Nella prima metà degli anni'20 del Novecento il calcio italiano è squassato da dissidi, dissapori, scissioni, campionati doppi e numerosi casi di professionismo, proibito per le regole dell'epoca. Sempre più calciatori manifestano insofferenza per il loro “status” di dilettanti, rivendicando il diritto di essere pagati per giocare. Uno dei casi più clamorosi scoppia nel 1923 e ha come protagonista uno dei calciatori più famosi e talentuosi dell'epoca, Virginio Rosetta.
Ne parlo per calciomercato.com qui
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