mercoledì 30 maggio 2018

IL FOOTBALL DA CAPORETTO A VITTORIO VENETO

9. Il calcio militare (Parte III)

In marzo una selezione del XX Autoparco di Modena affrontava una squadra di militari belgi capitanati da Van Hege; in aprile una squadra di soldati inglesi di stanza ad Arquata Scrivia, tra le cui file giocava Walsingham, già visto in Italia negli anni precedenti la guerra, dopo aver giocato contro il Genoa si misurava con il Milan1; a Cremona, agli inizi di giugno, durante una manifestazione sportiva, una rappresentativa militare inglese veniva sconfitta 2-1 da una rappresentativa di giocatori lombardi2.
Questi sono soltanto alcuni esempi di molti incontri di calcio che si disputano per tutto il 1918 tra selezioni militari: il football e più in generale lo sport è diventato uno strumento che assolve una duplice funzione al fronte, da un lato serve per rinvigorire il fisico e dall'altro per distrarre i soldati.
Soprattutto dopo la disfatta di Caporetto lo sport e l'educazione fisica trovarono sempre maggiore spazio nei territori delle operazioni militari, così come vennero organizzate manifestazioni e incontri tra truppe alleate. Un interessante studio di Lauro Rossi svela come anche nei campi di concentramento si praticasse attività sportiva, soprattutto nei campi di prigionia per ufficiali, dove venivano organizzati incontri di boxe, football e rugby3.
Sul campo del Genoa Cricket a Marassi la domenica di Pasqua, il 31 marzo, si disputarono gare militari, tra le quali tiro alla fune, corsa ad ostacoli, lancio di bombe e soprattutto una gara di football tra una selezione militare inglese e una squadra del Genoa “arricchita” da altri calciatori sotto le armi che vide la vittoria di questi ultimi per 2-0 con reti di De Vecchi su rigore e Gavoglio4.
Visto il notevole successo di pubblico, la manifestazione venne replicata il 25 maggio, questa volta riservata alle reclute del 1900:
(...) già ferve vivissimo il lavoro di allenamento tanto più che questi giovani soldati, la maggior parte contadini, sono ignari d'ogni genere di sport scientifico. Essi si addestrano alle future prove con entusiasmo veramente commovente.”5
Come si può intuire, ormai l'utilizzo dello sport nella vita e nell'addestramento militare è diventato prassi consolidata e i giornali dell'epoca non mancano di caldeggiare e stimolare l'utilizzo della pratica sportiva quale forma di educazione e formazione del soldato.
(...) Caporetto ha insegnato qualcosa anche per quanto riguarda l'educazione sportiva del soldato! (…) Dal Comando Supremo e dalla trincea partono sicure attestazioni di fiducia nello sport, severo, impareggiabile educatore di anime e corpi. (…) Lo Sport deve imperare ovunque prospera e olezza il divino fiore della gioventù. Spalanchiamo ad esso le porte delle caserme, moltiplichiamo i campi sportivi, al fronte e nelle retrovie, mandiamo palloni, guanti di boxe, attrezzi ai nostri meravigliosi combattenti. Un esercito di sportsmen è un magnifico esercito di soldati. (…)”6
Durante il fine settimana della Pasqua del 1918 a Milano venne organizzato un meeting amichevole che vide la partecipazione di Milan, Legnano, Internazionale e U.S. Milanese7.
Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio anche al Velodromo di Milano vengono organizzati giochi militari che richiamano parecchio pubblico. Le gare di guerra di domenica 28 aprile prendono il via alle 14.30 e vedono alternarsi – tra i vari sport – dai più classici incontri di boxe ai più prettamente militari assalti di scherma con la baionetta, nei quali si mettono in luce soprattutto i due bersaglieri siciliani Tramonti e D'Amico. Il programma è denso di gare: una delle più spettacolari, stando alle cronache dell'epoca, risulta la corsa dei 125 metri ad ostacoli: in questo caso gli ostacoli sono tipicamente bellici, costituiti da reticolati profondi, trincee, muri da scalare, fossi e camminamenti. In questa particolare disciplina il bersagliere Monferrini in finale precede il tenente D'Amico e il caporale Ceyon. Altro momento elettrizzante per il pubblico risulta essere la gare di lancio delle bombe, la gara di tiro alla fune e la staffetta 400 metri8.
In maggio a Modena viene organizzato un meeting sportivo che ha come clou della giornata la partita tra una squadra mista italiana e una mista inglese che vide la netta affermazione della prima per 7-1. la squadra italiana era così composta: Turrini; De Nardo, Vielmi; Parodi, Carcano, Leone; Capuzzo, Albertoni, Fresia, Ferrero, Forlivesi9. Sempre in maggio un'altra riunione sportiva pro mutilati era organizzata dalla società Esperia di Sampierdarena alla quale partecipavano molti atleti sia italiani che inglesi: ovviamente non mancava la gara di football che vide la vittoria degli inglesi sulla prima squadra della Spes10.




1 Cfr. La Domenica Sportiva del 21 aprile 1918
2 Cfr. La Domenica Sportiva del 16 giugno 1918
3 LAURO, ROSSI, “Lo sport nei campi di prigionia durante la Grande Guerra”, in “Lo sport alla Grande Guerra” - Quaderni della Società Italiana di Storia dello Sport n.4, marzo 2015
4 Cfr. Il Lavoro del 2 aprile 1918. Dallo stesso giornale conosciamo la formazione schierata dalla squadra italiana: Da Prà, De Nordo, De Vecchi, Ferrari, Brunoldi, Magni, Mariani, Santamaria, Gavoglio, Profumo, Leone
5 Cfr. Il Lavoro del 5 maggio 1918
6 Cfr. La Domenica Sportiva del 5 maggio 1918
7 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 8 aprile 1918
8 Cfr. La Stampa del 29 aprile 1918; La Domenica Sportiva del 5 maggio 1918
9 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 24 maggio 1918
10 Cfr. La Gazzetta dello Sport del 29 aprile 1918

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