capitale nella storia del football
della città, perché lui sarà “il papà” della Reggiana. Nato a
Reggio nel 1897 “Umberloun” – così soprannominato per il
fisico possente - si appassiona da subito al nuovo gioco che pratica
sul campo della palestra Camparini, parte soldato a Torino e da qui
si arruola e finisce con il combattere sul Carso durante la Prima
guerra mondiale.
Tornato a Reggio a guerra terminata, Taddei ha voglia di riprendere
il discorso calcistico interrotto e gioca alcune partite con la
squadra di football dell'Edera sino all'estate del 1919 quando il 5
giugno fonda egli stesso un club, con tanto di sottoscrizione
pubblica:
“Il 5 giugno 1919
per iniziativa del sig. Severino Taddei si fondò il Reggio F.B. And
Kricket Club. (…) Il campo di gioco fu segnato sul prato del
Mirabello alla distanza di circa 40 metri dalla V. Emilia”;
intanto a luglio viene anche ricostituita l'Audax Football Club con
sede in via Emilia Santo Stefano 26,
seppur sin da subito palesi grosse difficoltà finanziarie, tanto che
la Presidenza sul finire di agosto lancia una pubblica petizione con
tanto di apertura di un libretto bancario presso la Cassa di
Risparmio ove far fluire le donazioni.
Queste società per tutta l'estate del 1919 organizzano incontri e
manifestazioni sportive, anche se la più attiva è senza dubbio
l'Edera che in occasione dei festeggiamenti del XX settembre, assieme
alle autorità militari e alle associazioni patriottiche, organizza
una due giorni di eventi sportivi al Mirabello, con serata di gala
prevista al teatro Municipale con la messa in scena della “Norma”.
Sempre il 21 settembre il
Reggio pareggia in amichevole con il Bologna allo Sterlino per 2 a 2
con doppietta di Cagnoli,
ma ormai i giochi sono fatti e il calcio cittadino sta finalmente per
riunirsi sotto un'unica bandiera.
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Il Giornale di Reggio. Nasce la Reggiana
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Il 25 settembre 1919 i
soci del Reggio Foot-Ball Kricket Club, dell'Audax e della Juventus,
“(...) desiderosi di combattere sui campi dello sport battaglie
degne del bel nome sportivo della nostra città” si riuniscono
e danno vita all'Associazione Reggiana Calcio.
Appena tre giorni più tardi la squadra della Reggiana disputa la sua
prima partita a Mantova: si gioca sotto una pioggia torrenziale e la
vittoria arride al Mantova per 3-0.
Così Il Giornale di Reggio
spiega i motivi della sconfitta:
“(...)
La vittoria dell'A.C.M. non può quindi stupire né demoralizzare,
perchè i nostri furono fortemente danneggiati dalla pioggia, dallo
stato del campo e dalla mancanza per quasi tutto il secondo tempo del
centro half Vacondio, contuso (…)”.
Sempre
lo stesso giorno, a Reggio Emilia, la seconda squadra della Reggiana
giocava contro i concittadini dello Sport Club Giovanile e quella
partita generò più di una polemica. In verità quell'incontro non
venne mai terminato per le reiterate e vibranti proteste dei
giocatori dello Sport Club Giovanile che ritenevano la rete della
Reggiana convalidata dall'arbitro segnata in fuorigioco. Le proteste
andarono avanti per così tanto tempo che i giocatori della Reggiana
abbandonarono il campo.
Il 3 ottobre nei locali del Caffè Falcelli in Piazza Grande durante
l'assemblea straordinaria veniva ratificato lo statuto societario:
finiva così quel lungo processo che iniziato una decina di anni
prima con i primi calci di alcuni ragazzini aveva portato alla
nascita della società che da quel momento avrebbe contraddistinto la
città di Reggio Emilia nel calcio italiano.
(Stralcio
tratto da “Il football dei pionieri a Reggio Emilia” di
Alessandro Bassi)