martedì 9 settembre 2014

L'Assemblea generale della F.I.G.C. dell'agosto 1914

Solo il 1° agosto Berchtold, messo alle strette dalla situazione ormai irreversibile e dopo aver ricevuto la notizia da Merey per la quale l'Italia era propensa alla neutralità "provvisoria" sembrò decidersi ad accettare l'interpretazione italo-tedesca dell'art. VII: esigeva però dall'Italia un atteggiamento amichevole rispetto alle operazioni di guerra, come dimostra la risposta dello stesso Berchtold a Merey:
"Vedo dal telegramma di V. E. del 1° corrente che il governo italiano avrebbe l'intenzione di prendere eventualmente parte attiva nell'imminente guerra europea in un momento ulteriore. Di fronte a tale circostanza ho detto oggi al duca d'Avarna quanto segue: "Onde evitare qualsiasi malinteso tengo a constatare che le dichiarazioni fatte il 1° corrente al duca d'Avarna rispettivamente all'interpretazione dell'art. VII del nostro trattato d'alleanza sono state fatte sulla base della nostra ferma convinzione che l'Italia adempia dall'inizio i suoi doveri di alleata conformemente all'art. III del trattato. La mobilitazione russa contro di noi e contro la Germania, decretata senza motivi plausibili, come pure le violazioni di frontiera commesse da pattuglie russe in parecchi punti della frontiera russo-tedesca che ora si annunziano, sembrano ragioni sufficienti per considerare il causu foederis come intervenuto" 1
Contrario alla posizione di neutralità decisa dal Governo fu Sonnino, che nell'incontro con Salandra del 1° agosto fece presente i propri dubbi sulla saggezza di tale scelta:
"le probabilità erano che in terra vincessero la Germania e l'Austria, meglio preparate e di cui l'intesa fin da prima della presentazione della nota austriaca alla Serbia era evidente. Come saremmo rimasti noi? Ci vedevo la fine della grande politica per l'Italia"2
Di diverso parere Giolitti, che a Parigi espresse a Ruspoli l'opinione che non sussistesse il casus foederis e che sarebbe stato opportuno prendere contatto con l'Inghilterra "della quale dobbiamo restare amici"3
Mentre le diplomazie di mezza Europa erano in fibrillazione, la F.I.G.C. proseguiva la sua attività convocando l’assemblea generale a Torino per i giorni del 1 e 2 agosto, quando venne deliberato il nuovo organigramma del campionato 1914-15, il quale venne suddiviso in 6 gironi formati da 6 squadre ciascuno, secondo il criterio della regionalità; al termine delle eliminatorie, le migliori due di ciascun girone e le quattro migliori terze avrebbero formato i quattro gironi di semifinale, ciascuno di quattro squadre. Le vincenti di ciascun girone di semifinale avrebbero quindi formato il girone finale che avrebbe laureato il vincitore del campionato.
Inoltre venne anche deliberato il nuovo regolamento per il campionato 1915-16:
Le squadre classificate ai primi tre posti dei sei gruppi eliminatori del campionato 1914-15, in complesso 18 squadre, formeranno la divisione A di prima categoria; le altre 18 formeranno la divisione B, con l’avvertenza che le tre ultime classificate cadranno nella seconda categoria, detta promozione, lasciando i tre posti vuoti alle tre migliori squadre che emergeranno da un girone di qualificazione al quale parteciperanno le squadre vincitrici dei singoli campionati regionali di promozione. Le divisioni A e B saranno suddivise in tre sottosezioni di sei squadre ciascuna. Le prime due squadre classificate al termine di questi gironi eliminatori sottosezionali, in complesso sei per ogni divisione, parteciperanno al girone finale per la designazione della squadra campione. Si svolgeranno contemporaneamente tre gironi finali: due di prima categoria, divisione A e B, e quello di promozione. Le tre squadre classificatesi ultime nelle loro eliminatorie, cioè le ultime di ogni sottosezione, cadranno automaticamente nella categoria inferiore, e al loro posto ascenderanno le tre squadre classificatesi prime nella divisione minore. Così pure avverrà nei riguardi della divisione B con la categoria promozione”4
Regolamento che, come vedremo e come sappiamo, sarebbe rimasto lettera morta a causa della guerra.


1 Cfr. LUIGI, ALBERTINI, Op. cit., vol. III, pagg.312-313
2 SIDNEY, SONNINO, Diario 1866-1922, Vol.II, pag.9, Laterza, Bari, 1972
3 DDI, serie V, vol.I, n°6
4 Cfr. Corriere della Sera del 3 agosto 1914, n. 212 e La Stampa del 3 agosto 1914, n. 212

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